Dic 06
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Più di due milioni di persone perbene in piazza. Contro il Regime e per la libertà di tutti
“Noi siamo l´Italia morale. L´Italia che rispetta la legge. L´Italia che non distrugge le vetrine e incendia bandiere“.° ° °
Quando Gianfranco Fini ha pronunciato queste parole dal palco di piazza S. Giovanni, la folla è esplosa in un´ovazione.
E l´Italia per bene si è sentita rincuorata. Proprio così.
Impiegati, operai, commercianti. Studenti liceali, professionisti, pensionati e universitari.
Una massa gioiosa e festante. Che ha rivendicato con la fisicità – lì, in quel luogo – la propria esistenza.
Ha mostrato e dimostrato di esistere: il popolo della Destra.
Contro i detrattori e gli ignoranti. Contro gli snob e i qualunquisti, questo popolo ha manifestato.
Pacificamente e rispettando la legge. Come sempre. Com´è suo costume.
Perché questa Finanziaria è e resterà una iattura. Per tutti. Nessuno escluso.
Perché l´idea di fondo che incorpora, è quella di uno Stato padrone che tratta il cittadino da servo: umiliandolo.
Ieri la piazza aveva anche un altro significato fondamentale, che inviterei a non sottovalutare.
Chi ha manifestato, e tanti sono sicuro erano elettori delusi del centrosinistra, ha detto innanzitutto no ad una politica menzognera.
Ad una politica che promette in campagna elettorale cose, che appena è al potere non mantiene.
Ad una politica che tratta il cittadino come un utile idiota:
“Ribadisco che noi non aumenteremo le tasse“.
Una politica mafiosa e da Prima Repubblica: partitocratica e arrogante.
Che non ha rispetto dei cittadini al punto di trattarli da coglioni: cui propinare menzogne e false convinzioni.
L´Italia che ieri è scesa in piazza – contrariamente a ciò che i detrattori e gli invidiosi postulano – non ha rivendicato diritti per sé: ha chiesto diritti e libertà per tutti.
Ha affermato l´esigenza che lo stato non sia oppressore e tiranno.
Ha ribadito che “socialità e solidarietà ” non significano, necessariamente, “politiche redistributive” realizzate con l´aumento del prelievo fiscale. Ma che obiettivi del genere – priorità per il centrodestra – possono essere realizzati riducendo la pressione fiscale.
Ha postulato il bisogno che la politica esprima V E R I T A´!
Quando Fini ha affermato:
“La sinistra ha mentito sui conti pubblici. Noi abbiamo lasciato come dono all´attuale governo, 30 miliardi di euro di gettito fiscale in più. Il deficit che abbiamo lasciato è al 3,8%. Ciò che la sinistra ha detto, per giustificare questa Finanziaria, corrisponde a menzogna“, va al di là di una difesa dell´operato dell´esecutivo di cui si è fatto parte.
Risponde ad un bisogno primario: affermare la verità dei fatti.
Avere un rapporto di rispetto e di lealtà nei confronti del cittadino.
Governare sulla base di un preciso mandato: ricevuto dal popolo.
E non raccontando menzogne, salvo poi farsi “sgamare”, come anche di recente – il primo dicembre con un´intervista al Sole24Ore – ha fatto Vincenzo Visco:
“Chiuderemo l´anno con un deficit tra il 3,2% e il 3,6% del Pil“.
Avete capito?
Fino a qualche giorno prima, Visco invece raccontava che il centrodestra aveva lasciato una situazione di disordine nei conti pubblici, tale da portare il deficit a sfiorare il 5%.
L´Italia dei cazzari, dei mentitori, dei ladri e dell´intolleranza, ieri ha ricevuto una lezione di stile.
Una lezione morale: di grande valore etico ed estetico.
La politica, noi del centrodestra, la vogliamo confacente alle esigenze del popolo.
Senza distinzione di ceto, di classe sociale di appartenenza!
L´affermazione di Fini: “Vogliamo una Rivoluzione Liberale” è un monito preciso al popolo e alla politica tutta: basta con la partitocrazia. Basta con la politica degli sprechi e delle clientele. Basta considerare lo stato come un feudo, dove i signorotti della politica giocano a fare i satrapi.
La gente che ieri è scesa in piazza non ha usato espressioni di odio.
La gente che ieri è scesa in piazza, con rispetto e dignità , ha solo affermato che essere cittadini, non può significare essere sudditi.
La gente che ieri è scesa in piazza, ha manifestato nell´interesse dell´intera nazione.
Una piccola lezione di civiltà e di valore.
Update:
Se è vero quello che qui si dice, piena e totale solidarietà a Vladimir Luxuria. Ora, però, mi attendo che la stessa, chieda a Diliberto di scusarsi per quei delinquenti, che hanno urlato “10, 100, 1000 Nassiriya” durante un corteo organizzato dal suo partito.
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