Mar 07
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L´Unione e le leggi ad personam per gli amici
C´era una volta il Caimano.°
Il nano di Arcore e le sue leggi ad personam.
Il falso in bilancio depenalizzato e i termini di prescrizione accorciati.
C´è da qualche tempo l´Unione.
E le leggi ad personam non sono scomparse. Anzi, ne sono spuntate di nuove.
Prima è stata la volta dell´indulto.
Doveva servire a far uscire i poveri cristi dalle carceri sovraffollate. Così si diceva.
E invece ha consentito che fossero liberati: mafiosi, camorristi, stupratori, assassini e una terrorista.
Amici loro, evidentemente.
Poi è stata la volta dell´uso dello stato come agenzia di collocamento privato.
Si è fatto l´elenco degli ex terroristi rossi che stentavano ad arrivare a fine mese – perché magari un posto fisso non ce l´avevano – e si è dato loro un bell´impiego.
In un Ministero piuttosto che all´ufficio di Presidenza della Camera.
Nel frattempo si è intestata un´aula del Senato ad un teppista (uso a girar con estintori per ammazzare poliziotti).
E si è detto no all´intestazione di un´aula della Provincia di Bologna, a Marco Biagi e a Massimo D´Antona.
Vittime delle Brigate Rosse.
Dunque a loro avviso: morti da dimenticare.
Come se non bastasse, qualche giorno fa, a Livorno – per l´esattezza – l´Unione s´è rifiutata (ad eccezione della Margherita e dell´Italia dei Valori) di dedicare una via della città a Raciti: il poliziotto ucciso brutalmente a Catania.
Questi lo stato non sanno nemmeno cosa sia, e della Polizia farebbero volentieri a meno.
E per rimanere in tema, ecco allora arrivare l´ennesima proposta di legge.
Che del favoritismo a qualche amico loro poco raccomandabile, fa un punto qualificante.
Come documenta Italia Oggi, l´hanno firmata in due: Daniele Farina e Francesco Forgione. Entrambi parlamentari di Rifondazione comunista (e che dubbi potevano esserci?).
Fa d´uopo, per meglio inquadrare il contenuto della legge, raccontare – brevemente – la biografia di uno dei due firmatari: Daniele Farina (nella foto sopra).
Il quale, leader storico del centro sociale Leoncavallo, si è sempre segnalato per una condotta molto commendevole ed esemplare: una condanna ad un anno e otto mesi, per resistenza a pubblico ufficiale e possesso di molotov. Un´altra condanna a 10 mesi per aver menato le mani in piazza. E per l´occupazione del centro sociale di cui sopra, è stato premiato con un´altra condanna a tre mesi e 20 giorni.
Dunque un “curriculum vitae” di tutto rispetto. Da suscitare invidia.
Ciò detto, vediamo cosa prevede la proposta di legge (Ac 2276) dei due parlamentari comunisti.
Essa ha per oggetto l´abolizione dell´articolo 108 del codice penale.
Che riguarda un particolare tipo di condotta criminale. Quella che:
“Riveli una speciale inclinazione al delitto, che trovi sua causa nell´indole particolarmente malvagia del colpevole“.
Dunque una proposta di legge, che invece di punire con maggiore severità chi abbia a macchiarsi di delitti particolarmente efferati, mira a ridurgli la pena. Abolendo l´articolo di cui sopra.
Una proposta di legge, dunque, assolutamente indecorosa e incomprensibile.
E che si segnala anche per un´anomalia.
La stessa, di fatti, è stata presentata il 16 febbraio scorso.
E, diversamente da quanto è prassi, è già approdata – in sede referente – nella commissione Giustizia della Camera.
Di cui, il galantuomo Farina è vicepresidente.
Evidentemente hanno fretta di approvare la norma.
D´altra parte si avvicinano le elezioni amministrative, e dunque devono distribuire un po´ di favori.
Ai loro elettori di riferimento, s´intende. 😉
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