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Fini vuole chiudere il Secolo d´Italia

Gianfranco Fini foto

Lo ha affermato nel corso dell´Assemblea di Alleanza Nazionale:° 

Lo voglio dire con chiarezza: il giornale, così com’è, non ha più ragione di esistere. Se voi sapeste quanti soldi costa al partito, pensereste come me che questi soldi sarebbe meglio spenderli in modo diverso“.

Gianfranco Fini è stato tranchant. Ma l´obiettivo di An, a suo avviso, passa anche per la necessità  di rivedere le “sua capacità  di comunicare all’ esterno“.

Poi suggerisce un percorso:

Io penso a diverse soluzioni, magari a una fondazione o a una rete di fondazioni, perchè non si può chiedere a un mondo che ci guarda con attenzione solo di iscriversi al partito e lavorare con noi“.

Staremo a vedere.

Per intanto faccio il mio in bocca al lupo a Gimmy Fragalà . Vice Capo dei servizi politici del Secolo d´Italia, che forse tra un po´ dovrà  trovarsi un altro lavoro. O un altro giornale.

° 

4 Comments on “Fini vuole chiudere il Secolo d´Italia”

  1. Rudolf Says:

    Perchè non trasformarlo invece di sopprimerlo? Questo mi sembra il classico caso dell’ acqua sporca gettata via insieme al bambino…
    Per esempio potrebbe trasformarsi in un mensile di approfondimento oppure addirittura abbandonare coraggiosamente la carta stampata e farne una versione esclusivamente digitale in.pdf distribuita per abbonamento via e-mail e/o downloadabile con accesso protetto salvo poi renderla disponibile gratuitamente al pubblico dominio dopo 24 o 48 ore, 50 euro/anno abbonamento base, 200 euro/anno o più per i sostenitori i quali riceverebbero a fine anno il CD con la raccolta degli ultimi 365 giorni e qualche DVD da definire. Abbonamento gratuito per le pubbliche amministrazioni che ne facciano richiesta a condizione di permetterne l’ inserimento in una lista resa pubblica di destinatari istituzionali. La mail list diventerebbe veicolo di propaganda anche di MP3 di gruppi musicali emergenti, letteratura di vario genere, foto, volantini, manifesti, modulistica, sondaggi e quant’ altro suggerisca la fantasia. Serve capire se i contributi statali all’ editoria di partito valgano solo per la carta stampata e serve una legge che preveda l’ esonero totale ed assoluto del bollino SIAE per la stampa di partito che distribuisca file di musica e spettacoli di cui l’ autore abbia ceduto i diritti all’ editore del giornale di partito stesso.
    Basta non affidare il coordinamento del progetto a Maurizio Gasparri e la cosa rischia pure di funzionare seriamente.

  2. camelot Says:

    RIsposta a Rudolf:
    Rudolf, il Secolo vende 2 mila copie al giorno, come il Riformista, ed è supportato, come sai, dalla legge sull’editoria che a spese nostre “sgancia” un sacco di quattrini….chiuderlo, mi sembra davvero esagerato…sono d’accordo anche io che qualche soluzione innovativa sarebbe una cosa buona…d’altra parte basta guardare il sito: è assurdo, mettono il giornale in formato pdf (o similare), e uno non può nemmeno linkare un articolo…talchè non si capisce a cosa possa servire il sito, visto che già  il giornale vende pochissimo…potrebbero fare un giornale di 8 pagine, come il Foglio…più contenuto, con meno pagine, più leggero, e farlo vivere…anche perchè in quel giornale, ogni tanto un pò di elaborazione culturale la si fa…e può essere utile a tutti che sopravviva…

  3. Rudolf Says:

    Beh qualche problema devono averlo perchè i files Acrobat sono prodotti con computer Macintosh che sono come il comunismo, un sistema che la storia ha dichiarato perdente. Nulla in contrario alla distribuzione pagina per pagina che risulta più pratica per chi voglia stamparlo e leggerlo nella maniera tradizionale. Certo che l’ elaborazione culturale verrebbe addirittura fatta meglio se si trasformasse in un settimanale o in un mensile in tutti i casi serve coraggio per avviare cambiamenti radicali in vista di una candidatura a premier di Fini tra 5 anni dato che per allora il Cavaliere sarà  impresentabile per età  anagrafica e casini che ha combinato prima e nel frattempo.

  4. camelot Says:

    Risposta a Rudolf:
    Sono assolutamente d’accordo, anche perchè ad oggi, in gran parte, il Secolo serve solo a “sistemare” alcuni burocrati di partito, cui non riesce la carriera politica 😉
    E invece servono riviste di sostegno a Fini, e più in generale alla Destra…qualunque significato abbia la parola Destra nel 2006

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