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Teorema Deaglio: post per i fessacchiotti che hanno creduto alle sue menzogne

Enrico Deaglio foto

Vi riporto uno splendido articolo apparso su AprileOnLine, la rivista della sinistra interna dei Ds, in cui viene intervistata Roberta Lisi, che è la responsabile dell´ufficio elettorale dei Ds:° ° 

“Caso elezioni

Roberta Lisi, responsabile dell’ufficio elettorale dei Ds, spiega perché le accuse di “Uccidete la democrazia!” mancano di fondamento: “Il conteggio lo fa sia il Viminale che le corti d’Appello, se ci fossero state le anomalie sarebbero emerse”.

Roberta Lisi, responsabile dell’ufficio elettorale dei Ds, non crede a Enrico Deaglio. Non ci crede perché è convinta dell’inattacabilità  delle procedure di voto nel nostro Paese.

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La denuncia di Deaglio, l’accusa che una parte delle schede bianche sia stata trasformata in voti per Forza Italia, è credibile?

“E’ impossibile che si sia realizzato un meccanismo di trasformazione di schede bianche in schede votate attraverso il sistema che individua Deaglio. I dati che il ministero dell’Interno rende pubblici la notte dello scrutinio sono dati che non nessun tipo di valore giuridico. Gli unici dati che hanno valore giuridico rispetto alla proclamazione degli eletti sono quelli forniti dalle corti d’Appello e poi dalla Cassazione. In ogni caso i dati arrivano al ministero attraverso le prefetture. Nei seggi ci sono gli scrutini, il presidente del seggio compila un verbale. Nel verbale ci sono il numero delle schede bianche, nulle, contestate e il numero dei voti attribuiti a ciascuna lista in concorrenza. Le schede vengono sigillate in plichi diversi, verbale e plichi con le schede vanno alla Corte d’Appello. Una copia del verbale va all’ufficio elettorale del comune, che fa le somme da tutti i verbali di seggio che gli arrivano e li trasmette alla prefettura. La prefettura li trasmette per telefono al Viminale. Tutte le trasmissioni descritte avvengono, di solito, via telefono o via fax. Quando i dati arrivano al ministero, il ministero usa un computer per fare i totali. Se nel computer del ministero fosse stato installato un software che avesse trasformato una parte delle schede bianche in voti per una coalizione a distanza di una settimana – quanto hanno impiegato le corti d’Appello per fare i loro conteggi, sulla base dei verbali che hanno ricevuto direttamente dai seggi – si sarebbe saputo. Senza contare che tutto il processo fatto dalle corti d’Appello avviene in seduta pubblica, alla quale sono ammessi i candidati e i rappresentati di lista dei singoli partiti, che hanno diritto di parola. Se ci fosse stata, a conteggi effettuati, una difformità  tra le bianche contate dalle 26 corti d’Appello e le bianche dichiarate dal ministero dell’Interno, o tra i voti attribuiti a Forza Italia tra ministero e corti d’Appello, si sarebbe vista. Di conseguenza il ministero degli Interni nel proprio computer non poteva avere nessun tipo di software, è un problema di procedura, che è solidissima”.

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Rimane il dato di un calo impressionante, rispetto alle elezioni di cinque anni fa, delle schede bianche. Ha un’opinione in proposito?

“C’è un dato: negli ultimi anni, tra un’elezione politica e l’altra, c’è sempre stata un incremento di schede bianche di circa il due per cento. Questa volta, rispetto al 2001, c’è stata un’inversione di tendenza, si è registrato un decremento delle schede bianche. A ciò si aggiunge il fatto che il ‘peso’ del decremento è stato particolarmente consistente, le schede bianche sono diminuite di circa il settanta per cento rispetto al 2001. Un decremento e una dimensione del decremento di questa portata a mio giudizio non sono facilmente spiegabili. Ma da qui a dire che c’è stato un broglio e di quella natura, io starei molto attenta”.

Insomma, Deaglio è destinato a non ottenere niente dalle sue accuse…

“Ha già  ottenuto qualcosa. Il risultato del documentario di Deaglio è duplice e in tutti e due i casi negativo. Da una parte butta discredito sul parlamento, fa pensare che sia un parlamento eletto sulla base di brogli, non un parlamento legittimamente eletto. Dall’altra allontana gli elettori dal momento della partecipazione: se io sento che il mio voto non vale perché devo andare a votare? Senza considerare il fatto che ha consentito alla minoranza parlamentare di fare una grande cagnara rispetto a una questione inesistente. Non c’è stato nessun software, non ci poteva essere, se ci fosse stato si sarebbe visto”.

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E’ verosimile pensare che sia stata la semplicità  di voto, la reintroduzione del proporzionale con una scheda in cui bastava scegliere un simbolo e barrarlo, a ridurre così drasticamente il numero delle schede bianche?

“Secondo me no, non basta a spiegarlo. E’ questo il vero elemento anomalo, lo registro ma non ho una spiegazione. Posso dire solo che, certamente, non è quella prospettata da Deaglio”.

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E il fatto che il ministro dell’Interno, in piena notte elettorale, abbia lasciato il Viminale per andare da Berlusconi a Palazzo Grazioli?

“Questo attiene alla sensibilità  istituzionale di ciascuno. Uno che ha le responsabilità  della macchina elettorale del Paese farebbe bene a stare dove può controllarla, ma il fatto che Pisanu sia andato a casa di Berlusconi può essere un fatto anomalo, può essere una leggerezza, ma è eccessivo dire che sia successo qualcosa perché Pisanu è andato da Berlusconi”.

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E degli exit – poll così clamorosamente sbagliati, che pensa?

“Non lo so. Come quello delle schede bianche è un fatto che è successo al quale non so dare una spiegazione”.

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E’ favorevole alla verifica?

“La magistratura e le giunte per le elezioni di Camera e Senato devono, in serenità , in velocità , in trasparenza, compiere il proprio dovere ordinario, previsto dalla Costituzione e dalle leggi, di verifica e conferma della proclamazione degli eletti. Detto questo la politica ha una responsabilità  e un compito, bisogna provvedere a una obbligatorietà  di formazione per i rappresentanti di lista, per gli scrutatori e i presidenti di seggio, tutte quelle persone coinvolte nel procedimento elettorale che non devono approssimarsi a svolgere un compito così delicato non perfettamente a conoscenza di quello che stanno facendo”.

Mi auguro che adesso sia ancora più chiaro il fatto che Deaglio ha raccontato solo menzogne. 😉

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3 Comments on “Teorema Deaglio: post per i fessacchiotti che hanno creduto alle sue menzogne”

  1. unpirlaqualsiasi Says:

    Io ho visto il film di Deaglio l’altro giorno.
    L’idea del trucco informatico per le schede bianche non ha applicabilità  in Italia, perchè non sono i dati del Viminale a contare.
    Però i dati su cui si è dibattuto quella notte, erano quelli del Viminale…
    Che la corti d’appello contino i voti non è vero del tutto, cioè è vero che contano, ma prendendo i dati dei verbali e sommandoli. Nessuno va a verificare se ciò che c’è scritto sui verbali corrisponde a ciò che è sulle schede.
    Quindi, l’idea che mi rimane dopo aver visto il film è che il “teorema” di Deaglio sia stato creato per far alzare il polverone sulle elezioni e rendere verosimile la possibilità  di broglio, in modo che qualcuno indagasse.
    Purtroppo nessuno vuole *veramente* il riconteggio (a parole, lo vogliono tutti), quindi non se ne farà  niente, ma i dubbi restano assolutamente.
    E, paradossalmente, il fatto che alcuni esponenti dei partiti al governo minimizzino la vicenda, rende i dubbi ancora più grandi, anzichè no.

  2. camelot Says:

    Risposta a unpirlaqualsiasi:
    Senza rendertene conto (forse), hai dato ragione a Berlusconi…soprattutto con la parte finale del tuo commento 😉

  3. unpirlaqualsiasi Says:

    Eh, chi può dirlo? 😉

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