Gen 07
24
Non c´è niente da fare: il centrosinistra è diviso su tutto. Ora è il turno delle unioni di fatto
Dopo il via libera all´ampliamento della base Nato a Vicenza, è iniziato il conto alla rovescia.°
I conflitti interni al centrosinistra si sono acuiti, e la voglia di smussare gli angoli e di cercare un compromesso, sembra essere stata accantonata.
Oramai è scontro. Scontro aperto e violento (nei toni s‘intende).
Nemmeno la tanto pubblicizzata proposta di legge per le unioni di fatto riesce a mettere assieme una coalizione, che in quanto sedicente progressista, del riconoscimento di diritti individuali dovrebbe quindi farsi carico. Più di una coalizione, sedicente conservatrice, com´è quella del centrodestra.
Ma la vita non funziona così: gli slogan e gli steccati sono aria fritta.
Roba per gli stolti. Prova ne sia che oggi Fini ha fatto approvare a tutta Alleanza Nazionale, la sua mozione con cui si “apre formalmente” al riconoscimento dei diritti individuali ai conviventi, mentre nel centrosinistra – e proprio a dispetto dei luoghi comuni e dei clichè – oggi è guerra aperta sul tema delle convivenze.
Basti pensare che sul tema delle unioni di fatto, e alla vigilia della discussione parlamentare, il centrosinistra ha presentato ben cinque mozioni. L´una diversa dall´altra.
Come dire: sono coesi!
Rifondazione comunista, inoltre, promette “una battaglia durissima“.
In quanto, come afferma la deputata Titti De Simone, Rifondazione:
“E´ pronta ad aprire un conflitto all’interno della maggioranza nel caso in cui non si arrivasse ad una proposta più dignitosa“.
Oggetto del contendere è il disegno di legge Bindi-Pollastrini, che saggiamente prevede il riconoscimento di diritti individuali senza istituire un apposito albo.
Nessuna registrazione, quindi. Ma la possibilità , per chi ne sia interessato, di fare in modo che il proprio status di “convivente de facto” risulti da un accertamento.
Ed è proprio questa possibilità che non va giù a Vladimir Luxuria.
In quanto a suo avviso, il riconoscimento “è da respingere“.
“Accertamento è un concetto che ha carattere quasi inquisitorio come se si trattasse di un delitto“.
Altro elemento di frizione, ad avviso della deputata di Rifondazione, è il termine (di cinque anni) di convivenza al di sotto del quale non si ha diritto alla pensione di reversibilità (sempre in base a ciò che prevede il ddl Bindi-Pollastrini).
Anche su questo Luxuria è in disaccordo:
“è un tempo troppo lungo, chiederemo che i tempi siano più brevi per ottenere la pensione“.
Mentre il sottoscritto rimane dell´avviso che la pensione sia ora di darla al governo Prodi.
Che dite?
°