Set 06
27
Susanna Tamaro a che serve?
Per carità : il mondo è grande. C´è spazio davvero per tutti.° ° °
Se ce n´è per il sottoscritto, figurarsi.
E´ che però, talvolta, viene proprio la voglia di domandarsi: ma quel personaggio lì, a che serve?
Quali bisogni soddisfa, quali inconfessabili desideri?
Io me lo chiedo sempre, quando mio malgrado mi si para dinnanzi la De Filippi.
Capita: se uno fa zapping, gli capita.
Non diversamente con Susanna Tamaro. Ai più nota per aver scritto quella banalità effervescente chiamata “Va dove ti porta il cuore”.
L´ho letto! Non mi si dica che giudico senza cognizione.
L´ho trovato stomachevole. E non certo per snobbismo.
Quanto perché è davvero il nulla. La radice quadrata di nulla. Come, ad esempio, qualsiasi romanzetto scritto da Stefano Zecchi (che pure è filosofo, e il cui pensiero invece m´affascina!).
Adesso la Tamaro, visto che è una pratica molto à la page, ci comunica le sue preferenze sessuali.
Ricordiamo che è cattolicissima. In odore di contiguità col centrodestra:
“Vivo un’amicizia amorosa con una donna da 18 anni“, ha dichiarato.
“Ma non sono omosessuale. Magari lo fossi: in quel caso la mia vita sarebbe sentimentalmente completa. Il fatto è che per essere omosessuale dovrei provare qualche istinto saffico che non mi risulta di avere. E comunque odio le definizioni: omosessuale, eterosessuale..“.
“Nella vita ci può essere una grande varietà di relazioni, basta non avere limiti mentali e non aver paura di quello che dice la gente. Io considero il mio rapporto con questa persona un rapporto d’amore. Oltretutto stabile e solido, visto che viviamo insieme da diciotto anni. La nostra è un’amicizia amorosa, di grande intensità , comunione. Di amore, appunto“.
Ecco, lo dico da persona “amica” dei gay, pur non essendo tale: a me, questa dichiarazione fa stomacare.
Mi sembra, ma sbaglierò, che la Tamaro abbia voluto indicare “la via cattolica” al vivere la propria omosessualità . E finanche la via di destra.
Di fatti, anche se rifiuta di definirsi tale (omosessuale), segue per filo e per segno il monito ecclesiale: “Nella omosessualità c´è peccato solo se si consuma un rapporto, se la si vive. Se invece ci si vota alla castità , nulla quaestio”.
Ecco, a me la sortita della Tamaro è apparsa come finalizzata finanche a lanciare un monito.
Del tipo: un´altra omosessualità è possibile.
Sbaglierò, sarà una questione di retropensieri e malafede, ma questa sortita mi appare inutile.
E poi basta con il sensazionalismo!
Basta con ‘sta storia di parlare sempre di quello che si fa tra le lenzuola.
Basta!
Il privato è deprivato se lo si sputtana!
Che ognuno viva come gli pare e piace, e ci risparmi i suoi racconti!
Riscopriamo il fascino della pudicizia!
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