L´Italia governata dalla sinistra si prepari alla guerra. Questo c´attende in Libano
E´ bene dirlo chiaramente, e senza esitazione: in Libano ci aspetta un massacro. Una carneficina.°
E´ una cosa altamente probabile, al punto che la si può definire certa.
Intervenire come forza di interposizione, in un´area (come il sud del Libano) in cui si combattono schieramenti avversi, cosa può comportare se non la certezza di andare incontro ad una lunga e sanguinaria guerra guerreggiata?
Non è l´Iraq dove si è rovesciata una dittatura con l‘appoggio della popolazione, e nemmeno l´Afghanistan.
Nel sud del Libano c´è una guerra: tra Hezbollah ed Israele!
Cosa dovrebbe fare il nostro contingente militare, qualora riprendessero gli attacchi?
Dovrebbe stare letteralmente al centro, tra l´un schieramento e l´altro, cercando di ammansire gli uni e gli altri, e senza “muovere un dito”?
Ma vi pare ragionevole?
E poi, eventualmente si dovesse “prendere parte”, e noi con chi staremmo, con Israele o con gli stragisti del Partito di Dio di Hezbollah?
La cosa più assurda di tutta questa vicenda, è che trattandosi di una missione Onu, la si “venda” come un´operazione necessariamente giusta.
Mi spiego meglio: il fatto che sia l´Onu ad aver deciso con una risoluzione l´invio di contingenti militari (i famosi caschi blu), permette alla sinistra italiana di raccontare al popolo (e soprattutto ai propri elettori) che si tratti di una missione “umanitaria”. Di una missione nobile. Di una missione che è solo di pace.
E invece è una grandissima sciocchezza, una gigantesca menzogna!
Che l´operazione avvenga sotto il “cappello” Onu, non significa che non abbia la configurazione di una potenziale missione di guerra.
Ripeto: se Hezbollah lancia dei missili e Israele risponde al fuoco con dei bombardamenti, che pensiate facciano i nostri uomini inviati lì?
Pensate che si limitino a guardare la scena?
E se si verifica quello che ho appena descritto, non è altamente probabile che nostri uomini finiscano vittime del fuoco incrociato che si sviluppa tra i due contendenti?
Occorre raccontarsi le cose per quello che sono: andare in Libano è necessario ed inevitabile.
Andare però in Libano è molto probabile che ci costi un elevatissimo numero di vittime.
Andare poi in Libano comporta quasi sicuramente, che il nostro contingente debba schierarsi con una delle due parti. Partecipando attivamente alla guerra contro uno dei due soggetti in campo.
Punto.
Raccontarla diversamente significa prendersi per i fondelli!
E allora il problema rimane uno: come può la stessa sinistra, che fino a ieri si è opposta ad ogni missione militare di pace fatta dal centrodestra (in nome del pacifismo), inviare oggi nostri militari (sia pure sotto l´egida dell´Onu) in un territorio di guerra vera?
E´ evidente che ci sia una “mutazione genetica” che riguarda il centrosinistra italiano: da coalizione con una forte presenza di pacifismo radicale, a coalizione moderata, responsabile e pronta ad affrontare le responsabilità che il governo di una nazione comporta.
Magari anche inviando propri uomini a fare la guerra.
Punto.
E che le cose stiano come le ho descritte, è dimostrato dal fatto che molti personaggi del centrosinistra in queste ore stiano interrogandosi sulle cosiddette “regole d´ingaggio”.
Vale a dire le funzioni effettive che i militari dovranno svolgere in quei territori.
Il senatore a vita Giulio Andreotti, che ha votato la fiducia all´Unione, è molto preoccupato, e senza remore afferma che qualora si andasse lì a guerreggiare, lui non darebbe il suo voto favorevole alla missione. Perché:
“Abbiamo già avuto troppi funerali di Stato“.
Un altro senatore a vita che ha votato la fiducia all´Unione, Emilio Colombo, condivide le stesse preoccupazioni di Andreotti:
“Prima di decidere sul voto, voglio essere certo che stavolta non si metterà solo una pezza e non si giocherà a rinviare i problemi. Perché va bene assumersi dei rischi, ma non si può farlo senza preoccuparsi di eliminare le condizioni che hanno portato a questa situazione“.
Lo stesso Lamberto Dini, presidente della Commissione Esteri del Senato (in quota Unione) è perplesso:
“Il fatto che l´Hezbollah resti armato è un elemento di forte preoccupazione, ma anche Israele è fortemente armata, lo abbiamo visto. Gli Hezbollah con i loro missili possono causare danni, ma sono azioni circoscritte, l´esercito israeliano invece è la forza militare più imponente del Medio Oriente“.
Le parole più chiare su questa vicenda, tuttavia, provengono dall´ex ministro della Difesa, Antonio Martino.
Che in un´intervista al Corriere della Sera ha espresso le sue convinzioni al riguardo:
“Il governo non dice tutta la verità sulla missione in Libano. C´è una preoccupante carenza di informazione. Siccome il governo ha la necessità di rassicurare i gruppi più ostili alle missioni militari, non dice la verità . Evita di spiegare con chiarezza cosa si va a fare in Libano. C´è il tentativo di far credere che si tratta di una pura e semplice operazione di peacekeeping, cioè di mantenimento della pace“.
“Le intenzioni sono quelle. Ma bisogna anche dire con totale franchezza che le milizie Hezbollah hanno espresso gravi riserve sul testo della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza. Non tutto gli sta bene“.
“Vuol dire che alla prima occasione gli Hezbollah possono buttare un razzo, e gli israeliani, che rivendicano il diritto di difendersi, non staranno a guardare. Risponderanno. A quel punto i nostri si troveranno in mezzo, tra due fuochi. Dovranno reagire, bloccare gli aggressori. La missione di peacekeeping si trasformerà in peace-enforcing, vale a dire che i militari della coalizione dovranno imporre le condizioni di pace. In altre parole, dovranno combattere“.
“E´ la prima iniziativa decente del governo Prodi. Perché mi sembra giusto che l´Italia si assuma un ruolo importante, si prenda le responsabilità che competono a un grande Paese. Io, però, contesto i silenzi, le ambiguità in cui si sta preparando l´operazione. Mi aspetterei che Prodi mettesse l´opinione pubblica davanti alla realtà delle cose. Dovrebbe dire: signori, partecipiamo perché abbiamo interesse a stabilizzare un´area del Mediterraneo, ma sappiate che non sarà una passeggiata“.
In sostanza: sappiate che lì si può andare a fare la guerra!
Sappiate che il centrosinistra non è più una coalizione di pacifisti.
Sappiate che Prodi è come Berlusconi e come Bush.
E voi pacifisti gli avete regalato inutilmente il voto.
Punto!
°
Quindi si può dire che noi rosapugnanti (assieme ai margheritini) abbiamo fatto fessi i nostri alleati arcobaleno? 😛
Spiegami, come mai una guerra decisa dagli Stati Uniti contro un paese sovrano andava bene, mentre una missione di pace sotto l’egida delle Nazioni Unite, no?
No: penso che non dovremmo mandare militari. Il mio timore è che, per ragioni politiche legate all’influenza dell’estrema sinistra, i nostri militari non possano intervenire a viso aperto per disarmare Hezbollah come invece richiede l’Onu. E poiché è prevedibile che Israele sarà costretto a intervenire di nuovo fra pochi mesi, sarebbe disastroso trovarci tra due fuochi. L’alternativa alla missione c’è: l’intervento israeliano (che ci sarà comunque).
beh, io non sono pacifista, quindi non mi pongo il problema dell’aver dato il voto a chi mi ha “fregato” 😛
però non capisco molto il problema: pare che tutte le forze politiche italiane siano pressochè daccordo sulla missione in Libano. Anche la sinistra radicale ha detto che se ci saranno delle garanzie non si opporrà , e a destra nessuno si è schierato contro…
quindi se tutti dicono che si deve intervenire, tutti sono d’accordo, l’ONU pure, qual è il problema?
che sarà l’ennesima missione di finta pace? ovvio, come sempre…
però stavolta non l’hanno decisa gli USA e quindi non va bene? può darsi, ovviamente, ma sembra che nessuno dalla “vostra” parte abbia detto nulla in proposito… 😛
In realtà l’hanno decisa gli USA: dimentichi che la risoluzione ONU è stata approvata solo dopo che gli Stati Uniti hanno dato il loro ok. I problemi espressi nel post e nei commenti sono ben altri.
mò voglio proprio vedelli ‘sti pacifisti
te pure, in piazza co’ la bandiera arcobaleno
In questo lungo articolo c’è qualche osservazione giusta. Tuttavia ho il sospetto (credo fondato) che se ci fosse oggi un governo Berlusconi, avrebbero lanciato l’intervento con un grande sventolio di tricolori; e che (come intuisce FulviaLeopardi) le sinistre, in bilico tra Che Guevara e Gandhi, sarebbero scese in piazza per protestare con un grande sventolio di “bandiere della pace”. Speriamo di non vedere una riedizione dell’ultima guerra dalemiana. Ci siamo forse dimenticati del bombardamento di un’altra grande capitale, Belgrado?
chi è per il non-intervento senza se e senza ma, ne’ da parte di eserciti nazionali ne’ da parte delle nazioni unite, sicuramente si sentirà tradito da questo intervento dell’italia. Ma io degli oltranzisti del non intervento me ne sbatto altamente le bolotas. Non sarebbero credibili nemmeno all’interno di candy candy, figurati su questo triste mondo malato.
però chi (come me per esempio, ma anche tanti altri) ha mandato al potere Prodi ma ha una coscienza poltica che va al di la’ di una bandiera multicolore capisce il senso di questo intervento, e già ora si preoccupa per i soldati che ci lasceranno le penne. Senza lamentarsi di aver votato sinistra. Probabilmente io non li avrei mandati i soldati, ma riconosco che l’intervento onu non è certo uguale a quello americano in afghanistan o in iraq.
Già …Belgrado… provate a ricordarlo ai cari simpatici prodiani, e vi manderanno a quel Paese. Il fatto è che sono vittime di un indottrinamento forzato e continuo che inizia dalle elementari fino all’università e le persone di sinistra che ragionano invece di parlare per slogan sono poche. Per chi non lo conoscesse, vi invito però a leggere il blog di gianni vernetti della margherita… Penso sia una persona veramente in gamba! http://www.giannivernetti.it
Per finire si va in Libano per aiutare gli Hezbolla, mica per altro! ecco perchè son tutti d’accordo! Ce lo vedete voi Diliberto a dire andiamo in Libano ai suoi se non fosse per questo??
Ciao
Rhadamanth:
No, amico mio, forse non hai capito:
in primis io voglio l’invio di uomini. Punto secondo, questa storiella dell’Onu risparmiatevela, perchè non è che gli Stati Uniti non abbiano potere all’interno dell’Onu.
Terzo: siete voi che avete problemi psichiatrici seri: noi siamo arrivati in Iraq, che il regime era stato abbattutto…c’era da fronteggiare la ricostruzione e al limite attentati compiuti da qualche fedele di Saddam…
qui, invece, come dicono tanti esperti, si va incontro a morte altamente probabile, la tregua è in vigore da 4 giorni, ma c’è la possibilità che quando noi si è lì, riprendano i combattimenti, o meglio: riprenda la guerra….e noi allora che facciamo?
Oggi, il tuo Ministro della Difesa, Arturo Parisi ha detto che lì si va anche per sparare, per fare la guerra, per ammazzare e per essere ammazzati…non le dico solo io queste cose… 😉
Risposta a Nihil:
Volendo la si può mettere anche così 😀
Risposta a unpirlaqualsiasi:
Ma tu fai davvero? Tutto è sempre deciso dagli Stati Uniti, anche e soprattutto quando intervenga l’Onu 😉
In secundis, tu non sei un pacifista, buona parte di quelli che hanno dato il voto al centrosinistra la sono…e adesso l’hanno preso a quel servizio….in Libano si va a fare la guerra e a morire 😉
Risposta a Fulvia Leopardi:
Io sono d’accordo con l’intervento….sono quelli di sinistra che non in buona parte non lo sono, e hanno votato per una coalizione sedicente pacifista, che ora manderà uomini in Libano, non in missione di pace (peace keeping), ma forse a fare guerra… 😉
Risposta a Dana Thomas:
Infatti è come dici tu, ed è quello che intendevo io: se quest’attacco l’avesse deciso Berlusconi (e io sono a favore dell’intervento!) sarebbe successo il finimondo….si va in guerra…è probabile che lì si lancino missili e bombe…non è “tranquillo” come l’Iraq…e forse i nostri uomini dovranno disarmare Hezbollah…ci aspetta un massacro…. ma la sinistra però tace….adesso la guerra la si può fare perchè l’ha decisa l’Onu….che ipocrisia….ciao e grazie per il commento
Risposta ad harry:
Condivido la tua analisi, rimango convinto che si debba andare, ma fortunatamente le regole d’ingaggio non le decidiamo noi…pertanto se si dovrà disarmare, come pare, Hezbollah, i nostri militari lo dovranno fare…e ci sarà tanto sangue che scorrerà …oltretutto gli esperti militari ritengono che lì noi si possa restare per anni….non so se rendo? 😉
Risposta a Save The Rabbit:
Analisi perfetta 😉
La barzelletta è che lì è guerra vera…e Diliberto, il pacifinto, autorizzerà l’invio di uomini….sono degli squallidi e miserevoli ipocriti….gente meschina e senza dignità …grazie per la segnalazione del blog…andrò a leggerlo quanto prima…a presto 😉
Risposta a Max Bevilacqua:
Max è pura formalità dire che con l’Onu cambi qualcosa…non cambia niente, gli Stati Uniti decidono loro comunque…..c’è al governo una coalizione di persone che hanno preso tanti voti anche perchè dicevano che avrebbero immediatamente ritirato i nostri uomini dall’Iraq, ma è successo?
Ora, invece, decino di mandare uomini in Libano, dove è possibile che riscoppi una guerra…io vedo incoerenza scorrere a fiumi….è disdicevole l’atteggiamento di questa maggioranza…che si mostra, una volta in più, fatta di persone ipocrite e ciniche….fermo restando che il sottoscritto è a favore dell’intervento…
@camelot: tranquillo puoi darmi del lei, il voi è decisamente eccessivo.
Dici che in Libano si va incontro “a morte altamente probabile”. Ma dai, pensavo che si andasse per raccogliere margherite.
Perché in Iraq i nostri soldati non sono morti?
Eppure mi pare di ricordare che il precedente governo fosse entusiasta di quella missione.
Dici che in Libano c’è la concreta possibilità che riprenda la guerra, beh in Iraq la guerra non è mai finita.
Tuttavia il centrodestra plaude ogni giorno a quella missone…
Quindi torno alla domanda iniziale dell’altro commento.
Perché Iraq sì e Libano no?