Nov 06
21
E´ colpa di tutti.° °
E´ colpa della sinistra quanto della destra.
E´ colpa del femminismo di sinistra (ma anche di certa destra) così come del dogmatismo liberale.
E´ colpa di quanti, solo per pregiudizio ideologico, si oppongono a misure “ciniche e realistiche”.
Si dice: “Le quote rosa sono una boiata, non è questo il modo per realizzare una parità vera e fattiva tra uomini e donne”.
Bravi gli scienziati di ‘sta cippa!
Lo so anche io, che le “quote” sono fastidiose.
Ma se la nostra politica non riesce ad essere “inclusiva” con le “buone maniere”, forse e dico forse, dovrebbe essere obbligata ad esserlo.
L´ennesima classifica sulla condizione delle donne nel nostro Paese, ci consegna una situazione drammatica: da Terzo Mondo.
Abbiamo bisogno di donne: in politica come in tutti gli altri punti nodali della vita del Paese.
Due categorie sono sempre state “estromesse” dal Potere: le donne e i giovani.
E allora, invece di starci a lamentare del fatto che siamo il paese in Europa che ha i politici più vecchi – i 70enni altrove sono già in pensione da 15 anni, noi invece gli facciamo fare il Presidente del Consiglio – dovremmo muoverci con realismo e pragmatismo.
Serve il rinnovamento?
Perfetto: lo si imponga con legge!
Le donne e i giovani non hanno mai davvero governato il Paese?
Perfetto, si individuino “strumenti legali e transitori” per invertire la tendenza.
Si introduca un sistema di quote rosa e di quote giovani.
Si introduca un limite massimo anagrafico per poter fare il parlamentare: superata una certa età , si va a casa.
Si introduca, anche, un sistema che preveda un massimo di legislature. Superate le quali, il parlamentare non può più candidarsi. Basta con i politici a vita.
Su questi punti, amici cari, dovrebbe esserci il massimo dell´accordo bipartisan.
Invece anche su questo ci si divide.
Anche a destra. Anche i liberali lo fanno, sbagliando. Non capendo che viviamo in una condizione di monopolio pubblico della politica.
Non è vero che le donne non facciano politica perché a loro non piace.
Non è vero che i giovani non facciano politica, perché disinteressati ad essa.
Esistono “barriere all´entrata”. Che impediscono alle donne, quanto ai giovani, di fare politica ai massimi livelli.
E allora, invece di stare a farsi pippe, si smetta di fare gli “idealisti dogmatici”, e si dimostri concretezza.
Si propongano le quote, e si mandi in pensione la vecchia partitocrazia.
Altrimenti, è inutile che si parli di economia, di rivoluzione liberale, di alternanza e di politiche alternative: perché se i politici sono sempre gli stessi, e in maggioranza dello stesso genere sessuale, quale diamine di alternativa ci si può attendere?
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