Dpef: sindacati in allarme. Cisl in testa

Dunque, malgrado l´Italia sia ancora narcotizzata dalla recente vittoria ai campionati di calcio del mondo, molti eventi si succedono nel nostro paese: chè la vita continua (ovviamente), e i problemi permangono.° 

Tra questi assume rilievo l´opposizione che i sindacati dei lavoratori avanzano nei confronti del Dpef: il documento di programmazione economica e finanziaria, che evidenzia le “linee guida” della politica economica di ogni governo.

I sindacati sono in allarme: il Dpef acclara l´intenzione dell´esecutivo, di porre in essere massicci tagli alla spesa sociale.

Riduzione della spesa sanitaria, taglio alle pensioni, taglio dei trasferimenti agli enti territoriali, “stretta” sui contratti del pubblico impiego (nessun adeguamento salariale!), previsione di un livello inflattivo troppo basso (il 2% per il 2007, quando in questo istante l´inflazione è al 2,3%).

In poche parole, il Dpef lascia presagire che ci sarà  una Finanziaria, non solo di lacrime e sangue, ma anche e soprattutto di macelleria sociale.

Il centrosinistra al potere, temono i sindacati, produrrà  “danni” alle fasce di reddito più basse (non a caso Paolo Ferrero, Ministro di Rifondazione Comunista, non ha votato il Dpef!), e ciò al fine di reperire risorse per “abbattere” il cuneo fiscale di 5 punti.

Abbattimento che ancora non è chiaro a vantaggio di chi andrà : i sindacati temono che sarà  ridotto a favore delle imprese. Con il massimo ed evidente benestare della Confindustria!

Ma siccome chi legge questo post, potrebbe essere indotto a ritenere che i fatti siano maliziosamente (e mendacemente) ricostruiti, allora è bene riportare quelle che sono le dichiarazioni dei sindacalisti.

Uno in particolare: Raffaele Bonanni, segretario della Cisl.

Io da un governo di sinistra mi aspetto una politica di sinistra. La politica economica non è neutra, le scelte si devono fare. Mi fa piacere che Tommaso Padoa Schioppa abbia cambiato idea, quando dice che i sacrifici devono partire dai ricchi, da chi non paga le tasse. Sarà  che parlava davanti ai lavoratori, sarà  che le grida dei sindacati e dei partiti più sensibili hanno fatto effetto. Però è la prima volta che lo dice. E´ un segnale molto importante, ma non ancora sufficiente. Io nel Dpef mi aspettavo di trovarci molte cose che invece non ci sono“.

Che fine ha fatto la revoca del secondo modulo della riforma fiscale di Berlusconi? Servono soldi? E´ da lì che devono venire. I sindacati hanno fatto uno sciopero generale dicendo queste cose. Certi partiti politici le urlavano in campagna elettorale. Non mi pare proprio di sentire la stessa foga oggi, mentre stiamo parlando dei tagli alla spesa“.

Ognuno risponde ai suoi iscritti. Per me c´è una politica economica amica e una nemica. Per la Cgil ci sono governi amici e governi nemici. Contestavano la legge Biagi. Oggi ci sono rimasto solo io a parlare di tutele che non bastano, che non ci sono. E guardi che queste sono cose importanti per i lavoratori: ci seguono, abbiamo consenso“.

Cominciamo a ridistribuire il carico fiscale, a recuperare la progressività  che Berlusconi aveva cancellato. Verifichiamo gli incentivi dati alle imprese. Alziamo la no-tax area dei pensionati. Parliamo delle tariffe. Soprattutto facciamo una sessione formale di politica dei redditi come prevedeva l´accordo di luglio. Questa è la vera concertazione: sedersi a un tavolo con il governo e gli enti locali. Mi aspetto che Prodi lo faccia. Poi discutiamo anche di tutto il resto, della sanità , della pubblica amministrazione, della previdenza. Se l´abbattimento dello scalone costa 4 miliardi e altri tagli, meglio lasciar perdere, ma magari facciamo subito la riforma del Tfr“.

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Mentre la Cisl e la Uil evidenziano forti perplessità  sul contenuto del Dpef, la Cgil (sindacato vicino ai Ds e alla sinistra radicale) mostra un atteggiamento “servile” e acquiescente: gran parte del contenuto di questo Dpef, se fosse stato varato da un governo “nemico” (per usare le parole di Bonanni), un governo di centrodestra, avrebbe portato la Cgil ad una vera e propria “stagione di lotta continua”.

Invece siccome è stato approntato da un governo amico, le agitazioni o le “contestazioni” sono rinviate a settembre.

Intanto, occorre ricordare che l´andamento delle entrate per l´erario è eccellente.

Come è facile constatare leggendo questo articolo apparso su Repubblica.

A dimostrazione, ove ve ne sia bisogno, che la sinistra in questi ultimi anni ha raccontato ai cittadini solo e soltanto menzogne!

Menzogne grazie alle quali è riuscita a vincere le elezioni!

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Tracked back to third world county, Freedom Watch, Common Folk Using Common Sense, Fulvia Leopardi

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9 Responses to "Dpef: sindacati in allarme. Cisl in testa"

  • Carmelo says:
  • camelot says:
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  • camelot says:
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