Nov 06
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Riporto da Libero una lettera inviata da Antonio Pappalardo, generale dei Carabinieri, a Vittorio Feltri:° °
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Gentile direttore,
Ieri sera mi sono trovato con i quattro classici amici del Cocer Carabinieri al bar, ma non per cambiare il mondo, come nella canzone di Gino Paoli, ma per parlare delle continue umiliazioni che è costretto a subire il personale dell´Arma da parte di un potere politico, che crede di poter fare quello che vuole, approfittando della mancanza di regole.
Dapprima esso ha dovuto inghiottire il rospo dell´intitolazione di un´aula del Senato ad un uomo fotografato mentre tentava di scaraventare un estintore contro una camionetta di carabinieri. Adesso deve accettare la nomina a segretario personale di un sottosegretario di Stato di un uomo arrestato nell´ambito delle indagini sul terrorismo rosso.
Attenzione, non segretario di un sottosegretario ad un ministero qualsiasi, ma agli Interni, che un tempo – si diceva – i democristiani non mollavano nemmeno sotto tortura, preferendo cedere la poltrona del capo del governo. E ne avevano ben donde: il ministero degli Interni è depositario di documenti riservatissimi, che attengono alla sicurezza dello Stato e degli uomini che per la salvaguardia di tale sicurezza operano.
Quando ero giovane capitano, un collega mi informò che in un covo delle Br era stato rinvenuto materiale fotografico e documentale, dal quale era stato possibile desumere che quei “signori” stavano pedinando me e la mia famiglia.
Orbene, adesso, uno di loro, può attingere tutte le notizie che riguardano gli uomini di Stato direttamente dai suoi archivi.
Certamente non lo farà , anche per l´attenta vigilanza del ministro dell´Interno, che tanto stimo per la sua intelligenza politica. Ma lo potrebbe fare e ciò disorienta gli uomini delle forze dell´ordine.
Come si può pretendere che domani questi uomini a Napoli, o in altre città in mano alla delinquenza, rischino la loro vita per il rispetto della legalità , quando altrove di essa si fa scempio? Pochi si muovono per denunciare questa assurdità .
Chi è stato dall´altra parte della barricata (e dall´altra parte vi erano assassini feroci) non può oggi saltare dalla nostra parte. (…)
(…) Vorrei rivolgergli (a Del Bello, ndr) una preghiera:
“Gentile Segretario personale del sottosegretario di Stato al ministero degli Interni, si dimetta. Chissà che un giorno non la ricorderemo positivamente per questo gesto”.
Antonio Pappalardo, Generale dei Carabinieri.°