Nov 06
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La notizia l´hanno data Libero e il Corriere della Sera.°
Dunque, ieri la Commissione Affari Costituzionali della Camera, ha discusso una proposta di legge avanzata da tutti i capigruppo dell´Unione.
Obbiettivo della leggina in questione, è quello di prorogare i termini di presentazione delle richieste di rimborso elettorale per i partiti.
Ci si chiederà : ma perché, non c´è già una legge che disciplini la cosa?
Certo che c´è!
Il problema è che però il senatore Carlo Perrin (e il suo collega di partito alla Camera, Nicco Roberto Rolando) s´è dimenticato di presentare la richiesta di rimborso, entro i termini attualmente previsti dalla legge.
In base alla quale, le suddette richieste devono essere avanzate entro dieci giorni dalla presentazione delle liste elettorali.
Scaduti i quali, ciccia! Ci si deve “appendere”!
Il problema, però, è che l´Unione al Senato si regge in piedi, grazie ad un equilibrio altamente precario.
Sicchè “fare un favore” all´amico, esponente dell´Autonomie Libertè Democratie, eletto in Val d´Aosta e sostenitore del centrosinistra, può far comodo.
Non si sa mai nella vita!
E così la leggina, provvidenzialmente porterà il Perrin ad intascare 160 mila euro (per non considerare i 42 milioni stanziati con la Finanziaria, per gli italiani all‘estero e con i quali si è comprato il voto di Pallaro).
Cosa divertente, ammesso che si possa ridere per una cosa abbastanza squallidotta come questa, è che alcuni capigruppo che hanno sottoscritto e presentato la legge in questione, nemmeno se lo ricordano.
Dario Franceschini, della Margherita:
“L´ho firmata, ricordo, ma non so nulla, chiedete a Bressa“.
Il giornalista del Corriere, Marco Galluzzo, chiede informazioni a Bressa:
“So tutto, non avevano il diritto, si colma un buco nella normativa“.
E quando il giornalista gli fa presente che non c´è alcun “buco”, perché una legge già c´è, il Bressa replica:
“Allora ricordo male, non so nulla“.
‘Sti cazzi!
Quando si dice: “La serietà al governo”! 😉
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