Ott 06
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Lo sfogo di Gianpaolo Pansa
Dopo le contestazioni ricevute a Reggio Emilia, Gianpaolo Pansa, nel corso di una ulteriore presentazione del suo libro (“La grande bugia”) tenutasi a Castelfranco Veneto, si è pronunciato sugli episodi di intolleranza di cui è stato vittima:°
“Quella che definivano teppaglia e apparteneva al Msi oggi è dei comunisti del Prc (Rifondazione Comunista, ndr). Urlano slogan che sanno di rancido“.
“Sono amareggiato: in mezzo secolo di mestiere non ho mai avuto bisogno della forza pubblica, anche ai tempi delle inchieste sul terrorismo. Ora incontro il virus dell´intolleranza dello squadrismo rosso“.
“Il mio non è revisionismo, racconto il nostro passato. Quando la sinistra perde il nostro passato è finita. La sinistra ha sempre raccontato balle, dal Fronte Popolare all´invasione dell´Ungheria. Tutti i partiti mentono, qualcuno di più. Il Pci ha sempre mentito“.
Mentre allo storico Sergio Luzzatto, che lo ha accusato di approfittare del “ventre molle dell´Italia ignava“, Pansa così ha replicato:
“A quelli come lui dà fastidio che io i libri li vendo. Luzzatto ha raccontato balle, bufale. Questi storici hanno sempre affrontato questi temi con passo felpato. E´ come quello che canticchia l´Aida in bagno anziché all´opera per non disturbare la moglie alla quale piace il rock. Attenzione, però. Non si può zittire tutti per sempre. La verità è un fiume carsico che si muove sotto terra, ma poi emerge“.
Infatti fino a 15 anni fa, grazie al silenzio storiografico di intellettuali organici al Pci, che per decenni hanno manipolato a loro uso e consumo la storia patria, in questo Paese non si sapeva nemmeno cosa fossero le Foibe!
Pansa andrebbe ringraziato da tutti.
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