Set 06
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Dunque, il decreto Visco/Bersani contiene tali di quelle innovazioni inquietanti, per lo più frutto dell´operato inquisitorio di Visco, che individuarle tutte risulta impresa davvero ardua.°
Questa volta si scopre che il succitato decreto, con l´articolo 35 comma 7, introduce l´articolo 10-ter nel decreto legislativo 10 marzo 2000, n.74.
“E´ punito con la reclusione da sei mesi a due anni chiunque non versa entro il termine previsto per la presentazione della dichiarazione annuale di sostituto di imposta ritenute risultanti dalla certificazione rilasciata ai sostituiti, per un ammontare superiore a 50mila euro per ciascun periodo d´imposta“.
Cosa vuol dire tutto ciò?
Vuol dire che io imprenditore, che dichiaro l´Iva, ma che per problemi debitori mi trovo a pagare i miei creditori con un certo ritardo, vado a finire in galera se l´importo che devo allo Stato supera i 50 mila euro.
E allora cosa accade?
Accade che io imprenditore che mi trovo in un momento di crisi di liquidità , che ho un tot di dipendenti a cui devo pagare lo stipendio. Che ho un tot di fornitori a cui devo pagare le merci che ho acquistato, sono costretto a fregarmene di queste persone. Perché se ritardo il pagamento dell´Iva, sempre che l´importo superi i 50.000 euro, vado a finire al gabbio!
Si badi bene: la norma non parla di EVASIONE dell´Iva, parla di RITARDO nel pagamento della stessa.
Ed è ragionevole?
Cosa dovrebbe fare l´imprenditore in questione, se ha una crisi di liquidità ?
Chiudere bottega?
Non pagare lo stipendio ai propri dipendenti?
Ma la sinistra non ha a cuore la sorte dei lavoratori dipendenti?
Da questa norma parrebbe di no!
Sembra infatti suggerire all´imprenditore in questione di fregarsene: “Se hai problemi debitori devi pagare prima noi (lo Stato), e poi i tuoi dipendenti. Altrimenti chiudi bottega, o vieni a fare visita alle nostre carceri”.
Tutto ciò è inquietante.
E ovviamente la grande stampa su aspetti di questo genere tace.
E poi uno parla di Regime!
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