Apr 06
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Sandro Curzi, comunista e consigliere d´Amministrazione della Rai, a proposito della visibilità che è stata data dall´informazione, ai recenti atti di squadrismo compiuti dai Fascisti Rossi (espressione coniata da Enrico Berlinguer, mica da Camelot!), ha dichiarato:“Vedo che su molti organi di informazione e nel servizio pubblico televisivo c´è stato chi – a fronte dello straordinario spettacolo di unità e di impegno per la libertà e la democrazia fornito dagli italiani in occasione del 25 aprile – ha isolato, sciaguratamente enfatizzato e ridotto a strumento di propaganda di parte gli incidenti causati da isolatissimi gruppi di teppisti, naziskin e provocatori. Si è arrivati ad accreditare una contiguità politica di tali gruppi immotivata, negata anche dal coro unanime delle dichiarazioni di condanna. E´ grave che si sia irresponsabilmente sovradimensionato episodi che vanno invece isolati e condannati da tutti“.
In sostanza Curzi è furibondo perché i mezzi d´informazione “hanno osato” “non nascondere” questi episodi. Che in quanto “marginali” e posti in essere da una sparuta rappresentanza movimentista, avrebbero dovuto essere completamente taciuti. Onde evitare di poter nuocere alla “sua parte politica”, in una fase in cui la sua parte politica, appunto, si appresta ad entrare al governo.
Occorreva, quindi, ad avviso del “democratico” Curzi, tacere, tacere e ancora tacere. Chè la libertà d´informazione è un vessillo da ostentare solo quando occorra screditare Berlusconi e la sua maggioranza politica.
Che la libertà di informazione nelle altre “situazioni” deve essere ricondotta all´alveo dell´”utilità politica”, della “correttezza gramsciana”, del “non rompeteci il cazzo chè noi siamo comunisti e possiamo fare quello che ci pare e piace, perché quello che facciamo noi è giusto sempre e a prescindere”.
Peccato però che episodi di questo genere accadano almeno una volta al mese.
Peccato però che se episodi di questo genere, fossero compiuti da “isolatissimi gruppi di estrema destra”, Sandro Curzi starebbe a esprimere il proprio biasimo e il proprio sconcerto “democratico” ogni giorno.
Dopo queste parole è certa una sola cosa: non v´è nessuna forma di compatibilità tra il dirsi democratici e il dirsi comunisti.
L´anticomunismo è un valore fondante di ogni democrazia. Come l´antifascismo!
E chi non accetta questo non è democratico!
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Ora e sempre solidarietà agli ebrei e ad Israele!
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