Feb 07
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L´abolizione dei costi fissi di ricarica per i cellulari ci costerà 1,2 miliardi di euro
Allora, l´ultima “lenzuolata” di Bersani – come sappiamo – ha riguardato anche l´abolizione del costo fisso di ricarica dei cellulari.°
Un provvedimento varato in quanto molto popolare. E facilmente vendibile.
Capace di far recuperare consensi all´Unione (che come dimostrato tutti i sondaggi, continua a perdere consensi. Soprattutto tra i giovani).
Trattasi, tuttavia, di provvedimento sbagliato. E per almeno tre motivi.
Innanzitutto è un provvedimento “illiberale” che non ha nulla di “liberalizzatore”.
E´ come se io vendessi scarpe, e venisse lo stato a impormi il prezzo a cui venderle.
I prezzi li fa il mercato. E se c´è un “cartello”, se c´è un accordo “collusivo di prezzo” tra gli operatori della telefonia cellulare (che invece di farsi concorrenza, si mettono d‘accordo e praticano lo stesso prezzo), è l´Autorità Garante per la Concorrenza che deve intervenire con delle multe. Non lo stato.
Ma il provvedimento risulterà nocivo anche per i consumatori, che in teoria dovrebbero risultarne avvantaggiati.
Infatti, poiché dal mancato introito di questi guadagni evidentemente deriveranno delle perdite per gli operatori di telefonia cellulare, è ovvio che gli stessi vorranno rifarsi mediante l´applicazione di piani tariffari più esosi.
Piani tariffari, occorre ricordarlo, che sono tra i più bassi in Europa, oggi.
Ma che è altamente probabile cambieranno a tutto danno dei consumatori.
Infine c´è un´altra ragione, forse la più importante, per cui il provvedimento di eliminazione dei costi di ricarica risulterà negativo per i cittadini: e ciò dipende dai minori introiti che lo stato otterrà a causa di questo provvedimento.
Come rendiconta Italia Oggi, infatti, il servizio bilancio della Camera dei Deputati, ha fatto “i conti in tasca” al provvedimento.
E i risultati sono piuttosto disarmanti.
Innanzitutto si tenga conto che nel 2005, grazie a i costi fissi di ricarica, le compagnie di telefonia cellulare hanno introitato 2 miliardi di euro (per il 2006 i dati non sono ancora noti).
Ora, su questi 2 miliardi di euro, lo stato ha incassato danaro: frutto del pagamento dell´Iva, dell´Irap e dell´Ires.
L´Iva, come tutti sappiamo, sta al 20%.
Sull´importo incassato dalle compagnie telefoniche (e in relazione all´importo del 2005), lo stato ha quindi incassato 400 milioni di euro (di Iva).
Più complesso è il calcolo per l´Irap e l´Ires.
Tuttavia, e sempre come documenta Italia Oggi, il servizio bilancio della Camera dei Deputati, ha stimato una percentuale di mancato introito che sta tra il 35 e il 40% (sempre in relazione ai 2 miliardi di euro incassati dalle compagnie telefoniche).
Il che fa, all´incirca, 800 milioni di euro.
Dunque lo stato, grazie ai costi fissi di ricarica, nel 2005 ha incassato 1,2 miliardi di euro.
Ora, visto che dal 5 marzo saranno eliminati questi costi, e visto che lo stato perderà a causa di questa abolizione la bellezza di 1,2 miliardi di entrate, come pensate che rimedierà a questi mancati introiti, se non aumentandoci le tasse da qualche altra parte? 😉
Tracked back to Fulvia Leopardi
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