Dic 06
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“Se Palazzo Madama ha deciso di ricontrollare tutte le schede bianche e nulle perché noi alla Camera dovremmo decidere diversamente?“.° °
A formulare questa legittima e finanche ovvia considerazione è Gregorio Fontana, deputato di Forza Italia.
A motivarla è il comportamento dei deputati dell´Unione.
Mentre infatti al Senato s´è deciso all´unanimità di procedere al riconteggio (parziale) delle schede bianche e nulle, alla Camera dei Deputati i signori dell´Unione stanno mostrando un atteggiamento diverso.
Traccheggiano. Prendono tempo.
D´altra parte a Montecitorio, il distacco che separa il centrosinistra dal centrodestra è di soli 24.000 voti.
Se si procedesse ad un riconteggio analogo a quello deliberato al Senato, potrebbe scaturire qualche problemuccio per l´Unione.
Ecco perché i deputati del centrosinistra si mostrano propensi a sostenere una verifica a campione: una verifica, cioè, effettuata solo sul 5/10% delle schede nulle.
Decisamente un controllo troppo modesto, per dirsi attendibile.
Oltretutto sarebbe assurdo avere due percorsi di verifica diversi, per la Camera e per il Senato.
Come giustificarlo?
Se non con la paura che il responso delle urne sia rovesciato, a tutto vantaggio del centrodestra?
Suvvia, signori dell´Unione: concedete il riconteggio anche alla Camera dei Deputati.
Fate i bravi.
Update:
I signorotti dell´Unione hanno votato da bravi e consentito il riconteggio delle schede anche alla Camera. 😉
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