E´ iniziata davvero la campagna elettorale: il Corriere della Sera si dichiara apertamente a favore del Centrosinistra
A scanso di equivoci, e perché non ci si dica che ce la siamo inventati la notizia, riportiamo l´editoriale apparso oggi sul Corriere della Sera, a firma del Direttore Paolo Mieli:
“A dispetto di quel che da tempo attestano, unanimi, i sondaggi, il risultato delle elezioni che si terranno il 9 e 10 aprile appare ancora quantomai incerto. è questo un buon motivo perché il direttore del Corriere della Sera spieghi ai lettori in modo chiaro e senza giri di parole perché il nostro giornale auspica un esito favorevole ad una delle due parti in competizione: il centrosinistra.
Un auspicio, sia detto in modo altrettanto chiaro, che non impegna l´intero corpo di editorialisti e commentatori di questo quotidiano e che farà nel prossimo mese da cornice ad un modo di dare e approfondire le notizie politiche quanto più possibile obiettivo e imparziale, nel solco di una tradizione che compie proprio in questi giorni centotrent´anni di vita.
La nostra decisione di dichiarare pubblicamente una propensione di voto (cosa che abbiamo peraltro già fatto e da tempo in occasione delle elezioni politiche) è riconducibile a più di una motivazione.
Innanzitutto il giudizio sull´esito deludente, anche se per colpe non tutte imputabili all´esecutivo, del quinquennio berlusconiano: il governo ha dato l´impressione di essersi dedicato più alla soluzione delle proprie controversie interne e di aver badato più alle sorti personali del presidente del Consiglio che non a quelle del Paese.
In secondo luogo riterremmo nefasto, per ragioni che abbiamo già espresso più volte, che dalle urne uscisse un risultato di pareggio con il corollario di grandi coalizioni o di soluzioni consimili; e pensiamo altresì che l´alternanza a Palazzo Chigi – già sperimentata nel 1996 e nel 2001 – faccia bene al nostro sistema politico.
Per terzo, siamo convinti che la coalizione costruita da Romano Prodi abbia i titoli atti a governare al meglio per i prossimi cinque anni anche per il modo con il quale in questa campagna elettorale Prodi stesso ha affrontato le numerose contraddizioni interne al proprio schieramento.
Merito, questo, oltreché di Romano Prodi, di altre quattro o cinque personalità del centrosinistra.
Il leader della Margherita Francesco Rutelli, che ha saputo trasformare una formazione di ex dc e gruppi vari di provenienza laica e centrista in un moderno partito liberaldemocratico nel quale la presenza cattolica è tutelata in un contesto di scelte coraggiose nel campo della politica economica e internazionale.
Piero Fassino, l´uomo che più si è speso per traghettare, mantenendo unito e forte il suo partito, la tradizione postcomunista nel campo dominato dai valori di cui sopra.
I radicalsocialisti Marco Pannella e Enrico Boselli che con il loro mix di laicismo temperato (laicismo temperato??? ma che diamine dici Mieli, che più anticlericali di Pannella e Boselli non c´è nessuno! ndr) e istanze liberali rappresentano la novità più rilevante di questa campagna elettorale.
Fausto Bertinotti, il quale per tempo ha fatto approdare i suoi alle sponde della nonviolenza e ha impegnato la propria parte politica in una nitida scelta al tempo della battaglia sulle scalate bancarie (ed editoriali) del 2005.
Noi speriamo altresì che centrosinistra e centrodestra continuino ad esistere anche dopo il 10 aprile.
E ci sembra che una crescita nel centrodestra dei partiti guidati da Gianfranco Fini e Pier Ferdinando Casini possa aiutare quel campo e l´intero sistema ad evolversi in vista di un futuro nel quale gli elettori abbiano l´opportunità di deporre la scheda senza vivere il loro gesto come imposto da nessun´altra motivazione che non sia quella di scegliere chi è più adatto, in quel dato momento storico, a governare. Che è poi la cosa più propria di una democrazia davvero normale”
Paolo Mieli
Ora, noi qui si è davvero allarmati. Il fatto è per noi di una gravità senza eguali e di una pericolosità sconcertante, anche sotto il profilo della “tenuta democratica” del nostro Paese.
Che il primo quotidiano italiano per copie vendute, si schieri apertamente, ad un mese esatto dalle elezioni, deve far riflettere tutti a destra come a sinistra:
Con chi stanno i poteri forti? Con il centrodestra?
No, sono apertamente schierati con il centrosinistra, oramai con questa “discesa in campo” del CorSera è evidente a tutti.
La situazione e lo stato di salute della nostra informazione è buono?
Assolutamente no!
Il primo quotidiano del Paese (circa un milione di copie vendute al giorno) e il secondo quotidiano, La Repubblica (800.000 copie vendute al giorno), sono schierati a favore del centrosinistra.
Tutt´assieme, “l´altra stampa”, quella berlusconiana e a favore del centrodestra, mette assieme non più di 200.000 copie vendute al giorno: Il Foglio, Libero, Il Giornale, L´Opinione.
Secondo voi, non è in ballo la “tenuta democratica” del Paese?
Secondo voi, l´informazione che vi arriva ogni giorno è “pulita” e “imparziale” e non gronda menzogne e falsità ?
Per favore poi non venite a raccontarci delle televisioni, perché un minimo di onestà intellettuale e di moralità residua dovrete pur avercela! E si taccia quindi!
La questione allora è questa: ad un mese dalle elezioni, la campagna elettorale sarà libera o è in atto un colpo di Stato bianco che mira a sostituire forze democraticamente elette, con forze che si cerca di avvantaggiare con la “manipolazione” della informazione e il “controllo delle coscienze”?
E soprattutto: ma da oggi, quale diamine di giornale dobbiamo acquistare, per non avere tra le mani il bollettino ufficiale dell´Unione?
Tracked back to Freedom Watch and Third World County and Is It Just Me? and Adam’s Blog.
Leave a Comment