Lug 06
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In memoria di Indro Montanelli
Dunque, cinque anni fa moriva Calindro (detto Indro) Montanelli.°
Probabilmente il più grande giornalista italiano.
Ha attraversato buona parte del ‘900 italiano, lasciando un´impronta forte nella vita culturale del Paese.
E´ stato uomo di Destra. E come ogni uomo di Destra con gli attributi, sognava la sua Destra. Quella che non c´era.
Ora, stare qui a commemorarlo con parole ossequiose è fuori luogo. E non degno di Montanelli.
La cosa migliore da fare, è dar voce a qualche sua analisi o riflessione: puntuta, sagace e irriverente.
L´unico omaggio possibile:
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“Come dissi scherzando a Nilde Iotti, tenevo una vecchia icona di Stalin perché è il comunista che ammiro di più: quello che ha fatto fuori più comunisti“.
“Il Fascismo privilegiava i somari in divisa. La democrazia privilegia quelli in tuta. In Italia i regimi politici passano. I somari restano. Trionfanti“.
“I nostri uomini politici non fanno che chiederci a ogni scadenza di legislatura un atto di fiducia. Ma qui la fiducia non basta: qui ci vuole un atto di fede“.
“Quando il direttore di un quotidiano va in ferie, corre il rischio che le vendite del giornale, in sua assenza, diminuiscano. Ma ne corre uno maggiore: che aumentino“.
“Sulle donne s´è detto di tutto, anche troppo. Eppure un manuale appena pubblicato suggerisce un approccio diverso, come si evince fin troppo bene dal titolo: “Della donna non si butta via niente. Con 21 ricette per cucinarla”. Un´idea originale, non v´è dubbio. Peccato che il problema, con le donne, non sia cucinarle. Ma digerirle“.
“La servitù, in molti casi, non è una violenza dei padroni, ma una tentazione dei servi“.
“Anche noi italiani dobbiamo qualcosa a Elvis Presley: quella di offrirci una delle rare occasioni in cui preferiamo essere italiani piuttosto che americani“.
“Avvicinandosi il 25 dicembre, decine di migliaia di teneri abeti vengono strappati dai boschi della Penisola per allestire il tradizionale albero di Natale. Ogni anno lo scempio si ripete, tra la generale indifferenza. Soppresso l´Ente protezione animali, figuriamoci se qualcuno ha voglia di proteggere gli alberi. Diciamo la verità : la sola pianta che interessi all´italiano medio è la pianta stabile“.
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