Prodi scopre che in Italia comanda la “Cupola di via Solferino”

Romano Prodi foto

Hai voluto la bicicletta?° ° ° 

E ora pedala!

Così verrebbe da rispondere a Prodi. Se la risposta fosse data d´istinto

Perché mai?

Perché Prodi ha capito chi comanda in Italia.

E con mezzi non sempre “legali” e accettabili, oltretutto.

Mi riferisco al Corriere della Sera.

Ma vediamo innanzitutto cos´ha detto Prodi:

Mi spiegate perché questa rivelazione del Corriere sul fatto che compare anche il mio nome tra le intercettazioni illegali Telecom è venuta fuori solo qualche giorno dopo il dibattito in Parlamento e non prima?“.

Potrebbe essere interessante saperlo. Ho visto sul Corriere questa interessante comunicazione e vorrei sapere perché è uscita adesso. Tutti hanno notato questa stranezza. Se lo chiedono in molti, lo vengono a chiedere anche a me. Tutte le persone di buonsenso me lo chiedono, io me lo chiedo essendone vittima. Non ce l’ho con il Corriere, voglio solo che si sappia“.

Allora, con l‘obbiettivo di essere chiari e sintetici, bisognerebbe rispondere a questi quesiti semplicemente dicendo che il Corriere della Sera, dopo aver appoggiato l´Unione in campagna elettorale (con il famoso editoriale di Paolo Mieli), ha deciso di “scaricare” Prodi e il suo governo. Perché le politiche economiche e sociali che il centrosinistra sta ponendo in essere, non sono ritenute vantaggiose dalla “Cupola di via Solferino”.

La quale, dal 1992/93 decide chi in Italia debba governare e perché.

E decide chi invece debba essere considerato “inadatto”.

Per chiarire il tutto, però, bisogna andare un po´ indietro.

Correva l´anno 1994, Berlusconi era Presidente del Consiglio, e Ferruccio de Bortoli (oggi direttore del Sole24Ore) era a capo del Corriere della Sera.

Berlusconi era a Napoli, a presiedere un G7.

La magistratura emise un avviso di garanzia contro Berlusconi, e l´Italia intera venne a saperlo “in diretta” dalla prima pagina del Corriere della Sera.

Lo stesso Berlusconi così ne fu informato. Gli stessi “grandi del Pianeta”, riunitisi a Napoli, appresero la “buona novella” in questo modo “inusuale” e illegale.

Violazione del segreto istruttorio! Violazione delle leggi della Repubblica.

Ma poco conta: il nemico Berlusconi si beccò lo sputtanamento planetario. Fu ampiamente delegittimato agli occhi dell´opinione pubblica.

La coalizione di centrodestra incominciò, dopo questo episodio, a vacillare.

Il governo cadde. Berlusconi andò a casa. E la “Cupola di via Solferino” ne fu molto contenta. D´altra parte aveva raggiunto il suo scopo!

Giusto per dovere di cronaca: 11 anni dopo aver ricevuto quell´avviso di garanzia, Berlusconi fu prosciolto con formula piena. Per non aver commesso il fatto. Perché il fatto a lui imputato semplicemente era inesistente.

Ma questo a chi volete che freghi?

Al Corriere della Sera? Al popolo italiano?

Alla democrazia?

Ma quando mai: il fine giustifica i mezzi, sempre!

Andiamo avanti, perché la “Cupola di via Solferino” s´intromette sempre.

In quanto ha degli “obbiettivi strategici”, che in qualunque modo cerca di perseguire.

Interessante, nell´ottica del conseguimento di obbiettivi strategici a qualunque costo, l´”operazione” posta in essere dal Corriere della Sera, per “accelerare” la nascita del Partito democratico.

Fortemente voluto dalla “Cupola di via Solferino”, oltrechè dal Proprietario di Repubblica: Carlo De Benedetti.

Ve la ricordate la vicenda Unipol? Giovanni Consorte e Sacchetti?

Bene!

Inquadriamola meglio quella vicenda, perché è emblematica.

In quei giorni, i Ds avanzavano diverse perplessità  circa l´approdo del loro partito verso il nuovo contenitore: il Partito democratico.

Ci si trovava a pochi mesi dalle elezioni politiche dell´aprile 2006. Bisognava intervenire a che i Ds si decidessero a dare vita alla “Lista unitaria”. Verso la quale nutrivano più di una perplessità .

Il tutto inizia nell´estate 2005. Il Corriere della Sera pubblica le prime intercettazioni sulla vicenda Unipol.

Inizia a trasparire un’inquietante connivenza tra mondo politico, i Ds in questo caso, e mondo economico e finanziario.

Una contiguità  abbastanza torbida. Così la descrive il Corriere della Sera.

Nell´estate del 2005, il primo a “cogliere la palla al balzo” per attaccare i Ds, è guarda caso Arturo Parisi.

Massimo teorico e sostenitore del Partito democratico. Riversa sciabolate sui democratici di sinistra.

E a questi attacchi si associano poi Rutelli e Prodi.

I tre hanno capito che possono capitalizzare la vicenda per spingere i Ds verso l´approdo unitario. E quindi infieriscono.

Passa poi l´estate e si arriva all´autunno 2005. E soprattutto all´inverno 2006.

Mancano davvero pochissimi giorni alle elezioni politiche.

E la “Cupola di via Solferino” decide di incalzare: qui, qui e qui, troverete qualche esempio.

I Ds “comprendono l´antifona”, e obtorto collo approvano la Lista Unitaria.

Come raggiunge questo obbiettivo, “casualmente” la “Cupola di via Solferino” inizia a cancellare la vicenda Unipol.

Unipol chi?

L´opinione pubblica se ne dimentica. Tutto ritorna alla normalità .

I Ds hanno fatto i bravi. Hanno piegato la schiena. Hanno obbedito. Spontaneamente, s´intende!

Accantonata la “vicenda Ds”, e ottenuto un primo significativo passo verso il Partito democratico, la “Cupola di via Solferino” decide a quel punto di eliminare dalla scena politica italiana la CdL e Berlusconi.

Il tutto sempre con i soliti mezzucci: pubblicazioni di intercettazioni. Violazioni del segreto istruttorio e conseguente divulgazione di informazioni relative ad avvisi di garanzia.

Coadiuvato, poi, sempre dalle inchieste della Magistratura.

Le quali, intendiamoci, sono tutte più che legittime.

Il problema, però, è che hanno sempre una tempistica sospetta: “scoppia” l´indagine sempre prima di una importante tornata elettorale (e non può essere una semplice coincidenza)!

E il Corriere della Sera è sempre lì pronto a informare il cittadino, violando però leggi su leggi!

E come sempre, dopo aver ottenuto il risultato (la vittoria dell´Unione in questo caso), il tutto viene messo a tacere.

Siccome però il 2006 è un anno cruciale, perché si vota anche per il Referendum Costituzionale, allora ecco che la “Cupola di via Solferino”, spalleggiata sempre da certa “magistratura che impugna le manette ad orologeria”, fa scoppiare l´affaire Vittorio Emanuele di Savoia. Ma soprattutto: l´affaire Salvo Sottile.

Salvo Sottile era, allora, il portavoce di Gianfranco Fini. E Fini, “casualmente”, all´epoca dei fatti era l´unico leader del centrodestra, ad essersi impegnato in prima persona a sostenere le ragioni del “Sì” al Referendum Costituzionale.

Gli altri leader della Cdl, infatti, siccome era “scontata” la bocciatura del Referendum, e siccome ancora “scottava” la sconfitta alle Politiche, preferirono rimanere defilati.

Cosa decide allora la “Cupola di via Solferino”, per boicottare in maniera più “vigorosa” il Referendum (contro cui si era espressa negativamente a più riprese)?

Decide di sputtanare Fini e chiunque gli sia attorno. “Casualmente”!

Moglie, figlia, fratello, cognato e portavoce.

Salvo Sottile si dimette dal suo incarico di portavoce. Sotto una cappa grigia di indignazione popolare.

A nulla servendo le dichiarazioni della Gregoraci, che sostiene di non essere mai stata costretta a fare sesso con lui!

Il Referendum Costituzionale non passa. Si tratta di un´altra vittoria per il centrosinistra.

E per la “Cupola di via Solferino”.

Ottenuta la quale (vittoria), “ovviamente”, o se preferite, “casualmente”, di Salvo Sottile non si apprende più nulla.

Né notizie di indagini. Né altre illegali pubblicazioni di intercettazioni.

Niente di niente!

Perché non serve più!

Allora concludo, e a Prodi che domanda:

Mi spiegate perché questa rivelazione del Corriere sul fatto che compare anche il mio nome tra le intercettazioni illegali Telecom è venuta fuori solo qualche giorno dopo il dibattito in Parlamento e non prima?“.

Rispondo: perché il Corriere della Sera e la “Cupola di via Solferino” hanno deciso che lei, caro Prodi, debba tornare a casa!

E che il suo governo debba cadere!

E quindi la “Cupola di via Solferino” ha deciso che era più importante dare spazio alla sua gaffe sul “caso Telecom” (per indebolirla!), e non già  al fatto che anche lei figurasse tra gli intercettati!

Si dice; nemo profeta in patria, senza dubbio!

Ma sta di fatto che io azzardo un´ipotesi: la “Cupola di via Solferino” ricorrerà  a qualunque mezzo o mezzuccio per disarcionare Prodi!

Quindi, e concludo, ci si attenda qualunque cosa. Qualunque indagine. Qualunque intercettazione.

Qualunque schizzo di fango!

D´altra parte l´Italia è sotto “commissariamento occulto” da circa 15 anni!

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18 Responses to "Prodi scopre che in Italia comanda la “Cupola di via Solferino”"

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