Gen 07
24
Leoluca Orlando, nella cosiddetta Prima Repubblica è stato un personaggio di spicco.°
Quantunque abbia militato per molti anni nella Democrazia Cristiana, ad un certo punto se ne distaccò. Per ragioni morali.
Considerava la vecchia “Balena Bianca”, un ricettacolo di delinquenti e mafiosi.
Fondò un suo partito, la Rete. Dalla spiccata connotazione moralistica e giustizialista.
Fece sua una massima di Padre Pintacuda: “Il sospetto è l´anticamera della verità “.
Dunque se di un politico si dice male, vuol dire che quel politico è sicuramente un delinquente.
Fu anche Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando.
L´ultima volta, nel 1993, addirittura fu eletto con il 75% dei consensi.
E in terra di Mafia (o di Camorra), i “consensi bulgari” hanno sempre il consenso della Malavita Organizzata.
Ma queste sono illazioni di un malpensante napoletano.
Veniamo al dunque.
Qualche giorno fa, Leoluca Orlando – che oggi milita nel partito di Di Pietro, l´Italia dei Valori – è stato intervistato dal Corrierino di Sinistra. In quanto sarà per l´ennesima volta, candidato a Sindaco di Palermo.
E in questa intervista ha detto alcune cose piuttosto interessanti, che meritano di essere considerate:
“Posso dire che la Moratti sta facendo bene il sindaco, dopo aver fatto male il Ministro? Posso dire che il grande sindaco di Napoli Bassolino non è un grande presidente della Campania? Che l´ottimo ministro Russo Jervolino non è un ottimo sindaco (di Napoli, ndr)? Che la Poli Bortone è un ottimo sindaco di Lecce?”.
Certo che puoi.
E ancora:
“Non ci sono buoni da una parte e cattivi dall´altra (ma va?, ndr). L´analfabetismo etico riguarda anche la sinistra. Vedo anche a sinistra il male del nostro tempo, la nuova Tangentopoli: il conflitto d´interessi“.
“Che non c´entra nulla con Berlusconi, un nome che in campagna elettorale non pronuncerò mai“.
“Il vero conflitto di interessi è il politico azionista dell´impresa appaltatrice, dell´albergo finanziato dallo Stato, della clinica convenzionata con la Regione (in provincia di Siracusa tutte le cliniche hanno il loro politico o la loro moglie di politico)”.
“Il conflitto di interessi è la nuova tangentopoli. Non c´è una norma penale che lo vieti: come quando non avevamo il 416 bis, e i mafiosi venivano tutti assolti. Stavolta però non dev´essere la legge penale, ma un codice etico a sconfiggere questo nuovo sistema, alleato della nuova mafia. Mi verrebbe da fare un elogio della vecchia tangente: la tangente inquina un affare; il conflitto di interessi inquina il mercato“.
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