D´Alema, ovvero: la menzogna e l´ignoranza della grammatica al potere

Massimo D'Alema foto

Dunque, neanche a farlo apposta (quando si dice il “caso”), ieri ho chiacchierato con un´amica via mail, la quale mi ha raccontato di persone che lei conosce, e che considerano “falliti” tutti quelli che non abbiano una laurea.° ° ° 

Io, ovviamente, le ho risposto che un individuo° che affermi cose del genere, non può che essere giudicato un emerito imbecille.

La dignità  e le qualità  di un essere umano (uomo o donna che sia, poco conta), è banale dirlo: non possono essere giudicate né dal ruolo che quell´individuo occupa nella società , né dal titolo di studi in suo possesso.

La dignità  di ogni essere umano va giudicata solo sulla base dell´onestà , della correttezza e dell´impegno con cui opera nella propria vita e nel proprio lavoro.

Il resto è puro razzismo.

Ciò detto, c´è però un ambito in cui forse avere un titolo di studi, soprattutto se non si è mai veramente lavorato, può apparire necessario. Direi quasi obbligatorio. Per ragioni almeno “estetiche”.

Un rappresentante del popolo, questo è il mio modestissimo parere, se non ha mai lavorato un giorno in vita sua, almeno un po´ di “cultura” e qualche titolo di studi in più del cittadino medio, dovrebbe averli.

E allora veniamo al dunque.

Lo “statista” Massimo D´Alema, vice presidente del Consiglio nonché Ministro degli Esteri (niente di meno?), è uno di quei politici, che pur essendo nato “agiato”, ricco, benestante, e pur non avendo mai lavorato “veramente” in vita sua (al massimo ha fatto il giornalista all´Unità , e come tutti sanno, i giornalisti di partito non sono “veri giornalisti”. Vengono assunti “in modo fittizio” da un giornale, al fine di garantirgli uno stipendio, tanto paga il contribuente, fin quando non si presenti per loro l´occasione di accedere ad una carica elettiva), dicevo, pur non avendo mai “veramente” lavorato in vita sua, D´Alema non è riuscito “nemmeno” a prendersi uno straccio di laurea.

Come d´altra parte non ci sono riusciti Bertinotti, Rutelli, Veltroni, Gasparri, Storace, e l´elenco potrebbe continuare all´infinito.

Ma qui, oggi, si deve parlare di altro.

Qui oggi si fa le pulci a D´Alema, perché lo “statista” ignora la grammatica italiana.

In particolare, non sempre in verità , non riesce nemmeno ad usare correttamente il congiuntivo!

E siccome D´Alema non è Camelot che è un imbecille patentato (e quindi non sa né parlare né scrivere), D´Alema non può permettersi di ignorare la grammatica italiana.

Soprattutto quando venga intervistato dal Corriere della Sera.

Vediamo cos´ha dichiarato lo “statista” D´Alema:

Quando vedo Berlusconi dichiarare che una norma antitrust che fissa un tetto del 45 per cento è un atto di banditismo, ho la conferma che in Italia c´è una destra illiberale che non è nelle condizioni di governare, anche perché dominata da un clamoroso conflitto di interessi“.

Prego notare dove lo “statista” dice: “ho la conferma che in Italia c´è una destra illiberale che non è nelle condizioni di governare….”.

Bene.

In italiano, che si narra sia la lingua di D´Alema, quella stessa frase, avrebbe dovuto essere detta cosi: “Quando vedo Berlusconi dichiarare che una norma antitrust che fissa un tetto del 45 per cento è un atto di banditismo, ho la conferma che in Italia ci sia una destra illiberale che non è nelle condizioni di governare”.

Nanni Moretti, il guru della sinistra, in un suo celeberrimo film, dice: “Chi parla male, pensa male”. Talchè!

Ma andiamo avanti. Ché lo “statista” di errori di grammatica, in quella stessa intervista ne ha fatti altri.

Anche qui, quando dice:

Sia Draghi che l´Europa hanno apprezzato la manovra. Che permette di fermare la deriva della finanza pubblica. E´ chiaro che una tale operazione non può far contenti tutti e noi abbiamo scontentato anche in casa nostra, vedi i sindaci. Non abbiamo voluto colpire solo una parte. Le misure fiscali contengono concreti benefici per 16 milioni di famiglie, alle quali sono state raccontate cose false ma che il 27 gennaio 2007 troveranno più soldi in busta paga e potranno giudicare. Quattro milioni e mezzo di famiglie — tra cui la mia e la sua — che hanno di più, pagheranno un po´ di più e ciò non mi pare sbagliato“.

Prego notare dove lo “statista” dice: “E´ chiaro che una tale operazione non può far contenti tutti e noi abbiamo scontentato anche in casa nostra, vedi i sindaci”.

In italiano, che sempre si narra sia l´idioma di D´Alema, quella stessa frase così avrebbe dovuto essere strutturata: “E´ chiaro che una tale operazione non possa far contenti tutti e noi abbiamo scontentato anche in casa nostra, vedi i sindaci”.

Di errori grammaticali così, l´intervista in questione è piena! Lascio a voi il divertimento di scoprirne di nuovi (e di scoprire anche quelli che io ho fatto in questo post).

Qui, però, ora si vuole segnalare un´altra cosa.

La mancanza di etica (e quindi di senso estetico) di D´Alema.

Perché nell´intervista ha detto diverse menzogne.

Una breve parentesi: io non mi permetterei mai di definire D´Alema un cazzaro. Termine che tutti i blogger di sinistra hanno sempre usato all´indirizzo di Berlusconi.

E non mi permetterei di farlo, non perché io giudichi D´Alema una persona onesta, che mai ricorre alla menzogna.

Assolutamente no!

E´ che D´Alema, diversamente da Berlusconi, non è liberale.

D´Alema querela. Berlusconi no.

Sicchè io non dico che D´Alema sia un cazzaro, e voi ne siete testimoni, perché D´Alema non ama le “critiche veritiere”!

Talchè qui, al suo indirizzo, si userà  solo l´espressione “mentitore”.

Fatta questa premessa, e appurato che io non definirò mai D´Alema un cazzaro, veniamo però a vedere perché D´Alema sia un mentitore.

Quando lo “statista” dice: “Sia Draghi che l´Europa hanno apprezzato la manovra“, dichiara il falso.

Innanzitutto perché l´Europa ha avanzato dubbi sull´”operazione Tfr”, e si è riservata di giudicarla con cognizione di causa, quando avrà  maggiori informazioni.

E poi perché il giudizio di Mario Draghi sulla Finanziaria è stato un´assoluta stroncatura!

Draghi ha dichiarato questo, ad esempio:

Dopo l´innalzamento di 0,8 punti atteso per il 2006, nel 2007 si potrebbe registrare un aumento superiore a mezzo punto percentuale. La pressione fiscale si porterebbe in prossimità  dei livelli più elevati registrati in passato nel nostro paese“.

Cioè ha affermato che a causa di questa Finanziaria, la pressione fiscale raggiungerà  un livello mai visto prima in Italia. Il che è un male assoluto!

Ancora ha dichiarato:

In un’ottica di medio lungo termine la manovra presenta alcuni aspetti problematici. La correzione, in termini netti, è affidata interamente ad aumenti delle entrate“.

Con il che ha voluto intendere, che questa Finanziaria non affronta affatto il problema del contenimento della spesa pubblica.

Non solo, ha anche aggiunto:

la manovra lascia sostanzialmente invariate nel 2007 le spese correnti rispetto agli andamenti tendenziali” e a suo avviso, come già  “lo scorso luglio sottolineavo che il peggioramento dei saldi registrato negli ultimi anni è largamente dovuto alla dinamica della spesa corrente e rilevavo che era necessario intervenire, con misure di carattere strutturale, su tutti i principali comparti“.

E poi a proposito del trasferimento del Tfr:

può determinare problemi di liquidità  per le imprese, soprattutto per quelle di minori dimensioni“.

E poi sull´aggravio della condizioni economica degli operai:

Nel 2005 un lavoratore dipendente del settore industriale guadagnava una retribuzione lorda media pari a 23.100 euro. In assenza di carichi familiari, con la nuova struttura dell´Irpef a parità  di reddito nominale questo lavoratore risparmierebbe in termini di imposta circa 60 euro l´anno” che tuttavia si riducono a 10 euro per effetto dell´incremento dei contributi previdenziali. E “valutando anche l´impatto del drenaggio fiscale sul prelievo dell´Irpef” il risultato finale “è un aggravio del prelievo tra il 2006 e 2007 di circa 120 euro“.

Se questa non è una stroncatura, cos´è?

In conclusione, D´Alema forse farebbe bene a dichiarare cose più corrispondenti al vero.

E magari meglio ancora farebbe, se imparasse anche a dirle senza commettere errori grammaticali! 😉

° 

18 Responses to "D´Alema, ovvero: la menzogna e l´ignoranza della grammatica al potere"

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