Il tasso di disoccupazione in Italia è tra i più bassi d´Europa
Una delle variabili economiche più importanti per misurare il benessere di un paese, è il suo tasso di disoccupazione.°
In Italia oggi, come ci dice l´Istat, il tasso di disoccupazione si attesta al 6,1% (destagionalizzato, al 6,8%).
Il livello più basso dal 1992.
Mentre la disoccupazione europea è di due punti percentuali più alta (in media).
Sicchè da questo punto di vista l´Italia è tra i paesi che presentato una condizione migliore.
La riduzione della disoccupazione, sempre come ci segnala l´Istat, ha preso consistente avvio dal 1998.
Ed è stata facilitata dal cosiddetto “Pacchetto Treu” e in particolar modo dalla Legge Biagi.
Anche il numero degli occupati è salito enormemente: sono oggi 23 milioni.
Esattamente il 2% in più rispetto all´anno scorso.
Altro aspetto importante, come segnala sempre l´Istat, è rappresentato dal fatto che questa crescita occupazionale, si manifesti in modo più o meno uniforme su tutto il territorio nazionale.
Nel Nordovest si segnala una crescita del + 2,3%.
Nel Nordest del +2%.
Nel Centro del + 1,9%.
E nel Sud del + 1,8%.
Significativo è anche l´aumento del numero di donne occupate: qui si registra un aumento addirittura del 5,8%.
Insomma l´Italia che spesse volte ingiustificatamente si piange addosso, realizza almeno ogni tanto, performance degne di nota.
La questione semmai è un´altra: è capire se l´Unione e la sua politica di inasprimento fiscale, siano compatibili con il mantenimento di un livello occupazionale alto.
La crescita del prelievo fiscale scoraggia i consumi.
E questo può portare le imprese a ridurre l´offerta, e per questa via il numero di occupati.
Speriamo che i signori dell´Unione se ne rendano conto.
°
più che per l’inasprimento fiscale, le aziende si preocccuperanno per il tfr all’inps
Risposta a ilaria:
Senza dubbio…ma se aumentano le tasse sulle persone, le persone spendono di meno per consumi, le imprese guadagnano di meno, e se hanno lavoratori “flessibili” li mettono fuori dal circuito occupazionale…li licenziano..d’altra parte questo è il senso, anche, dell’analisi del centro studi di Confindustria, quando dice che la manovra ha effetti depressivi sul Pil…
Risposta a ilaria:
E comunque buongiorno 😉
certamente..
rigaurdo all’analisi di Confindustria Tommaso Padoa Schioppa ha replicato : ´Mi stupisce che questa cosa sia uscita ora. Sembra fatta per contribuire a un giudizio critico. La valutazione della Confindustria è inoltre fuori linea rispetto a tutte le valutazioni degli organismi internazionali’.
è proprio pirla 😉
‘giorno
RIsposta a ilaria:
Non solo è pirla, ma ignora che anche un suo tecnico ha detto la stessa cosa…tra poco ne scrivo…ma tu hai capito: 5 giorni di sciopero dei giornali….che diamine scrivo? 😀
ahaha, ben ti sta!
cosi ti puoi preparare per bene ai festeggiamenti natalizi :MRGREEN:
Risposta a ilaria:
Sì infatti: mi devo preparare ad ingurgitare 12 acini d’uva
quella è una usanza di capodanno.
studia di piu, va!
Risposta a ilaria:
Sì, ma tanto a te non piace lo stesso
E che è, un dialogo a due??? 😛
Ieri sul Sole dicevano che lo scarto da loro segnalato rientra nella variabilità statistica. Meglio leggerlo il Sole24h (che è un gran bel giornale) piuttosto che citarlo di seconda mano.
Tanto la Treu, quanto la Biagi, non hanno toccato né gli assetti contributivi, né gli assetti fiscali del lavoro.
Notoriamente, la pressione fiscale durante il primo governo Prodi non fu particolarmente soave.
Sicché pare che le due variabili non siano strettamente correlate.
La cosa buona è soprattutto l’aumento costante del tasso di occupazione, perchè la disoccupazione può essere bassa anche per colpa di politiche assistenziali, che scoraggiano gli assistiti dal cercarsi un lavoro, e dato che nella strana contabilità italiana chi non sta cercando attivamente un lavoro non è considerato un disoccupato, basta togliere ogni speranza di trovar lavoro ai disoccupati perchè spariscano dai conti.
Speriamo di raggiungere la media Europea, al momento siamo sotto.
Penso inoltre che il problema in Italia sia che nessun politico ha la minima intenzione di ridurre la spesa pubblica, e nessun politico l’ha mai fatto.
Ma questo ovviamente perchè una riduzione della spesa pubblica diminuisce il potere dei politici.
il tasso di disoccupazione è basso, ma bisogna anche vedere che lavoro hai
io uno come il mio a volte non lo raccomanderei a nessuno
ps piuttosto che alla cena di classe, vado a cena con la buccinara!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ciao Camelot, ciao a tutti.
Si approprieranno di questi dati, cos’ come hanno fatto con l’aumento del gettito fiscale…
Camelot, per quel discorso, sono pronto.
Se siete curiosi anche voialtri passate dal mio blog (spamming pubblicitario) e se non lo siete passate lo stesso per dirmi il fatto mio.
Reclutate più gente possibile, è una specie di festa, almeno per me…
RIsposta a Van der Blogger:
Van arrivo quanto prima…pubblicità garantita…hai scritto un libro? 😉
Risposta a Fulvia Leopardi:
Fulvia, te senza flessibilità , semplicemente non avresti lavoro…è difficile da spiegare in un commento, ma è così…cosa pensi sia meglio, il tuo lavoro flessibile o la disoccupazione 😉
No Camelot, quello è in cantiere e ci resterà a lungo… vieni e vedi… 😉