Feb 06
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Io non rollo però…
Breve premessa:
Quello che qui si dice, non ha alcuna pertinenza con posizioni politiche o culturali riconducibili ad Alleanza Nazionale.
Quello che qui si dice non può e non deve inficiare l´iniziativa Blogs per Fini Premier.
Quello che qui si dice, è opinione personale di chi scrive.
Ciò detto, il ddl Fini presenta un impianto culturale che non mi piace.
E per un motivo:
ripristina paurosamente l´idea, che possa esistere uno Stato che deve imporre al cittadino una scala di valori. In breve, uno Stato che dica al cittadino cosa è bene e cosa è male, ciò che egli possa fare, e ciò che invece egli non possa fare.
Uno Stato, insomma, “suggeritore di valori”. Che però non impone limitazioni alla libertà del singolo per tutelare la libertà di altri. Il che può essere accettato: io non posso fumare nei locali pubblici, e non lo faccio, perché limita la libertà della stragrande maggioranza di cittadini che non fumano, e che hanno diritto a non essere infastiditi dal mio agire.
Non è questo ciò che il ddl Fini presuppone.
L´idea del ddl Fini è che lo Stato “possa” dire: “Tu non devi fare questo, perché fa male alla tua salute e alla integrità della tua vita”.
E qui si pone il problema.
Perché a me lo Stato può imporre limitazioni alla mia libertà , solo quando questo serva a tutelare un “interesse maggiore”. Ma la mia vita, e l´autonomia con cui devo poter decidere di viverla, non possono essere intaccate. Se la mia libertà non danneggi terzi.
Altrimenti lo Stato ritorna un Leviatano per i valori che vuole impormi, e se ciò si verifica, se cioè si lascia passare l´idea che lo Stato debba farci anche da Padre, breve è il passo perché si ritorni ad uno Stato che ti entri anche nella economia, dicendoti:
“Guarda amico mio, tu fai pure profitti, ma io ti dico come li devi fare. Perché sono lo Stato che impone una gerarchia di valori, e il tuo danaro non può arricchire solo te. Io dico che i tuoi profitti, se sono molto alti, devono essere “socializzati” o “collettivizzati”. La tua libertà è niente. Io decido cosa, dove e perché”.
Si dice: “bisogna combattere la cultura dello sballo”.
Quindi dobbiamo vietare anche gli alcolici e i superalcolici?
Si dice: “ma fa male, nuoce alla tua salute”.
E le sigarette?
Si dice: “porta dipendenza”.
E il caffè? E sempre le sigarette? E ancora gli alcolici?
Allora, lo Stato sia al servizio del cittadino, e non gli faccia da Padre.
L´educazione è compito della Famiglia. Allo Stato il compito di essere al servizio del cittadino. La Patria è il Popolo. Non quell´astrazione giuridica chiamata Stato.
A scanso di equivoci, vi riporto un´intervista ad un Liberale di Destra come il sottoscritto, cioè Antonio Martino:
Ultra liberista lo era già .
“Siamo tutti vittime delle parole, delle quali oggi più che mai si tende ad abusare. Non ci limitiamo più a parlare di liberalismo, abbiamo ritenuto opportuno aggiungere liberismo e libertarismo. La filosofia in realtà è una sola”.
Cioè quale?
“La mia vita appartiene a me e ho il diritto di viverla come più ritengo opportuno, senza provocare danno agli altri. IO non credo allo Stato etico”.
E se lo dice lui….
Pertanto, malgrado io non faccia uso di droghe (ad eccezione delle sigarette), aderisco, e per le ragioni che vi ho detto, alla iniziativa “non polemica” della mia amica
Fulvia Leopardi, e che consiste nell´esporre questo banner:
Il codice è questo: banner/rollacanna.gif” alt=”Aderisci anche tu!” border=”0″>
Una cortesia: almeno voi del centrodestra cui l´iniziativa piacerà , per favore, non attaccate Fini. Un errore una volta ogni tanto può anche ammettersi, ok?