La Cgil condannata a risarcire un lavoratore assunto in nero

Capita anche se sembra assurdo e fuori dal mondo.° 

Capita a Mestre.

Gregorio Pisolati ha lavorato per una vita presso un´industria di Marghera.

Un giorno arriva la crisi, l´industria chiude e lui è costretto a ricorrere al prepensionamento.

Ma i soldi sono pochi.

E così si rivolge alla Cgil. Lui è un “compagno”, e la tessera della Cgil, come quella del Pci ce l´ha da 40 anni.

La Cgil lo assume come portiere.

Ma il sindacato vicino agli “ultimi”, il sindacato che lotta contro gli “abusi padronali” e l´assunzione al nero degli sporchi capitalisti, a Gregorio Pisolati il posto di lavoro da portiere lo dà  al nero. E per 400.000 lire al mese.

Pisolati accetta. Pisolati subisce.

Come poteva non farlo?

Di quei soldi aveva bisogno.

Trascorrono così 14 anni.

Fin quando un giorno, Pisolati chiede una regolarizzazione della propria posizione lavorativa (nel frattempo è arrivato a guadagnare 700.000 lire al mese).

A quel punto la Cgil, con un abuso da “sfruttatore”, e con una scusa banale lo licenzia. Lo allontana.

La cosa, allora, finisce in tribunale.

Una sentenza “accerta che dal gennaio 1989 ad aprile 2003 è intercorso tra Pisolati Gregorio e la camera del lavoro metropolitana, Cgil, di Venezia, un contratto co.co.co“.

Talchè la Cgil viene condannata “a pagare oneri fiscali previdenziali nei limiti della prescrizione“.

Silvia Mainardi, legale di Pisolati in questa vicenda:

Il giudice ha riconosciuto che si trattava di un lavoro coordinato continuativo e ha accertato che non erano mai stati versati i contributi come la gestione separata dell´Inp. Alla fine la Cgil è stata condannata a corrispondere gli emolumenti degli ultimi 5 anni perché gli altri sono caduti in prescrizione“.

Ancora.

Siccome il rapporto è stato interrotto in modo illegittimo alla fine di aprile 2003, anche il recesso del contratto è stato valutato illegittimo e la Cgil dovrà  pagare le retribuzioni non versate da maggio 2003 a dicembre 2003“.

La questione più desolante, poi, è che i legali di Pisolati abbiano cercato di pervenire ad un accordo con la Cgil.

Un accordo tuttavia impossibile.

Quando infatti è stata accusata dell´abuso, la Cgil s´è difesa (con la menzogna), dicendo che il Pisolati prestava la sua opera a titolo “volontaristico“, e in realtà  i soldi che gli venivano dati, erano un rimborso spese!

Vittorio Ugigli, altro legale di Pisolati:

Alla fine alla Cgil si è capito che c´era una situazione complessa e a Pisolati gli avevano fatto firmare un co.co.co con retribuzione lorda pari a, si legge nel contratto, zero virgola zero zero“.

E come se non bastasse, siccome l´arroganza della Cgil è notevole, la stessa ha querelato per diffamazione Gregorio Pisolati.

Per una dichiarazione rilasciata dallo stesso alla stampa:

Ho lavorato in nero alla Cgil“.

Avete capito cosa fa la Cgil?

Davanti alle telecamere denuncia gli abusi degli imprenditori che assumono al nero, e spenti i riflettori commette gli stessi abusi che denuncia!

Complimenti.

° 

21 Responses to "La Cgil condannata a risarcire un lavoratore assunto in nero"

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  • etienne64 says:
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