Fini D´Alema: asse di ferro per la Terza Repubblica

Dunque, ieri vi è stato il passaggio di consegne alla Farnesina tra Gianfranco Fini e Massimo D´Alema.Il tutto è avvenuto con un livello di cordialità  significativa. Una cordialità  che forse andava ben oltre i rituali di prammatica.Si è già  detto su questo blog, come le sorti della sinistra e della destra italiane, siano intimamente collegate tra loro: non v´è scelta che oggi risulti utile a sinistra, che domani non tornerà  vantaggiosa anche alla destra.

La elezione di Giorgio Napolitano è avvenuta sotto l´egida “nascosta”, e con il benestare talvolta anche esplicito di Gianfranco Fini.

Il quale s´è opposto, come tutti dovrebbero sapere, alla elezione al Quirinale di D´Alema (in ciò spalleggiato anche da Casini), al solo scopo di evitare il “sodalizio” tra Berlusconi e D´Alema.

Per Fini, D´Alema “deve” avere un rapporto privilegiato “soprattutto” con lui, e non con Berlusconi.

Si diceva del passaggio di consegne alla Farnesina.

Bene, al termine della cerimonia, e a dimostrazione di ciò che fin qui si è asserito, D´Alema ha dichiarato di guardare favorevolmente alla elezione di Gianfranco Fini a Presidente della commissione Esteri della Camera, aggiungendo:

Sarebbe un fatto assolutamente positivo non solo da un punto di vista politico ma anche per le qualità  della persona. Se l´onorevole Fini avesse desiderio di impegnarsi in questo senso, se maturassero le condizioni di intesa che non riguardano il governo ma i gruppi parlamentari, sarebbe un fatto assolutamente positivo perché consentirebbe di mantenere aperto un dialogo costruttivo sui grandi temi della politica estera“.

Ovviamente Fini s´è mostro lusingato, ma non ha espresso (né avrebbe potuto farlo) un netto consenso a questa proposta: ben consapevole del fatto che la decisione, debba essere presa dalla intera coalizione di centrodestra. E ben consapevole che la sua elezione a Presidente della commissione Esteri, potrebbe avere un iter accidentato.

Berlusconi e Forza Italia hanno infatti il dente avvelenato verso Fini: hanno dovuto ripiegare su una posizione ostracistica nei confronti di D´Alema (al Quirinale), “solo” perché Fini e Casini, come già  s´è detto, per ragioni opportunistiche e strategiche non hanno “appoggiato” la candidatura D´Alema al Quirinale.

C´è da scommettere, quindi, che Forza Italia proverà  a rispondere alla “mossa” di Fini, avanzando ragioni di opportunità  politica, per cui nessun accordo dovrà  essere preso con la maggioranza per la elezione dei presidenti delle commissioni.

La politica è fatta anche (o soprattutto) di sgambetti tra alleati, e il centrodestra (anche se meno del centrosinistra) non è immune a questa prassi.

Due cose tuttavia sono certe: al Senato, su 13 commissioni, il centrosinistra in almeno 7/8 non avrà  quasi certamente la maggioranza.

Si dovrà  quindi procedere ad un accordo con l´opposizione. E occorre quindi creare un clima distensivo tra le due coalizioni.

L´altra cosa che a mio modesto avviso è certa, è che oramai, quantunque Berlusconi sia indubitabilmente uno dei più straordinari politici viventi (non solo in Italia), è chiaro a tutti, che lentamente, si stia verificando un “passaggio” (almeno parziale) di leadership a favore di Fini.

Anche se questo “passaggio” non sta avvenendo senza mugugni e fastidi (nel centrodestra).

Per il bene del Paese, in ogni caso, il fatto che tra i Ds e Alleanza Nazionale si stia creando un “rapporto preferenziale”, è un buon segnale.

E´ il sigillo “notarile” apposto alla nascita della Terza Repubblica: quella in cui il bipolarismo sarà  definitivo (tramontando ogni chimera neocentrista). Quella in cui si avranno non più di cinque partiti tra le due coalizioni.

Quella che darà  vita al sogno di milioni di italiani: un sistema bipartitico e maggioritario, in cui due partiti si alterneranno alla guida del Paese. Garantendo continuità  sui temi di politica economica, e continuità  nella politica estera.

Quella in cui, finalmente, l´Italia supererà  questa eterna transizione. Che da 12 anni a questa parte, impedisce al Paese di tornare a primeggiare su scala mondiale.

Ben venga, quindi, l´asse di ferro Fini D´Alema.

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14 Responses to "Fini D´Alema: asse di ferro per la Terza Repubblica"

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