Feb 07
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Il Paese non può permettersi elezioni anticipate.° °
Non può permettersi una nuova e convulsa campagna elettorale.
Fatta di reciproche accuse di incapacità . E di una delegittimazione continua.
Il Paese non può permettersi elezioni anticipate, inoltre, perché i due schieramenti, mai come in questo istante, sono divisi al proprio interno.
Lo è il centrosinistra quanto il centrodestra.
Se si votasse domani o tra qualche mese – lo dicono tutti i sondaggi, comprese le rilevazioni demoscopiche fatte ieri a Ballarò – il centrodestra vincerebbe. E anche di larga misura.
Ma sarebbe in grado di governare, garantendo stabilità e coesione al proprio interno?
Assolutamente no!
Ci sono divisioni.
Che si acuirebbero ancora di più se si dovesse sciogliere a breve, la questione della eventuale successione a Berlusconi nella leadership del centrodestra.
Dunque il centrodestra vincerebbe, se si votasse.
Ma non garantirebbe una performance di governo accettabile.
Né per gli elettori della Cdl, né per il Paese. Sarebbe una vittoria di Pirro.
Dunque non avrebbe senso uno scenario del genere.
Allo stesso modo, non avrebbe senso la riproposizione di un Prodi bis (o come lo si voglia chiamare).
Il centrosinistra, nella sua composizione attuale, è inidoneo a governare il Paese.
La componente massimalista e comunista è un danno continuo.
E´ un danno per l´economia, che richiede politiche non solo “non ostili” alle imprese e alla cultura liberale e capitalista, ma necessità anche di ulteriori forme di sostegno.
La ripresa economica che c´è e che “marcia” dall´inizio del 2006, ha bisogno di incentivi anche fiscali.
Che investano trasversalmente l´intera società .
E che superino la logica classista e “redistributiva” posta in essere con la scellerata Finanziaria 2007!
Che a conti fatti devasta milioni di italiani. Anche coloro che ricchi non sono.
E c´è bisogno, inoltre, di ottimismo.
C´è bisogno che si abbassino i toni. Che ci sia concordia e condivisione.
Condivisione di un´idea generale della società , quanto di un “impianto di massima” di politica economica e di politica estera (valori condivisi).
Ciò che è possibile solo ove siano “accantonate ed emarginate” le posizioni massimaliste e comuniste presenti nel centrosinistra attuale.
Dunque per il Paese sarebbe dannoso anche un governo Prodi bis, con un allargamento della sua base di maggioranza alla sola Udc (e mantenendo al proprio interno la presenza di Rifondazione e dei Comunisti italiani).
C´è bisogno d´altro e di molto meglio.
C´è bisogno di un esecutivo – lo si chiami di larghe intese o “istituzionale”, poco conta – che garantisca stabilità e sostegno fattivo alla ripresa economica della Nazione.
Che metta al bando i toni da crociata permanente e da lotta continua (che hanno rotto i coglioni!).
Che dia l´immagine del fatto che la classe politica è all´”altezza della situazione”.
E che l´interesse del Paese è una sua priorità !
Insomma un esecutivo grazie al quale si superi finalmente questa angosciosa e insopportabile transizione permanente, che dura dal 1994.
Lo dico chiaramente.
Abbiamo bisogno di un governo al cui interno siano presenti: Forza Italia e Alleanza Nazione (con l´Udc) da una parte, e con i Ds e la Margherita (più la pletora di partitini moderati e riformisti) dall´altra. E in cui siano del tutto assenti i parlamentari di Rifondazione, dei Comunisti italiani e dei Verdi.
Questo governo “dovrebbe” avere una durata ben determinata. Ex ante.
Ed un programma di governo che preveda pochi punti fondamentali.
Innanzitutto una nuova legge elettorale. Che va scritta da tutte le forza politiche. Così che nessuno schieramento possa rinfacciarla all´altro.
In secondo luogo un sostegno senza sé e senza ma alla ripresa economica.
Che preveda quindi la fase delle “vere liberalizzazioni”. Non quelle all´amatriciana fatte finora.
Ma quelle che riguardano l´energia e il gas. I grandi monopoli.
Quelle che porterebbero a smantellare, come sovente si dice, anche le piccole Iri locali: le municipalizzate.
Il programma, inoltre, dovrebbe prevedere il “ritorno” alle deduzioni per i carichi familiari (accantonando per sempre lo scellerato sistema e dannosissimo introdotto dalla Finanziaria: quello delle detrazioni).
Dovrebbe inoltre prevedere l´introduzione del cosiddetto “contrasto d´interessi” per combattere l´evasione fiscale (in luogo del criminale Grande Fratello Tributario introdotto dal decreto Visco-Bersani, che nella parte in cui prevede il controllo mafioso di tutti i cittadini, andrebbe abrogato).
Il “contrasto d´interessi” che consiste in questo: ogni ricevuta o fattura emessa da un artigiano piuttosto che da un professionista, deve poter essere “scaricata” dal proprio reddito.
Sicchè chiunque, con questo sistema, avrebbe interesse a farsi dare la ricevuta o la fattura.
Un mezzo, dunque, efficace per combattere l´evasione fiscale (e che trova il sostegno di tutte le forze politiche). E che ha il pregio di combattere gli illeciti fiscali, senza però “controllare e spiare” il cittadino, come solo avviene negli Stati di Polizia.
Un programma, inoltre, che scongiuri quel crimine che da qui a qualche mese – e sempre a causa della scellerata Finanziaria 2007 – rischia di abbattersi su tutti noi: l´aumento dell´Ici, che stando alla rivalutazione degli estimi catastali (e a quanto è previsto in Finanziaria), non verrebbe più calcolata sul valore catastale dell´immobile, ma sul suo valore di mercato.
Roba folle, criminale! Che rischia di impoverire milioni di italiani, che ricordiamolo: nell´80% dei casi possiedono una casa!
Un programma, inoltre, che dia seguito alla Riforma Maroni. Quella del sistema previdenziale.
Proposito, anche questo, condiviso in toto dalle forze di centrodestra quanto di centrosinistra, sopra elencate.
Altri punti potrebbero essere ricompresi in questo programma. E io sicuramente ne dimentico tanti.
Ma ho bisogno di svolgere anche altre due considerazioni per cui, a mio modesto parere, è indispensabile il ricorso ad un governo di larghe intese.
Innanzitutto c´è bisogno di un periodo di “decantazione”.
Nel corso del quale il centrosinistra abbia la possibilità (utile per il Paese intero) di dare finalmente alla luce il Partito democratico.
Se si votasse a breve, il Partito democratico andrebbe a puttane!
E questo sarebbe un danno gravissimo per il Paese. Che ha bisogno di una semplificazione del quadro partitico. Troppi partiti sono una mafia intollerabile, e ogni processo volto a ridurre la quantità degli stessi, merita attenzione e rispetto. Oltre che un sostegno (sia pur morale).
Allo stesso modo, questo periodo di “decantazione” potrebbe essere utile al centrodestra.
Per sciogliere con più calma e meditazione, buon senso e ragionevolezza, la questione della “successione” a Berlusconi. Oltre che per dare vita ad un analogo processo “aggregativo”, che qui si spera conduca al Partito (unico) delle Libertà .
Un governo di larghe intese, poi – e questa forse è la ragione principale per cui questa ipotesi merita sostegno – è che finalmente si arriverebbe ad una “pacificazione”.
Il fatto che si condivida, tutti assieme, una responsabilità di governo – sia pur transitoria – porterebbe le principali forze politiche del Paese, ad accettarsi.
A smetterla di trattarsi reciprocamente come “esseri immondi”.
A smetterla di attribuirsi reciprocamente la colpa di un determinato provvedimento di politica economica, piuttosto che di politica estera.
A smetterla di urlare, sbraitare, lanciarsi invettive e accuse reciproche di inaffidabilità ed incapacità .
Un governo con tutti questi signori assieme, dunque, serve innanzitutto per una “legittimazione” dell´attuale quadro politico. Una legittimazione reciproca.
Che consenta al Paese di superare le urla da prefiche con le mestruazioni.
Per inaugurare, tutti assieme e finalmente, la Terza Repubblica.
Una volta e per sempre.
Update delle 23.54:
Prodi ha chiesto ai suoi alleati di accettare 12 punti per dare vita ad un nuovo esecutivo. E io mi sto scompisciando dalla risate. 😀
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