La Margherita, De Mita e il voto ai finti tesserati

Arnaldo Forlani e Ciriaco De Mita foto

Ciriaco De Mita foto

Ciriaco De Mita è Ciriaco De Mita.° 

L´unico modo che mi sovviene per definirlo senza correre il rischio di una querela, è di qualificarlo come un Totò Cuffaro maggiore. Molto ma molto maggiore.

Perché se ne parla in questo post?

Perché De Mita, che è segretario regionale campano della Margherita, ne ha fatta una delle sue.

In sostanza, dopo lo scandalo dei finti tesserati che ha riguardato la Margherita, gli organismi direttivi di questo partito, hanno preso dei provvedimenti.

E apportato delle modifiche al modo di votare nei congressi locali.

Si è pertanto stabilito che non si possa più votare per “delegati”.

E che ogni votante al congresso debba disporre di un regolare certificato elettorale e di documenti di riconoscimento.

Questo al fine di estirpare la mala pianta dei finti tesserati.

Utili solo ai “signori delle tessere”.

Bon.

Cos´è accaduto in Campania?

Semplicemente questo.

Il buon De Mita ha fatto approvare dal partito, una delibera con la quale in sostanza si vanificano le decisioni prese dai vertici nazionali della Margherita.

E con la stessa (delibera) si statuisce che:

nel caso l’elettore non sia munito del certificato elettorale sarà  comunque ammesso al voto“.

De Mita ha giustificato il provvedimento in questo modo:

Tanto qui ci conosciamo tutti..“.

Alla fine della concitata riunione che ha portato all´approvazione della delibera, Roberto Manzione (espressione della corrente parisiana della Margherita) è esploso:

De Mita continua a modificare a suo piacimento le regole precongressuali

Tutto questo è stato fatto dalla direzione regionale per tentare di manipolare gli elenchi e la platea congressuale, oltre che per concentrare a livello regionale una serie di poteri che il regolamento congressuale non gli assegna“.

E poi l´affondo finale, quello più grave:

La cosa ancor più grave è che De Mita vuol fare votare anche i falsi tesserati“.

Eh già , le vecchie abitudini da buon democristiano è difficile abbandonarle. 😉

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