Dic 06
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David Irving è uno storico “particolare”, diciamo così.° °
La sua particolarità consiste nel fatto di essere un negazionista.
Nega, cioè, che l´Olocausto si sia mai verificato. Nega la Shoah.
Nega che il Hitler e il Nazismo abbiamo scientemente agito, per il tramite dei cosiddetti forni crematori, per sterminare un popolo: quello ebraico.
Le sue tesi, dunque, sono agghiaccianti. Sono immorali. Vergognose.
Queste cose Irving le ha scritte in numerosi libri.
E´ il suo mestiere: è pur sempre uno storico.
Tuttavia il suo “punto di vista” è contrario ad una legge austriaca: che fa divieto a chiunque di negare l´Olocausto, in quanto (la stessa legge) non consente di negare i crimini nel Nazismo.
Sicchè, quantunque di origine inglese ma residente in Austria, viene arrestato nel 2005.
Mentre si trovava in transito su un´autostrada, quella di Graz.
I giudici, dopo un periodo detentivo, hanno però deciso – per una molteplicità di fattori che qui non interessa analizzare – che Irving sia rimesso in libertà . Che venga scarcerato.
E qui inizia davvero il post.
Perché l´arresto di Irving è un caso emblematico per tutte le democrazie: soprattutto quelle che si ispirino a modelli liberali.
Le idee di Irving sono immorali, l´ho premesso. E sono un´offesa alla memoria di milioni di morti.
Ma sono idee. Pensieri.
E in una democrazia liberale, uno dei pilastri della stessa è la libertà di parola.
Negare ad un uomo questa libertà , significa negare la democrazia.
Negare ad un uomo, qualsiasi uomo, di esprimere qualunque idea, anche quella più “politicamente scorretta”, equivale a creare una nuova tirannide: sia pur ammantata di pseudo democraticità .
La democrazia si alimenta di dialettica. Di dibattiti.
Si alimenta attraverso la circolazione “libera” delle informazioni.
Anche attraverso un confronto aspro tra posizioni diverse.
Se passa l´idea che si possa arrestare un uomo, o un gruppo di uomini, per le loro idee, la democrazia – liberale – fa un pericoloso passo all´indietro.
Le tesi folli di Irving devono circolare. E spetta ad altri storici demolirle.
Con altre parole, altri pensieri e altre documentazioni.
“Non condivido le tue idee, ma mi batterò sempre perché tu possa esprimerle“.
Questo è uno dei tratti salienti delle democrazie.
Negare, quindi, la libertà di parola – o volerla limitare con l´arresto – significa sottoporre il cittadino alla “dittatura della maggioranza”, qualunque occasionale maggioranza.
Oggi governo io e faccio una legge per arrestare quelli come te, che la pensano all´opposto del sottoscritto.
Domani governi te, e fai una legge contro quelli come me.
Nossignore.
La democrazia è una sommatoria di libertà , un castello costruito su diverse libertà : se ne manca una, crolla l´intero edifico.
Per cui, malgrado tesi come quelle di Irving siano raccapriccianti, le stesse devono poter circolare.
E´ il prezzo e la grandezza della democrazia.
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P.S.: come sanno quelli che leggono sovente questo blog, io sono filoisraeliano. Talchè per il sottoscritto, le tesi di Irving sono anche più ripugnanti di quanto non lo siano per altri.
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