D´Alema dice qualcosa di sinistra. Ma a modo suo

Massimo D'Alema foto

A me sta simpatico. L´ho sempre detto.° 

E per diverse ragioni:

Innanzitutto perché “a pelle” risulta antipaticissimo. Ai limiti dell´insopportabile.

E poi perché è presuntuoso. Oltre ogni accettabile livello.

Inoltre anche il suo pessimo carattere me lo rende particolarmente gradevole.

E´ un gran paraculo. Però ha gli attributi!

E lo ha dimostrato nella vicenda della mozione sulla politica estera del governo.

Rivolgendosi alla sinistra estrema ha detto: o si è con me, o contro di me.

Una cosa spavalda, certo. Ma che richiedeva carattere e personalità .

E che D´Alema ha fatto, mi sento di dirlo, anche nell´interesse del Paese.

Non si poteva continuare così: con il governo costretto ad elemosinare i voti della sinistra comunista. Un giorno sì e l´altro pure.

Bisognava dare una svolta o andare a casa.

In parte a casa sono andati, in parte no.

Però i 12 punti che Prodi ha imposto alla sua coalizione per il varo di un nuovo esecutivo, si muovono sulla stessa linea dell´aut aut di D´Alema.

In quanto ridimensionano e di molto le aspettative e le richieste della sinistra estrema.

Oggi, inoltre, D´Alema parla della sinistra e della sua funzione.

Dicendo cose condivisibili anche per uno di destra come me.

Che vede come fumo negli occhi la sinistra comunista e massimalista.

Ecco cos´ha dichiarato riferendosi alla sinistra radicale:

Abbiamo bisogno del Partito democratico, perché questa sinistra non va bene, non serve al Paese, ce l’avevano insegnato già  nel Pci“.

Bisogna richiamare l’insieme della sinistra al senso della responsabilità  del Paese per cambiare le cose“.

Ci sono due modi per affrontare i grandi mali del mondo: uno è cercare di dare un contributo, l’altro è mettersi in pace con la propria coscienza, e questo vale per l’Afghanistan. Se vogliamo che la comunità  internazionale cambi strategia, dobbiamo starci. Se non ci stiamo non abbiamo diritto a chiedere una nuova strategia. Questa è la politica“.

Mi pare, quello di D´Alema, un ragionamento serio.

Di chi si fa carico della responsabilità  di governare un Paese, che non è la stessa cosa di amministrare un condominio.

Interessante poi il fatto che egli contrapponga il Partito democratico a “questa sinistra” che “non va bene“.

Forse questo potrebbe anche significare l´accettazione (in futuro) di una discriminante anticomunista.

Il che, a mio modesto parere, sarebbe auspicabile per il Paese.

Abbiamo bisogno di una sinistra e di una destra liberali.

Che si alternino al governo garantendo un certo livello di continuità .

E´ impensabile, di contro, continuare ad avere due coalizioni che propongano l´una l´esatto contrario dell´altra.

Così che quando governi l´una si facciano cose, che poi quando arriva l´altra al potere le cancella completamente.

E´ accettabile che continuino situazioni del genere?

E´ accettabile, ad esempio in riferimento alla riforma della scuola, che la stessa cambi ogni cinque anni?

Ma quale cazzo di serietà  può mai avere una classe dirigente che continui a muoversi in questo modo?

Abbiamo bisogno di due partiti. Due!

Che garantiscano continuità  nella politica economica e nella politica estera.

Solo così la crescita economica può essere costante.

L´occupazione essere sempre più alta e la vita dei cittadini – tutti, a cominciare dai meno abbienti – migliorare.

L´antagonismo e il massimalismo illiberale e a tratti finanche non democratico, serve a niente.

Serve a chi vive “scollato” dalla realtà .

A chi, imbevuto d´ideologismo, se ne fotte altamente delle sorti del Paese.

° 

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