Mar 06
15
Cip e Ciop a confronto: the day after
Dunque, mentre il Corrierino di Sinistra c´informa che secondo un sondaggio Swg (condotto alla fine della trasmissione su un campione di 300 persone), il Professor Prodi “avrebbe” vinto, conquistandosi il consenso del 42,6% del campione (contro il 35,6% accordato a Berlusconi), a noi è venuta voglia di fare qualche considerazione.
In primo luogo su Prodi.
Dunque, non v´è dubbio che sia apparso più “tonico”: è riuscito a farsi bastare il tempo per le risposte, non ha avuto grandi sbavature la sua “performance”.
Ha fatto il suo mestiere: è riuscito cioè a vendersi abbastanza bene come mesto tecnocrate. Non le ha “sparate” troppo grosse, anche se la storia sulla riduzione del cuneo fiscale, da farsi in un anno e finanziata con la lotta all´evasione fiscale, evoca, più che un sogno, un´utopia.
L´uomo, tuttavia, ha un che di “tremendamente” casereccio, di tremendamente “comune”, che se fa arricciare il naso alle persone un po´ boriose e snob (a noi per esempio), tuttavia “piace” e “rassicura” l´italiano medio. Lo si tenga presente.
Il Professore ha poi argomentato in maniera non “affannosa”, sulle modalità con cui il suo futuro governo reggerà le redini del nostro Paese.
Il suo richiamare continuamente fattori di “coesione sociale”, per quanto a noi del centrodestra possa apparire nauseante, perché ci fa presagire che poca modernizzazione avremo se dovesse vincere la sua coalizione, tuttavia questo continuo e “apparentemente deciso” richiamo alla coesione sociale, piace. Piace ad un popolo che ha la “percezione” di non vivere bene, in questa precisa congiuntura.
Anche qui, rassicura, dà fiducia. Non fa sognare, ma è come il monito di conforto di un genitore in un momento difficile: “sospende” il tuo giudizio critico e sfiduciato per qualche istante. “Riscalda” con moderazione, in modo non invadente. E´ efficace.
Il Professore, poi (e questo è il fattore decisivo per cui “forse” anche noi, a bocce ferme, potremmo concordare con l´attribuirgli la vittoria di questo “primo round”) ha parlato soprattutto di Futuro. E´ questa è stata la sua arma migliore.
Era ovvio che non avendo governato per cinque anni, altro non potesse fare se non parlare dei suoi progetti per il futuro.
Ma siccome il “confronto blindato” aveva proprio lo scopo di consentire ai competitor di parlare di programmi, ebbene, il futuro, dunque, doveva essere l´argomento principale da affrontare. E Prodi ha puntato su questo, in modo indovinato.
Berlusconi
E´ partito con evidente imbarazzo. Era emozionato, sentiva l´importanza del momento. In fondo, quanti lo dipingono come una “falso”, perché bugiardo, non hanno capito invece che l´uomo è profondamente “sincero” nelle sue reazioni e nelle sue emozioni.
Se mente è perché è convinto che le cose che dice siano vere, non mente in malafade, diversamente dagli altri politici!
Dicevamo che sentiva l´importanza del momento, la pomposità lo ha un po´ “stranito”: ha dimostrato, incespicando nel suo parlare, la sua insicurezza.
L´uomo a volte è insicuro, e ieri quando ha iniziato a parlare lo era in modo particolare. Da non rifare, si tenga a mente.
Se dimostri di essere insicuro (il pubblico/elettore è cattivissimo), nessuno sarà disposto a darti fiducia. Per vincere devi convincere. Al limite camuffare o recitare, ma comunque sempre e solo rassicurare.
Berlusconi poi si è “lanciato” nella sua “solita performance”, quella cioè di sciorinare con infinita sicumera (e qui sì, convincendo i più “disattenti”) i “numeri” del suo Governo: dalla crescita del Pil, alla riduzione della pressione fiscale, dall´aumento dell´occupazione, all´aumento delle pensioni al minimo.
Ma, se per i disattenti, questo sciorinare di ieri è stato efficace, per quelli che hanno “buona memoria e conoscenza” dei numeri del Governo, è stato claudicante: in primis, questi numeri cambiano sempre.
Non si può spararli a casaccio, e invece Berlusconi lo fa troppo spesso: intendiamoci, non mente. Quando parla di aumento dell´occupazione, si tratta di un dato certo, e attestato.
Ma se un giorno dici che l´occupazione è aumentata di un “tot”, cinque giorni dopo non puoi e non devi dire un “tot” diverso. Un numero diverso.
Presidente, lei ha 70 anni, e le va il nostro rispetto. Ma se i numeri non se li ricorda, eviti di sciorinarli. Perché la performance ne risente. E noi vogliamo che lei vinca, che il centrodestra vinca!
Berlusconi ha “mostrato”, in maniera più che tangibile, di “sentirsi sotto” Prodi. Mi spiego meglio: dal suo modo di “attaccare” è risultato chiaro che la sua performance fosse quella di chi deve “raggiungere”, e non già quella di chi è in vantaggio. Da non rifare, indica debolezza e non infonde sicurezza e certezze nell´elettore.
Se talvolta il suo richiamo all´”argomento comunista”, alla “visione dello Stato da parte della Sinistra”, è stato giusto. Dopo un po´ però ha stufato. Presidente, gli italiani vogliono sapere del loro futuro, del loro reddito, delle loro tasse, delle loro pensioni.
E´ chiaro che lei evocasse il “pericolo comunista” proprio per dire agli elettori: “guardate che se questi qui governano, dovrete preoccuparvi del vostro reddito e delle vostre tasse”, però dopo un po´, questo continuo argomentare sui “comunisti” è diventato noioso e naif. Poco credibile, da non rifare.
Ultima questione: Berlusconi ha parlato troppo poco di Futuro, troppo di ciò che si è fatto, e poco di quello che s´intende fare.
Mi rendo conto, che essendo già previsto un altro confronto, Berlusconi abbia voluto “tenere in serbo” gli argomenti migliori per la “finale di ritorno”, ma se Prodi ha vinto ieri, è proprio perché ha parlato di Futuro.
La prossima volta: Futuro, Futuro e solo Futuro!
E soprattutto, Presidente: s´inventi qualcosa di eclatante. Possibilmente però senza strafare, e senza pacchianate!