Nov 06
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Ennio Caretto ieri sul Corriere questo scriveva:°
“Nella stagione dello scontento del bushismo, i neodem attraggono persino i militari, soprattutto i reduci dall’Iraq, l’ala cristiana tollerante e numerosi repubblicani. Il caso tipico è quello di Jim Webb, il loro candidato al Senato in Virginia, un eroe della guerra del Vietnam, sottosegretario alla difesa del presidente conservatore Ronald Reagan. Ma l’elenco è interminabile, va da Tammy Duckworth, amputata delle gambe nel conflitto iracheno dopo un combattimento, a Tim Mahoney, un ex astro nascente della destra in Florida. Oltre al linguaggio della moderazione anche nelle riforme a loro più care, come il minimo salariale e la sanità , riassume Sabato, i neodem hanno appreso il linguaggio della fede e dei valori. E hanno costretto i candidati repubblicani a prendere spesso le distanze dalla guerra in Iraq e dal presidente Bush”.
Come bene ha detto Caretto, “l´elenco” degli esponenti di destra candidati dalla sinistra è “interminabile”.
Tuttavia bisogna partire almeno da qualcuno di questi candidati, per provare a raccontare cosa sono state queste elezioni di Midterm.
Di Jim Webb, Tammy Duckworth e Tim Mahoney, si è già riferito con le parole di Caretto.
Si dica allora di Chris Carney, che sarà uno dei deputati democratici per la Pennsylvania.
Basta ad esempio raccontare che lo stesso ha lavorato al Counter Terrorism Evaluation Group. In sostanza l´ufficio del Pentagono dove si è pianificato l´attacco in Iraq.
In particolare Carney ha studiato i rapporti tra al Qaida e Saddam Hussein.
Chi pensi che quest´uomo non sia in linea con le posizioni di Bush, sbaglia.
Si parli poi di Bob Casey.
Anch´egli candidato in Pennsylvania, ma al Senato.
Bene, questo è uno dei tanti candidati “democrat” che evidenzia come il bushismo faccia proseliti anche a sinistra.
Casey ha impostato tutta la sua campagna elettorale sul tema dell´antiabortismo.
Non solo. Casey è anche fortemente convinto dell´utilità della pena capitale, così come ritiene assurdo ogni controllo sulla detenzione di armi.
Poi abbiamo l´emblematico caso di Joe Lieberman.
Sconfitto alle primarie per il Connecticut dal miliardario e pacifista “liberal” Ned Lamont.
Lieberman si è candidato come indipendente, ed ha vinto!
Per raccontare chi sia Lieberman, vi riporto ciò che di lui ha scritto il “riformista” Antonio Polito (ex Pci e poi Ds), attuale deputato della Margherita ed ex direttore del Riformista, in una lettera inviata oggi al Corriere della Sera:
“Farò solo il caso di Joe Lieberman, appena rieletto per la quarta volta a rappresentare il Connecticut nel Senato. Nella campagna per le primarie Lieberman rappresentò tutto ciò che la sinistra americana può odiare in un democratico. Aveva votato per la guerra di Bush in Iraq (anche se non era certo il solo, vedi Hillary Clinton e Barak Obama, i due potenziali candidati presidenziali) e veniva dipinto come un bipartisan troppo amico di George W. (uno da tavolo dei volenterosi, tanto per intenderci). Così, alle primarie, Lieberman è stato sconfitto dal populismo di sinistra di Ned Lamont, miliardario e pacifista, quasi a confermare una vecchia illusione dura a morire, secondo la quale per battere la destra quando è molto di destra è meglio diventare più di sinistra. E invece guardate che è successo l´altra notte in Connecticut: Lieberman non ha abbozzato, come spesso fanno i riformisti da noi. Ha combattuto, si è presentato come indipendente, ha occupato il centro e ha spazzato via il candidato ufficiale dei democratici: non sempre i votanti alle primarie rappresentano gli elettori veri”.
Anche in questo caso, evidentemente, si deve dire che il candidato vincitore è molto in linea con Bush.
Poi abbiamo il trentacinquenne Heath Shuler, deputato del North Carolina.
Altamente emblematico. Fa parte dell´associazione degli atleti cristiani. Assolutamente contrario all´aborto, ed evangelico praticante. Contro i matrimoni gay e contro il controllo delle armi.
Praticamente costui, eletto nelle fila della sinistra americana, sta più a destra del sottoscritto!
Poi abbiamo il “rude” Jon Tester, eletto senatore del Montana.
Ha basato tutta la sua campagna elettorale sulla necessità assoluta di tagliare le tasse, sul diritto di ciascuno a possedere armi e sulla lotta all´immigrazione clandestina. Classicamente si tratta di un conservatore sociale: ma eletto con i democratici, con la sinistra americana.
In sintonia con questa candidatura, c´è poi quella di Gabrielle Gifford, eletta deputato in Arizona.
Anche lei è una “conservatrice fiscale”: si è spesa nella battaglia contro ogni forma di aggravio della pressione fiscale. Che anzi a suo avviso va ridotta fortemente. Altro che sinistra italiana!
Poi c´è Joseph A. Sestak.
Questo è stato uno dei suoi slogan elettorali:
“La vera sicurezza nazionale significa molto di più del semplice tenere lontano il terrorismo”.
E´ un ex militare della Marina. Eletto come deputato della Pennsylvania, proprio per il suo passato militare.
Poi c´è Brad Ellsworth. Parlando di sé ha detto:
“La chiesa ha guidato la mia vita e la mia carriera”.
è uno sceriffo dell´Indiana, ed è stato eletto deputato per i democratici a Washington.
Si è impegnato in campagna elettorale: a combattere contro l´aborto, contro l´immigrazione clandestina e contro ogni aumento della tassazione.
Anch´egli è a favore della detenzione individuale delle armi. Un altro eletto con la sinistra americana, che sta più a destra del sottoscritto!
Poi abbiamo l´emblematico Nick Lampson. Eletto deputato in Texas.
Ha votato il famigerato (e odiato a sinistra) Patriot Act. E´ un pro life, dunque un antiabortista convinto.
I suoi cavalli di battaglia: lotta all´immigrazione clandestina, avversione ai matrimoni gay. Uno di quelli che definirli di “sinistra” è abbastanza un azzardo!
L´elenco potrebbe continuare, ma il rischio è tediare chi legge questo post.
Tuttavia era necessario mettere i cosiddetti puntini sulle “i”.
L´idea che Bush abbia perso per la guerra in Iraq, come qualche commentatore anche “altolocato” ha detto, è un´assoluta panzana.
Analisi su analisi condotte negli Usa evidenziano come la sconfitta dei Repubblicani americani sia attribuibile a due fattori principali: gli scandali finanziari e gli scandali sessuali, che soprattutto nelle ultime battute della campagna elettorale sono emersi.
L´aspetto “guerra in Iraq” è altamente secondario.
Prova ne sia il fatto che il cittadino americano ha eletto candidati di sinistra, che in un modo o nell´altro erano e restano favorevoli all´intervento in Iraq.
Queste elezioni, tuttavia, sono molto emblematiche.
Perché dimostrano, come ha detto Antonio Polito in maniera egregia, che la sinistra non vince quando si presenta “radicale e massimalista”.
La sinistra vince quando si presenta credibile: moderata, riformista e capace di risolvere i problemi concreti.
Che sia di monito alla sinistra italiana, dunque, quanto si è verificato in America.
Perché in questo istante, la nostra sinistra, è quanto di peggio si sia mai visto in tutto l´Occidente.
Lo stesso Zapatero, cari miei, è un liberale e un liberista.
E´ vero che mostra attenzione a temi “libertarian di sinistra”, come i diritti gay ecc. ecc.
Ma va ricordato che Zapatero, in economia, sta seguendo la “linea Aznar”.
Assolutamente conservatrice, liberale e liberista!
Checché ne dica la propaganda nostrana! 😉
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