Nov 06
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Gli elettori del centrodestra dovrebbero memorizzare due percentuali: 51% e 46%.°
Si tratta del numero di volte in cui, rispettivamente alla Camera e al Senato, la Casa delle Libertà avrebbe potuto “battere” l´Unione.
Infatti nel 51% delle votazioni, l´Unione è riuscita ad approvare propri provvedimenti grazie alle assenze tra i deputati della Cdl.
Mentre al Senato, ciò è accaduto nel 46% delle votazioni.
La responsabilità di ciò ricade interamente su una pletora di parlamentari che, molte volte, sono risultati assenti senza una giustificazione valida.
Si parla di spallate, si parla di far cadere il governo delle tasse, eppure sembra che non tutti siano convinti di ciò.
Francesco Storace ha elaborato delle statistiche che si riferiscono al Senato:
“In 84 casi la maggioranza ha avuto bisogno di meno dei 156 voti che sulla carta sono a disposizione del centrodestra, ovvero, se fossimo stati sempre presenti, la maggioranza sarebbe andata sotto 84 volte su 183, pari all´incirca al 46 per cento dei casi“.
Con il supporto delle informazioni contenute in un articolo apparso su Libero a firma Brunella Bolloli, vediamo (brevemente) in quali votazioni si è verificata l´assenza dei senatori.
19 luglio. Al Senato era in atto la discussione sul decreto Bersani.
Grazie all´assenza di sei senatori, il provvedimento è passato.
Gli assenti sono stati: Antonio D´Alì di Forza Italia.
Tra le fila dell´Udc erano assenti: Mario Baccini e Calogero Mannino.
Tra le fila della Lega mancavano: Albertino Gabana e Stefano Stefani.
Assente, poi, anche Mario Cutrufo della Dc.
Altra votazione.
Giovedì 27 luglio. Si votava a favore (o contro) la fiducia al governo Prodi.
C´è stata un´assoluta disfatta per il centrodestra: che ha perso per 160 a 53.
Vale a dire erano assenti ben cento senatori della Cdl!
Il giorno dopo, invece, s´è votato sul Dpef (Documento di programmazione economica e finanziaria).
La maggioranza è riuscita ad approvare la sua mozione con 154 voti. Mentre a votare contro, tra le fila dell´opposizione sono stati 147.
Veniamo poi al 12 ottobre. Votazione topica.
Eppure nella Cdl mancavano 18 persone:
Maria Burani Procaccini, Marcello Dell´Utri, Niccolò Ghedini, Luigi Grillo, Michele Iorio, Pietro Lunardi e Guido Ziccone, per Forza Italia.
Tra le fila di Alleanza Nazionale risultavano assenti: Giovanni Collino, Cesare Cursi, Domenico Gramazio, Alfredo Mantovano, Maurizio Saia, Gustavo Selva.
Tra i democristiani dell´Udc mancavano: Mario Baccini (ma questo è sempre assente?), Antonio De Poli, Giuseppe Naro e Lorenzo Nedo Poli (va detto che quest´ultimo è l´unico assente “giustificato”, perché ha seri problemi di salute).
Mancava anche Gianfranco Rotondi, segretario della Dc.
Insomma si parla di dare spallate al governo Prodi.
Ma se questi parassiti si assentano nelle votazioni, come diamine lo mandiamo a casa Prodi?
Ricordate i nomi di queste persone.
E se potete: non votateli mai più!
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