Gen 07
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Parlar male degli statali è diventato, ultimamente, un po´ come sparare sulla Croce Rossa.°
Tuttavia, di recente, la Ragioneria generale dello Stato ha stilato un documento (che si chiama “Conto annuale”), dal quale traspaiono dati non proprio entusiasmanti.
Partiamo da alcuni numeri.
Innanzitutto i dipendenti pubblici nel nostro paese sono 3.369.493.
Che hanno totalizzato, nel 2005, la bellezza di 159.179.019 giorni di assenza dal lavoro.
Fanno in media circa 60 giorni a testa. Certo non pochi.
Chiaramente nel computo non rientrano solo le ferie (sacrosante), ma un innumerevole numero di giorni di “assenza pagata” per fattispecie le più varie: malattie, matrimoni, lutti, permessi e altro.
Analizziamo nel dettaglio la graduatoria dei più assenteisti.
Al primo posto si segnalano i dipendenti degli enti previdenziali: Inps, Inail e Indap.
Costoro, addirittura, mancano all´appello in media 69 giorni l´anno.
Al secondo posto, e poi ci lamentiamo del fatto che i nostri ospedali facciano schifo, troviamo appunto i dipendenti nel nostro servizio sanitario.
I medici e gli infermieri, fanno sega al lavoro, in media 58 giorni l´anno.
Mentre in riferimento ai cosiddetti ministeriali, occorre dire che hanno complessivamente cumulato 3 milioni di giorni di “malattia”. Cui vanno aggiunti circa un milione e mezzo di giornate per “permessi retribuiti”.
In positivo (se di positivo si può parlare), c´è da dire che tra i ministeriali, quelli più “volenterosi” (o meno assenteisti) sono i dipendenti della Presidenza del Consiglio. Che grosso modo nel 2005 si sono assentati in media, ciascuno, per 5 giorni.
Tra tutti i dipendenti pubblici, comunque, i meno assenteisti, sempre secondo la Ragioneria dello Stato, risultano essere i Prefetti e i Diplomatici.
Che in media hanno usufruito di 4 giorni di malattia, e un giorno e mezzo di permessi pagati.
Pagati da noi, s´intende.
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