Gen 07
4
Che noia il catastrofismo sul clima
E´ da un paio di lustri che puntualmente qualcuno afferma: questo è l´anno più caldo da sempre!°
Anche quest´anno è avvenuto.
Repubblica ha diffuso un´indagine secondo la quale, l´autunno che abbiamo lasciato alle spalle (?), era il più caldo da 1300 anni a questa parte (e qui, invece, il Corriere ci avverte che il record dei record spetterà al 2007).
Mi lascia sempre perplesso il carattere apodittico di queste asserzioni.
Come cacchio fai a sapere, con matematica certezza, che l´ultima volta che l´autunno è stato così caldo, è capitato 1300 anni fa?
Eri presente?
Mi sa di no.
Ma al di là dell´ironia e dell´apparente disfattismo, ciò che mi irrita è il pessimismo diffuso su questo argomento.
Un pessimismo, a volte, esagerato e controproducente.
E´ indubitabile che il clima sia mutato. Lo constatiamo tutti, forse anche ogni giorno.
Direi in particolar modo d´estate: sono tre anni che l´anticiclone delle Azzorre transita sul nostro paese, per non più di 4 giorni consecutivi.
Fino a quattro anni fa, lo stesso, si fermava sul nostro paese 15 giorni di fila: garantendoci bel tempo, caldo nella norma e un magnifico sole.
Ciò non sta avvenendo più, d´accordo.
Com´è pacifico che qualcosa, nei limiti di quanto gli stati possano fare, deve essere posto in essere per arginare la tropicalizzazione del clima.
Anche se su questo argomento, gli scienziati (come sappiamo) sono divisi.
C´è chi non considera nemmeno plausibile l´esistenza del cosiddetto “effetto serra”.
Ma lasciamoli perdere questi scienziati, e riduciamo pure l´emissione di gas nocivi!
D´accordo.
Ma facciamolo, senza angosciarci troppo.
Smettendola con questa storia che ogni anno è il più caldo da sempre.
Che di questo passo il nostro pianeta arriverà al collasso e bla bla bla.
Abbiamo un problema serio: ed è quello di un bassissimo tasso di fertilità femminile in Italia.
Ma secondo voi, se si parla un giorno sì e l´altro pure di clima, in termini così tanto catastrofistici, a quante persone verrà voglia di generare vita, sapendo che di questo passo tra 50 anni la Terra collasserà ?
Penso a poche.
Per cui consiglierei a tutti gli organi di stampa, nell´affrontare l´argomento clima, di usare il metodo Jack Daniel´s (ampiamente diffuso all´Espresso, ma spesse volte anche a Repubblica).
Eccovi un esempio del metodo in questione, sperimentato da Umberto Eco:
“Ho udito alla radio che alcune ricerche dimostrano che l´inquinamento atmosferico sta influendo sulla grandezza del pene delle giovani generazioni, e il problema secondo me non riguarda solo i figli, ma anche i loro padri, che delle dimensioni del pisellino del figlio fanno ragione di legittimo orgoglio“.
“Se si diffondesse l´idea che, a inquinare il mondo, ne va (scusate il tecnicismo) dell´uccello – e non solo delle balene – credo che assisteremmo a convulse e subitanee conversioni all´ecologismo“.
Senz´altro!
Prosit. 😉
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