Antonio Bassolino sempre più come Antonio Gava

Antonio Bassolino foto

Dunque, il governatore Antonio Bassolino è stato indagato dalla Procura di Napoli, in relazione a diverse fattispecie inerenti la raccolta dei rifiuti solidi urbani in Campania.° 

Bassolino, infatti, ebbe anche la responsabilità  di commissario governativo per l´emergenza rifiuti.

E per atti compiuti o omessi quando gestiva quest´ultimo ufficio, ha avuto ed ha grane con la giustizia.

Le informazioni che qui si riporta, sono contenute in documenti della Magistratura. Di cui dà  contezza oggi il Corriere del Mezzogiorno (l´inserto napoletano del Corriere della Sera) a pagina 3. In un articolo firmato da Gianluca Abbate.

Ecco cosa dicono i documenti dei Pm napoletani:

La struttura commissariale, nella piena consapevolezza delle inadempienze di Fibe (una delle società  incaricate della raccolta dei rifiuti, ndr), ha permesso con condotte attive e omissive di creare una situazione di apparenza che, dissimulando le responsabilità  precise delle aziende, ha addossato le colpe a problematiche emergenziali“.

Il commissario di governo (Bassolino, ndr) ha posto in essere comportamenti assolutamente distonici rispetto ai propri doveri e alle proprie prerogative, giustificandoli addirittura con quell´emergenza che proprio il corretto esercizio dei poteri doveva fronteggiare. Così veniva dissimulata la mancata attuazione di un progetto preordinato a fronteggiare l´emergenza, con il paradossale richiamo all´emergenza stessa“.

“Il comportamento di Antonio Bassolino e dei suoi collaboratori si è distinto per un atteggiamento radicalmente diverso da quello dovuto”.

Una generale condotta omissiva da parte dello stesso commissario di governo e del suo staff, che nulla hanno avuto da ridire pur a fronte di evidenti e costanti inadempienze“.

Ancora aggiungono i Pm, il comportamento di Bassolino non si è:

Limitato alla sola inerzia, ma al contrario si è tradotto in un contributo fattivo, mediante la redazione di provvedimenti che hanno direttamente agevolato le inadempienze delle ditte affidatarie, occultandole all´esterno (…). Il disegno del commissario di governo e del suo staff era volto a evitare ogni contestazione che pregiudicasse in qualche modo le imprese” e “solo con l´avvento di Corrado Catenacci queste imprese hanno finalmente ricevuto formali diffide ad adempiere“.

Ma non basta.

I Pm sostengono che ci sia, in particolare, un episodio che:

testimonia la forte contiguità  tra commissario di governo e impresa affidataria“.

L´interesse di Antonio Bassolino si spingeva addirittura, attraverso la propria segreteria particolare, a preoccuparsi di raccomandare talune assunzioni in Fibe, in ciò sostenuto dal braccio operativo Raffaele Vanoli“.

Il fatto è stato raccontato ai Pm dall´ingegnere Salvatore Acampora:

Ricordo in particolare un´occasione in cui Vanoli mi riferì che il segretario particolare del presidente Bassolino, tale Boffa, gli aveva chiesto di interessarsi per l´assunzione di tre nominativi, tra cui in particolare ricordo (…)“.

La questione fu oggetto di numerose conversazioni tra Vanoli e Armando Cattaneo (ex ad della società  Fibe, ndr), perché nonostante le richieste tali persone non venivano assunte“.

Ancora scrivono i Pm:

Antonio Bassolino era commissario delegato dal presidente del consiglio dei ministri, e in tale veste era preposto a un organo amministrativo e non politico. Ogni eventuale scellerata scelta di non occuparsi dei compiti affidatigli per legge avrebbe avuto dunque il senso di un consapevole abbandono dei propri doveri“.

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