Feb 07
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Tra cinque giorni si terrà a Vicenza la manifestazione della sinistra radicale (ma non solo), per impedire il “raddoppio” della Base Nato.°
La sinistra di governo si produrrà nell´ennesima performance ipocrita: a Roma non rinuncerà alle poltrone, a Vicenza – in piazza – manifesterà , però, contro una decisione del proprio governo.
Un modo abbastanza discutibile per continuare a dirsi “sinistra di lotta”.
I timori, tuttavia, che questa manifestazione possa pregiudicare la stabilità del governo Prodi, sono tanti.
E attraversano la stessa sinistra estrema: a cominciare da Rifondazione comunista.
Il cui segretario, Franco Giordano, ha invitato i suoi ad un atteggiamento responsabile e serio.
La questione dell´ampliamento della Base di Vicenza non è infatti disgiunta da quella del rifinanziamento (imminente) della missione in Afghanistan.
O la sinistra° radicale accetta la “linea” del governo Prodi in politica estera o, come affermava qualche giorno fa Giordano:
“Il rischio è che ci ritroviamo tre passi indietro: con Fini agli Esteri, Martino alla Difesa..e magari i nostri soldati che tornano in Iraq“.
“Non abbiamo due mesi ma dieci giorni, dieci giorni in cui ci giochiamo il governo“.
“Non possiamo permetterci il secondo scivolone“.
“E´ un lusso che non possiamo permetterci quello di rovesciare il governo“.
Intanto Casarini, leader dei Disobbedienti, ieri intervistato da Lucia Annunziata nel corso della trasmissione In mezz´ora, così si è pronunciato sull´imminente manifestazione contro la Base Nato:
“A Vicenza ci saranno almeno 50mila persone. La protesta sarà rumorosa, ma non violenta. Ci saranno cattolici radicali, come padre Zanotelli, e ci saranno i centri sociali di tutta Italia. Sarà un´occasione per tutti coloro che in questi anni hanno lottato contro la guerra“.
Casarini è anche convinto che la manifestazione di Vicenza, segnerà un´evoluzione – in termini di maturità – per i “movimenti”:
“Nel primo periodo erano tutti un po´ imbambolati, ora la gente vuole vedere i fatti“.
E all´indirizzo di Rifondazione, ha anche aggiunto:
“Il Prc rischia sicuramente una crisi su Vicenza. Il fatto che Giordano e altri esponenti della sinistra radicale di governo vengano alla manifestazione è un segno di debolezza. Vengono perché gli tocca. Invece, dovrebbero essere coerenti e non continuare a promettere il cambiamento“.
Resta da capire, tuttavia, come mai la voce di Casarini e dei Disobbedienti, non si sia fatta sentire quando con la Finanziaria 2007 del governo Prodi, si sono stanziati (mai successo prima!) ben 12 miliardi di euro per spese militari. 😉
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