Feb 07
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Prodi ha preso per i fondelli tutti gli italiani. Non ci sarà nessuna riduzione del cuneo fiscale
Si parta dall´articolo 87 (ex 92) del Trattato di Roma (costitutivo della Comunità europea):° ° ° °
“Salvo deroghe contemplate dal presente Trattato, sono incompatibili con il mercato comune, nella misura in cui incidono sugli scambi fra gli Stati membri, gli aiuti concessi dagli Stati, ovvero mediante risorse statali, sotto qualsiasi forma, che, favorendo talune imprese o talune produzioni, falsino o minaccino di falsare la concorrenza”.
Fatta questa premessa arriviamo al dunque.
Allora, come tutti ricorderanno, il bravo Prodi in campagna elettorale ha promesso che il suo esecutivo avrebbe fortemente ridotto il cosiddetto cuneo fiscale.
Addirittura spingendosi a sostenere, che tale riduzione avrebbe avuto una consistenza di 5 punti in un anno. Per il “modesto” esborso da parte dello stato, di ben 10 miliardi di euro.
Ovviamente si trattava di una promessa da marinaio. Dieci miliardi di euro in un anno erano e sono una somma impossibile da reperire.
Sicchè in Finanziaria s´è previsto una riduzione del cuneo fiscale per 2,45 miliardi di euro (il resto dell´importo dovrebbe essere “spalmato” sulle prossime Finanziarie).
Riduzione che, stando al volere di Prodi e dei suoi alleati, già nel 2007 si sarebbe dovuta tradurre in una deduzione di 5 mila euro (a favore delle imprese) per ogni lavoratore a tempo determinato. E addirittura in una deduzione d´importo pari a 10 mila euro per le imprese del Sud d´Italia.
Il tutto è contenuto nei commi che vanno dal 266 al 269, dell´articolo unico° che compone° la Finanziaria 2007. E dovrebbe manifestare i suoi effetti a partire dagli acconti d´imposta di maggio/giugno 2007.
Peccato, però, che la riduzione del cuneo fiscale per le imprese,° forse non avrà mai luogo!
Come documenta infatti Italia Oggi, il governo avrebbe dovuto notificare alla Commissione europea una sorte di richiesta, per ottenere un´autorizzazione a concedere questi aiuti di stato.
Infatti, onde evitare d´incorrere nei divieti previsti dall´articolo 87 del Trattato di Roma (citato in principio), il governo italiano deve ottenere il nulla osta per l´erogazione di questi fondi.
Ma il governo Prodi, non solo non ha ottenuto alcuna autorizzazione in tal senso. Ma addirittura, come risulta da un interrogazione parlamentare a risposta immediata presentata dal deputato Maurizio Leo, non ha nemmeno richiesto il parere della Commissione europea.
La quale, ex articolo 7 del regolamento Ce n. 659 del 1999, in ogni caso avrebbe a sua disposizione 18 mesi per emettere un “verdetto”.
Quindi, stante la situazione attuale, la riduzione del cuneo fiscale a favore delle imprese è tecnicamente non attuabile.
E anche qualora la Commissione europea non lo giudicasse un indebito aiuto di stato concesso alle imprese, è altamente improbabile che il parere della Commissione stessa, giunga entro il 2007.
Dunque Prodi, anche in questo caso, ha raccontato una menzogna e ha preso per i fondelli gli italiani.
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