Lug 06
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Riporto alcuni stralci di un articolo pubblicato sul quotidiano Libero, e scritto dall´economista e deputato di Forza Italia, Antonio Martino:°
“Dovrei dichiararmi entusiasta per il provvedimento del ministro Bersani? Non esattamente e per due ragioni.
La prima è che, se la misura realizza l´interesse generale, andando a vantaggio di tutti, non è né equo né accettabile che il suo costo gravi su poche persone. Fuor di metafora: se l´aumento del numero delle licenze avvantaggia tutti gli utilizzatori di auto pubbliche, esso però comporta un danno patrimoniale per gli attuali detentori di licenza, perché l´aumento del numero ne riduce il valore.
E´ come se lo Stato introducesse un´imposta patrimoniale a carico dei tassisti attuali per conferire un beneficio agli utenti. Questo finanziamento non è equo ed è comprensibile che susciti l´opposizione della categoria.
Franco Romani, grande cultore di questi problemi recentemente scomparso, suggeriva (e non era un paradosso, né tanto meno una provocazione) che venisse regalata una licenza ad ogni possessore di licenza, lasciandolo libero di utilizzare la seconda come riteneva meglio, (vendendola, dandola in affitto o assumendo un autista alle sue dipendenze).
Così facendo, si sarebbe neutralizzata l´opposizione dei titolari di licenza, che sarebbero stati “indennizzati” col regalo di una seconda licenza, senza costi per l´erario, e con vantaggio per tutti gli utenti di taxi.
Il pacchetto Bersani non fa nulla di ciò ma si limita ad autorizzare i comuni a bandire concorsi pubblici o destinati a chi ha già una licenza per l´assegnazione di una nuova. Tuttavia, in questo secondo caso, il vincitore non può venderla separatamente dalla prima ma deve assumere con un contratto di lavoro dipendente un altro conducente (il che potrebbe rappresentare un primo passo verso una forte presenza delle cooperative nel settore delle auto pubbliche e la trasformazione dei tassisti da lavoratori autonomi in dipendenti).
A voi sembra una liberalizzazione? A me no: ricorda il vecchio e non rimpianto dirigismo. Chiamatelo come volete, ma per piacere lasciate in pace il liberalismo che c´entra affatto.
Il pacchetto Bersani, inoltre, consente di vendere i farmaci non soggetti a prescrizione nei supermercati. Ora, è indubbio che, se uno deve comprare l´aspirina, non essere costretto ad andare necessariamente in farmacia sia un vantaggio, ma fare credere che, così facendo, l´economia italiana divenga più competitiva, mi sembra francamente spropositato.
La nostra competitività internazionale è bassa perché i costi di produzione sono più alti in Italia che in altri paesi. Se si vuole accrescere la competitività bisogna quindi ridurre per quanto possibile questo svantaggio che grava sulle nostre imprese. Cosa si propone di fare il governo delle sinistre a proposito del costo dell´energia, continuare ad impedire la costruzione di centrali, come ha fatto il presidente (di sinistra) della regione Lazio? Cosa per ciò che riguarda i costi di trasporto, chiudere i cantieri, bloccare la Tav, rinunziare al ponte sullo Stretto di Messina, come sta facendo?
Dubito che le imprese italiane diverranno più competitive in assenza di queste indispensabili infrastrutture. In compenso, il mal di testa degli imprenditori potrà essere alleviato rivolgendosi non solo alle farmacie, ma anche al supermercato!”.
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Tracked back to: third world county
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