Gen 07
16
Era solo questione di tempo.°
Ma prima o poi sarebbe dovuto accadere: stante il taglio dei trasferimenti agli enti territoriali deciso dalla Finanziaria, e stante lo sblocco delle addizionali locali, i Comuni, le Province e le Regioni avrebbero presto o tardi aumentato i loro tributi.
Ed è precisamente quanto si è verificato a Roma e a Bologna (ma tra poco dovrebbe succedere anche Torino).
Veltroni, a Roma, ha deliberato un aumento dell´addizionale Iperf dallo 0,2 allo 0,5%.
Che tradotto in soldi significa: maggiori entrate per il comune per un ammontare pari a 113 milioni di euro. E una stangata per le famiglie, che si aggirerà attorno ai 105 euro all´anno.
In verità , il Sindaco della Capitale ha anche annunciato – per cercare di rimediare un poco – una riduzione dell´Ici sulla prima casa dal 4,9 al 4,6 per mille.
Mentre, però, ha già aumentato l´Ici sulla seconda casa dal 6,9 al 7 per mille (così come ha aumentato il prelievo per le “aree fabbricabili” dal 6,9 al 9 per mille).
A Bologna, invece, Cofferati ha fatto approvare un aumento dell´addizionale Irpef dallo 0,4 allo 0,7%.
E c´è chi, come il vicepresidente dell´Anci (l‘Associazione dei Comuni italiani), Osvaldo Napoli, ritiene inevitabile un´analoga decisione da parte del Sindaco di Torino, Sergio Chiamparino:
“Chiamparino deve far fronte ad un buco di 120 milioni di euro. Così il Comune aumenterà l´Irpef dello 0,3%, facendo passare l´addizionale dallo 0,3 allo 0,6%“.
Sempre Osvaldo Napoli dichiara:
“Il governo ha tagliato due miliardi di euro di trasferimenti. Se non impongono nuove tasse, gli enti locali non reggono. Non esiste Comune che possa non aumentare o l´Ici o l´Irpef“.
A riprova che l´aumento delle addizionali locali sarà estremamente negativo per gli italiani, soprattutto per quelli meno abbienti, ci sono le dichiarazioni di Giorgio Cremaschi. Segretario nazionale Fiom-Cgil (che certo non può essere accusato di simpatie berlusconiane):
“Sulle buste paga dei lavoratori si sta accumulando un carico che annullerà i vantaggi che dovrebbero derivare dalla Finanziaria. A Roma per un reddito di 20 mila euro si tagliano oltre 200 euro l´anno“.
Che è precisamente ciò che il centrodestra va ripetendo in proposito da mesi.
Ma i problemi per gli italiani non finiscono qui.
Presto, accanto ai Comuni, arriveranno anche le Regioni ad aumentare le addizionali Irpef e Irap.
Dunque un´altra stangata si prepara per il contribuente.
E non solo.
Come denuncia Confedilizia, il Consiglio dei Ministri si preparerebbe a reintrodurre il “tributo per l´esercizio delle funzioni di tutela, protezione e igiene dell´ambiente”.
Questa tassa, abolita (ovviamente) dal governo Berlusconi, verrebbe applicata dalle Province. Ed equivarrebbe ad una addizionale sulla tassa per i rifiuti solidi urbani (che è tassa comunale).
In conclusione.
L´ipotesi che le amministrazioni comunali, regionali e provinciali, a fronte dei tagli ai trasferimenti e a fronte dello sblocco delle addizionali, avrebbero alla fine aumentato la pressione fiscale locale, si sta mostrando vera.
E di questi aumenti, ovviamente, pagheremo tutti le conseguenze.
A cominciare dalle persone meno abbienti.
Cui la sinistra, evidentemente, non presta attenzione alcuna.
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