La sinistra israeliana è a favore di Olmert. Quella italiana non si sa

La situazione di conflitto che coinvolge lo stato di Israele e il Libano crea non poche difficoltà .° ° ° 

Non solo perché è foriera di preoccupazioni. Ma anche perché induce ad una riflessione scontata ma inevitabile: chi ha ragione? Chi ha torto?

Questo blog è notoriamente filo israeliano. Di più.

Da quando ho preso consapevolezza del fatto che in Italia, certa parte della sinistra “radicale e non democratica”, ricorra con troppa frequenza e faciltà  a forme “violente e fasciste” di contestazione nei confronti di Israele e degli ebrei (bandiere bruciate), ho deciso che dirsi ed essere “amici di Israele” non sia sufficiente.

A sinistra si usa ancora l´argomento fascista, quello in base al quale ci si dice antisionisti per attaccare Israele, perché si sostiene che l´antisionismo sia cosa diversa dall´antisemitismo?

Bene, ho scritto più volte al riguardo e non voglio ripetermi. Aggiungo solo, che stante queste posizioni pregiudiziali, e quindi razzistiche nei confronti di Israele da parte di certa sinistra, il sottoscritto non possa prescindere dal dirsi orgogliosamente Sionista!

Fatta questa premessa, il problema iniziale, quello del capire chi in questa vicenda abbia torto e chi ragione, rimane.

Forse aiuta, allora, riportare le valutazioni di israeliani: pacifisti e di sinistra.

Così si sgombra il campo da qualche dubbio. Quello cioè che a difendere Israele, in questo istante, sia solo la Destra.

Iniziamo da un nome molto importante e che tanto piace alla gauche caviar: Avraham Yehoshua.

Lo scrittore ha affermato che:

Il Paese intero sta sostenendo Olmert perché non è possibile che Hassan Nasrallah e i suoi pazzi fanatici ci tengano tutti in ostaggio. Siamo nel giusto, ci stiamo difendendo“.

Veniamo poi a Orna Shimoni, laburista e leader del movimento pacifista “Quattro Madri”. Alle ultime elezioni ha votato per il neonato partito Kadima, perché “Dopo il ritiro di Gaza solo il partito di Sharon può tirarci fuori anche dalla Cisgiordania“.

In questo istante dichiara di appoggiare il governo di Ehud Olmert, in quanto:

Abbiamo evacuato fino all´ultimo centimetro dal Libano e dalla Striscia, loro hanno risposto con i rapimenti e i lanci di missili. Sono contro le guerre, ma non abbiamo altra scelta. La moderazione non è servita, la moderazione adesso è finita. Che cosa farebbe l´Italia, se le sue città  e i suoi civili venissero bombardati da una nazione confinante?“.

Già , chiedetelo a Gino Strada o a Francesco Caruso!

Ciò detto, anche il giornale progressista Haaretz condivide le azioni del governo Olmert, ma aggiunge anche altro:

Israele non può e non deve accettare violazioni della sua sovranità . Dopo che il primo ministro ha autorizzato le forze armate a un uso massiccio della forza, non sarà  un segno di debolezza permettere un´interruzione nell´assalto perché i libanesi possano tirare le loro conclusioni“.

David Grossman, invece, sulla Repubblica ha scritto:

L´aggressione sul confine libanese rende ancora più evidente il fatto che il governo libanese e l´Autorità  palestinese mantengono un atteggiamento problematico ed equivoco nei confronti di Israele. Tale ambivalenza è una delle difficoltà  che ci impediscono di raggiungere un accordo stabile con questi vicini. E anche il motivo principale per cui la stragrande maggioranza degli israeliani – tra cui anche molti sostenitori della pace – negli ultimi anni ha perso fiducia nelle intenzioni dei rappresentanti più moderati degli Stati arabi“.

Lo scrittore Meir Shalev dichiara:

Di aspettarsi che il governo bombardi le strutture e le basi militari dell´Hezbollah. Una simile aggressione nei nostri confronti non può restare impunita“.

Come si può capire da queste dichiarazioni, c´è una consistente parte del mondo pacifista e di sinistra che “sposa” l´attacco di Israele.

E qualche suggerimento sulla posizione da avere nei confronti di questa vicenda, forse lo si può trarre.

Veniamo però alla politica nostrana. Perché qui tutto si complica enormemente.

Mentre infatti il centrodestra risulta interamente schierato a favore di Israele, con in testa Gianfranco Fini, che come qui si può leggere, ieri alla fiaccolata promossa in difesa di Israele è stato accolto da un´ovazione (ecco le parole del Corsera al riguardo: “ma la vera ovazione è per Gianfranco Fini, il leader di An“. Così giusto per far sentire un po´ idioti, i luogocomunisti che leggono questo blog!), il centrosinistra “tentenna”.

Mostrando ora una equivoca “equivicinanza” (si legga D´Alema), ora una modesta forma di appoggio. Ora qualche apertura.

Peppino Caldarola, uomo dei Ds. Persona in gamba e davvero democratica (infatti non si capisce come possa essere alleato con Rifondazione e con il Pdci!), in riferimento alla vicenda di Israele ha dichiarato:

Non apprezzo la commistione di simpatia verso i terroristi, dei pacifisti e degli amici degli Hezbollah come Diliberto che dialoga con Ahmanidejad e Hamas. Io sto dall´altra parte, ci sto da sempre. Israele è stato attaccato e si difende come può“.

Ma Diliberto è antisemita. E ciò è noto a chiunque abbia anche solo due neuroni!

Ieri, però e a onor del vero, oltre a tutto lo stato maggiore del centrodestra, alla fiaccolata pro Israele° erano presenti anche° parecchie personalità  del centrosinistra.

Che avendo scelto “con chi stare”, meritano una menzione speciale su questo blog di destra:

Marco Pannella

Daniele Capezzone

Peppino Caldarola

Francesco Rutelli

Piero Fassino

Lele Fiano

Antonio Polito

Il sottosegretario Gianni Vernetti

Enzo Bianco

Roberto Giachetti

Rino Piscitello

Enzo Carra

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Un grazie da parte di un Sionista!

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Tracked back to third world county, Blue Star Chronicles

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17 Responses to "La sinistra israeliana è a favore di Olmert. Quella italiana non si sa"

  • Carmelo says:
  • laura says:
  • camelot says:
  • camelot says:
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  • camelot says:
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  • camelot says:
  • Il cattivo del quartiere. says:
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