Mar 07
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Piergiorgio Odifreddi è uno di quei personaggi il cui pensiero, oggi, va per la maggiore.° °
Matematico, ateo, anticlericale e di sinistra.
Dunque uno di quelli che fa comodo ostentare. Anche nei salotti televisivi, come quello di Serena Dandini.
In quanto è un supporter di tutto rispetto per le battaglie politiche attuali e future.
Ma le battaglie politiche si fanno, è notorio, anche a colpi di libri.
Ché la cultura è indispensabile: serve a fornire un sostrato alto alla politica.
E di alto spessore – anzi altissimo – è l´ultima opera letterario/scientifica (se così si può dire) di Piergiorgio Odifreddi.
Il suo titolo è già eloquente: “Perché non possiamo essere cristiani” (edito da Longanesi).
Ricalca certo il ben più noto saggio di Croce: “Perché non possiamo non dirci cristiani”.
Ma le tesi di Croce, a confronto di quelle di Odifreddi, appaiono congetture degne di un infante.
Tanto l´Odifreddi vola alto:
“Il termine cretino deriva da cristiano“.
Il che, afferma Odifreddi, potrebbe apparire “irriguardoso“. Certo agli occhi di uno stolto.
Ché lo scienziato Odifreddi sa il fatto suo.
E infatti afferma che l´assunto di cui sopra:
“E´ corroborato dall´interpretazione autentica di Cristo stesso che nel discorso della montagna inizia l´elenco delle beatitudini con: “Beati i poveri di spirito perché di essi è il Regno dei Cieli“.
“In fondo la critica al Cristianesimo potrebbe dunque ridursi a questo: che essendo una religione per letterali cretini, non si adatta a coloro che, forse per loro sfortuna, sono stati condannati a non esserlo“.
E il fatto stesso che il Cristianesimo – stante la “questione etimologica” di cui parla Odifreddi – sia così tanto diffuso, ad avviso del matematico è riconducibile ad un fatto altrettanto evidente:
“Come insegna la statistica, metà della popolazione mondiale ha un´intelligenza inferiore alla media“.
Bon.
Non so voi come la pensiate, ma per me – da quello che scrive – Odifreddi è il princeps dei cristiani.
In senso strettamente etimologico, s´intende. 😉
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