Nov 06
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Hillary Clinton è passata alla storia per essere, forse, una delle donne più cornificate del pianeta.°
Nonostante questo status potesse gettarla in una condizione di profonda depressione, lei non s´è persa d´animo.
S´è buttata a capofitto nella politica, ha perdonato il marito e ha proseguito la sua vita.
Chapeu per lo stile.
Stile che però forse ha perso nell´ultimo anno.
Il New York Times, infatti, di recente ha fatto un po´ le “pulci” alla Clinton. E ha scoperto che in un anno, per farsi rieleggere al Senato, ha speso la bellezza di 30 milioni di dollari.
Certo non bruscolini.
E in più adesso è rimasta senza il becco di un quattrino. Cosa un po´ problematica, se si considera la sua intenzione di presentarsi alle presidenziali del 2008.
Vediamo un po´ come ha impiegato tutto questo danaro. Perché ciò che sorprende, non è solo l´enormità della somma, ma finanche nello specifico come sia stata spesa.
Ad esempio Hillary Clinton ha sborsato 27 mila dollari per i parcheggi al ristorante.
Tredicimila dollari in mazzi di fiori.
800 dollari al mese per gli interessi della sua carta di credito.
Più di 80.000 dollari per equipaggiamento audio/video.
51.313 dollari in foto.
Un milione e centomila dollari in sondaggi.
930.000 per curare le relazioni pubbliche.
10 milioni per raccogliere fondi (ammazza, uno spende 10 milioni di dollari per cercare altri soldi?).
7 milioni di dollari in spot e manifesti.
Si aggiunga a ciò il fatto che a due settimane dal voto, Hillary Clinton disponeva ancora di 14 milioni di dollari.
Volatilizzatisi in due settimane!
La questione, poi, è talmente seria che iniziano a manifestarsi perplessità sulla moralità della persona, anche tra le fila della sinistra americana.
Sul Democratic Daily, che è un blog molto seguito, aleggia un certo malcontento:
“Una vergogna perché non era necessario“.
E poi anche un ironico auspicio:
“Se verrà eletta presidente, mi raccomando, che non gestisca lei il bilancio dello stato!“.
Non vi preoccupate: vi mandiamo noi Padoa Schioppa e Visco.
Così sarete sicuri. 😉
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