Lug 06
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Riporto uno stralcio di una lettera pubblicata sul quotidiano Libero, e scritta dal Senatore di Alleanza Nazionale° ed ex giornalista Gustavo Selva:°
“Se poi Prodi e Bersani volevano liberalizzare le professioni individuali che sono definite liberali, ma sono regolate da un Ordine legale, il governo avrebbe dovuto cominciare dall´abolizione (non la modifica) dell´Ordine dei giornalisti.Ho soggiaciuto (e ahimé se avessi un contratto di lavoro soggiacerei ancora oggi come professionista) per 35 anni a questa mannaia illiberale da praticante fino a redattore capo e direttore di giornali scritti, parlati e televisivi in Italia e all´estero.In certi momenti cruciali della mia professione ho trovato l´Ordine schierato contro la mia libertà di opinione che dà a “tutti il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.
Questa, cari Prodi e Bersani, doveva essere la prima “liberalizzazione” delle professioni liberali. Oggi il giornalismo professionale resta vincolato anche nella cosiddetta grande stampa “indipendente” agli interessi politici, economici e finanziari degli editori: vincoli che manifestano tutto il loro potere nelle carriere, nel trattamento economico, nelle liquidazioni del giornalista professionista.
L´Ordine dei giornalisti è la più singolare delle anomalie italiane che non tutela né la libertà della professione, né la libertà di mercato di un prodotto che per principio costituzionale dovrebbe essere libero dai “lacci e laccioli” del potere, dei partiti, delle lobbies dell´economia e della finanza.
Queste lobbies premiano quasi sempre non chi comunica con professionalità , rigore e autonomia di giudizio; bensì premiano piuttosto quei professionisti che servono interessi degli editori e non la verità delle notizia e la libertà dei commenti: in base al principio che la verità dei fatti non è negoziabile e i commenti solo liberi soprattutto quando sono separati dalle opinioni”.
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Ovviamente queste cose giustissime le dice un liberale autentico: un liberale di destra.
Mica quegli omuncoli di sinistra che fanno le liberalizzazioni sulle spalle dei più deboli, e che i giornalisti li vogliono al “guinzaglio”.
Per meglio gestirli. Per meglio comandarli.
Per meglio usarli per manipolare l´informazione a danno del cittadino.
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