L´economia, questa vacca, osa crescere senza l´intervento di Prodi
Dunque, in un paio di post precedenti (1 e 2) s´è evidenziato come l´economia nostrana non è che se la passi poi male.
Certo, dati di questo genere non è che potessero essere diffusi sotto la Dittatura asfissiante del nano malefico (a proposito, Bertinotti è più basso di Berlusconi, perché nessuno l´ha mai chiamato nano?), anche perché non è che si potesse dare a noi destri tanti argomenti a favore della tesi berlusconiana (a tutt´oggi mai smentita dai fatti), in base alla quale, se non proprio coglioni, almeno fallocefali un po´ lo sono gli elettori dell´Unione. Ma tant´è, l´economia italiana (sta´ bvutta puttana!) tira. Certo non come Lapo, ma nessuno è perfetto.E quindi, quantunque l´economista delle “mattonelle” Romano Prodi, non abbia ancora varato il suo governo delle “mirabili sorti e progressive”, l´economia italiana (sta´ bvutta tvoia!) accenna una ripresa, che non sfugge alle analisi della “sinistra” Confindustria.
E noi che siamo ancelle della verità (a servizio del potente di turno), riveliamo questi dati, ovviamente riconoscendone tutti i meriti (e come potremmo diversamente, siamo come Scalfari e Furio Colombo: teniamo famiglia, e non già onestà intellettuale!) allo “spiritista di Via Gradoli”: il Governo non l´ha ancora formato, ma vuoi mettere il suo “solo” esistere come Presidente in pectore, quali magnifici effetti abbia già prodotto sull´economia nostrana? Suvvia, appare evidente a tutti. Belli e brutti!
E veniamo al dunque.
L´associazione presieduta da “Libera e Bella” (Luca Cordero di Montezemolo), ci descrive una ripresa nella produzione manifatturiera abbastanza consistente.
Dunque, tra l´aprile 2005 e l´aprile 2006, si registra una crescita del 4,32.
Ma non solo: anche considerando la variazione percentuale intercorsa tra l´aprile e il marzo 2006 (sempre nella produzione manifatturiera), il saldo risulta positivo ed evidenzia un differenziale di più 1,9.
Il tutto sarebbe legato ad un miglioramento nella domanda estera (che quindi accresce il nostro export), e non già ad una ripresa nella domanda interna.
Il che evidenza ancora la fortuna (sciagurata) del nano malefico: menzognero e guitto come pochi sanno essere, ci raccontava beffardo e cazzaro che l´economia nostrana non è che potesse andare benissimo, visto che quella europea andava di merda. E infatti ora che la Germania torna a crescere, il cazzaro di Arcore (inspiegabilmente, s‘intende) ottiene il favore delle analisi econometriche : la Germania è in ripresa e l´export italiano aumenta.
Ma non solo (che già basterebbe il tutto a definire coglioni gli elettori di cui sopra, per almeno un paio di millenni): ci si mette anche il discreto andamento dei conti pubblici, ad incrementare l´acquisto di antiemorroidali (cui non può che ricorrere ogni elettore “serio ed onesto” di sinistra), e ad incrementare il ricorso alle forze dello “Spirito Santo”, pur di attribuire questi “risultati” al Professor Prodi.
Tant´è che l´andamento di cassa, nel primo quadrimestre 2006, segnala un deficit di 34 miliardi di euro, contro i 40 del primo quadrimestre 2005.
Ciò comportando la necessità di rivedere al ribasso, il deficit previsto per il 2006 dallo stesso Tremonti, che per fare un favore a Berlusconi (o a Prodi?) lo aveva previsto al 3,8 del Pil.
E infatti, grazie a questi primi dati, il deficit si attesta ad un valore del 12 per cento inferiore, rispetto alle stime (taroccate) di Tremonti: al 3,4 per cento del Prodotto Interno Lordo.
Il che ovviamente segnala soltanto quanto Tremonti, al pari del sottoscritto, avesse già previsto la “venuta” dello “spiritista di Via Gradoli”, e avesse quindi già deciso di “rendersi disponibile” ad una transumanza in direzione dei nuovi potenti.
Il problema semmai rimane uno solo:
Come faranno quei quattro coglioni che hanno votato l´Unione, a dire che questa ripresa è dovuta al loro governo?
Per saperlo non resta che leggere Scalfari, Mieli o Furio Colombo: i più capaci a vendere puttanate a quei quattro coglioni!
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Memento: Tullia Zevi° Presidente della Repubblica!
Tracked back to The Liberal Wrong Wing, TMH’s Bacon Bits, Linkfest Haven
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Camelot, io credo piu’ semplicemente che l’economia abbia raggiunto, o stia raggiungendo uno stadio di maturazione tale da non essere piu’ influenzata dalle scelte politiche, ma che sia anzi l’economia stessa ad influenzare le scelte politiche. Tutto questo è indotto dalla necessita’ di competere con colossi continentali e potenze emergenti nel quadro internazionale. E’ una lotta per la sopravivenza in cui i tempi della politica porterebbero all’estinzione.
In una situazione del genere e’ facile attribuire i meriti, molto piu’ difficile capirne le conseguenze e praticamente impossibile vederne dei benefici immediati (e probabilmente anche a lungo termine).
Risposta a Gabriele Pierfederici:
Ciao Gabriele, il mio post è come sempre una provocazione, che però fornisce dati veritieri.
Quello che dici lo condivido in parte: mi separa da te, la tua visione “ottimistica” sulla capacità di giudizio e di azione dei “soggetti economici” operanti sul mercato. Nel senso che, se ho capito bene, la tua formazione economica si rifa alle teorie economiche della nuova macroeconomia classica, per cui a tuo giudizio ogni scelta politica è inutile, perchè i soggetti economici sanno interpretarne ex ante i risultati…e quindi qualsiasi cosa facciano è prevista e neutralizzata da chi sta sul mercato…io sono un pò più pessimista….per il resto concordo…ma il mio è solo un punto di vista un pò politico, di chi s’indigna perchè a milioni di italiani è stata “somministrata” la balla che Berlusconi non ha fatto niente…ed ora, invece, le misure strutturali che ha adottato producono risultati…di cui beneficerà il governo Prodi….che se ne ascriverà i meriti…
bravo, sei più comunista del corriere della sera
ps ho finito i soldi, lo ricarico presto 🙂
Risposta a Fulvia Leopardi:
Wè, ma dove stai?
Camelot, io non credo che i soggetti economici sappiano interpretare ex-ante le scelte politiche. Io credo che le scelte politiche siano influenzate dai soggetti economici. L’attacco che e’ stato fatto in campagna elettorale a Berlusconi e’ stato attuato tramite i giornali appartenenti alle correnti dell’economia, alcune delle quali in precedenza lo avevano appoggiato. Il problema non e’ tanto se Berlusconi sia stato un incapace, cosa che non credo altrimenti i soggetti economici avrebbero provveduto a far crollare il governo, o almeno la legislatura (vedi caso Ruggeri), quanto piuttosto cosa Berlusconi abbia fatto per la gente comune, e che cosa il governo Prodi possa realmente fare per la gente. Perche’ io credo che alla fine tutti i meriti che si attribuiscono a uno o (eventualmente) all’altro siano in realta’ a beneficio solo di chi ha potere nell’economia.
Risposta a Gabriele Pierfederici:
“Perche´ io credo che alla fine tutti i meriti che si attribuiscono a uno o (eventualmente) all´altro siano in realta´ a beneficio solo di chi ha potere nell´economia.”
Se la metti cosi, ti dico se trovi inutile (o immorale) l’aumento (comunque troppo basso) a 516 euro delle pensioni al minimo degli ultrasettantenni.
Ti chiedo se consideri inutile la riforma della burocrazia, grazie alla quale tra un mese più del 50% delle pratiche che riguardano la vita del cittadino verso lo Stato, potranno essere fatte dal cittadino stando a casa.
Ti chiedo se consideri inutile la (modestissima) riduzione di un punto percentuale della pressione fiscale, e la riduzione di un punto percentuale del cuneo fiscale.
Ti chiedo se dal tuo punto di vista la legge Biagi, che certo precarizza il lavoro, ma che comunque un lavoro non al nero te lo consente di avere, sia da considerarsi utile non solo alle imprese, ma anche al cittadino comune.
Ripeto, ce n’è di cose da considerare al di là della faziosità di parte.
Certo non possono essere considerate sufficienti, ma il ciclo economico che parrebbe essersi concluso, è tra i peggiori degli ultimi 10 anni….
no Camelot, quelle sono caramelle per tenere buoni i bambini e ne arrivano sia da destra che da sinistra, per evitare il piu’ possibile casi come quello degli studenti francesi. Il ciclo economico non e’ certo tra i peggiori per chi, come quei soggetti economici italiani che hanno multinazionali che competono a livello continentale e internazionale, ha l’ambizione di trasformare l’Italia in una parte integrata della futura potenza economica europea. Ma di sicuro la pressione incredibile che questa trasformazione sta avendo sulla gente non ha precedenti nella storia ne’ dell’Italia ne’ del resto d’Europa.
Ma guarda se tu che sei sempre irreperibile vieni a dire a me “Oh, accendi ‘sto cell” 😛
Adesso sono a casa ma per poco che c’ho da fa (poi mi devi spiegare qualcosa sui patronati)
oggi pomeriggio non lo so, se mi gira bene vado a vedere il calendimaggio, e ti do buca, sennò ti faccio uno squillo (e mi raccomando, tienilo spento)
ps vedi quanto sei INIORANTE: in sta l’apostrofo va prima della esse, non dopo della a
Risposta a Fulvia Leopardi:
Bimbina, fly down 😀
Vai a pensà al BLOGGHE 😀
Aldilà delle valutazioni di merito, e di come si valuti il fenomeno, è dato di fatto che non possono essere nè un Tremonti nè un Padoa Schioppa a determinare le sorti dell’andamento in un senso o nell’altro, in questo paradigma.
Insomma…se ciò su cui si ragiona è lo “sviluppo”, non sono certo i governi nazionali a poter fare molto.
Possono tutt’al più intervenire in parte su quanto, ed a chi ,redistribuire ricchezza, direttamente o indirettamente.
Ma se qualcuno pensa che un governo o l’altro siano in grado di determinare un più 1% di PIL….
p.s. la Zevi la hanno proposta ieri, in un editoriale, quei fascistacci/rossi del “manifesto”, pensa un po’.
😉
Luca, concordo. Quello che non capisco e’ perche’ mai la gente continui a vedere dei benefici dove per la gente non ce ne sono, e ad attribuire meriti a chi ce li puo’ anche avere ma non per il beneficio della gente.
Lo “sviluppo” e’ un tema discutibile. Sviluppo di che? Dell’economia del paese? Ma ci saranno dei vantaggi reali per tutti, anche quando avremo consumato il patrimonio accumulato in anni di socialdemocrazia e avremo pagato doppio per mantenere l’assistenzialismo statale e per pagarci quello privato?