Ott 06
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Robert Triozzi vive in Italia oramai da circa dieci anni.°
Ma è nato in America. Cinquant´anni fa. A New York.
I suoi genitori erano italiani. Come i suoi nonni.
Emigrati negli Stati Uniti in cerca di fortuna.
Robert Triozzi è un pompiere, un vigile del fuoco.
Noto nel mondo per il suo coraggio e la sua abnegazione: al servizio delle popolazione.
Nell´82 è inviato a Roma. Il suo incarico è quello di occuparsi della sicurezza antincendio delle ambasciate americane.
Poi a Vicenza, dove viene investito del compito di addestrare nuovi pompieri presso la locale sede Nato.
Ma è nei territori di guerra che Triozzi mostra la sua valentia: prima in Bosnia poi in Kosovo.
Dove c´è una popolazione che rischia di morire a causa d´incendi divampati per ragioni di guerra, lì c´è Triozzi.
Il suo compito è sempre lo stesso: domare le fiamme e addestrare a ciò altri uomini.
Salva vite.
Da qualche anno ha creato la Fire rescue development program. Raccoglie pompieri provenienti da ogni parte del mondo. E ha il compito di addestrarne di nuovi per soccorrere i Paesi in via di sviluppo, o quelli che abbiano subito la rovina di attacchi bellici.
E´ stimato, apprezzato e benvoluto, Triozzi.
Da qualche anno ha chiesto di ottenere la cittadinanza italiana.
In verità gli spetterebbe: italiani i suoi genitori, italiani i suoi nonni.
Ma ci sono intralci burocratici. Causati da errori di registrazione all´anagrafe statunitense: il suo cognome è stato trascritto male. Treozzi invece di Triozzi.
Sua madre si chiama Maria. Ma anche qui l´anagrafe americana l´ha registrata come Mary.
Lo stesso dicasi per la nonna: Angela è divenuto Angelina.
Sicchè il Triozzi, che pure vive da un decennio ad Anguillara Sabazia, sul lago di Bracciano, per questi banali errori dell´anagrafe statunitense, non riesce ad ottenere dal nostro paese la cittadinanza.
La beffa è che non è in regola con il permesso di soggiorno!
D´altra parte a lui non “servirebbe”.
Scrive al Capo dello Stato. A Giorgio Napolitano.
Toc toc, Presidente, io sono un pompiere italoamericano. I miei genitori sono italiani così come i miei nonni.
Toc toc, Presidente, siccome non mi si riconosce il diritto alla cittadinanza italiana, per meri errori di trascrizione, non è che Ella può aiutarmi in qualche maniera?
Toc toc, risponde il Presidente Napolitano: non sei un tunisino, un somalo o un turco. Talchè che vuoi che freghi a me della tua cittadinanza?
L´alto Colle non si occupa di cittadinanza!
Men me che mai se si tratti di riconoscerla ad un eroe!
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