Mar 07
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C´era una volta un comico. Tutto barba e napoletanità .°
Il suo nome era Gianmaria Covatta. Detto Giobbe.
Il nostro, si fece strada nell´ambiente artistico, grazie al suo scopritore: Maurizio Costanzo.
Ospite fisso dello show di quest‘ultimo, ebbe modo di acquisire una vasta notorietà .
Il suo repertorio era da ridere, mica no: ogni tre battute, cinque riguardavano mister B.
Di sinistra lo era sempre stato. E di ciò non faceva mistero.
Ma un giorno prese la decisione di rendere ancora più esplicita la sua passioncella politica.
Fu così – un annetto fa – che decise di candidarsi per i Verdi, al Consiglio comunale di Roma (città in cui vive).
Una discreta performance, la sua: 3.586 suffragi a suo favore.
Sicchè da allora, per il Covatta, è iniziata una nuova vita.
Fatta di impegno e di politica. Di problemi da risolvere.
Non più arte o astrazioni, ma cose concrete. Cose vere.
Cose che il nostro, ha talmente preso a cuore, che su 43 sedute del Consiglio comunale, egli ha preso parte solo a 7 di queste.
Ohibò!
Ma com´è possibile? Un uomo di sinistra che usa la sua notorietà per farsi eleggere al Comune, e poi non si presenta in Aula e si limita ad incassare solo i danè?
Non è possibile. Qui qualcosa non quadra.
Qui gatta ci Cova(tta).
Infatti il nostro (come rendiconta Mattias Mainiero su Libero), qualche giorno fa ha convocato una conferenza stampa.
Nel corso della quale – urbi et orbi – ha comunicato:
“Signori, mi sono dimesso“.
“Purtroppo, i miei impegni non mi consentono di sedere in consiglio il lunedì e il giovedì (e non lo sapevi già prima? ndr). Continuerò a conservare il mio incarico di delegato del sindaco alle iniziative di solidarietà e cooperazione internazionale e lo farò con entusiasmo“.
Al che, prevedendo che questa informazione avrebbe gettato nello sconforto più totale tutto il centrosinistra italico, egli ha voluto rassicurare i suoi fan:
“Ne ho parlato con Veltroni e non c´è stato nessun trauma perché non mi pare che si tratti di nulla di traumatico (che modesto che è quest´omino, ndr). Ora parlerò anche con il ministro Pecoraro Scanio che spero riempirà il buco che ho lasciato affidandomi qualche altro incarico“.
Ora. A parte l´uso di quella parola un po´ equivoca: buco.
Ma soprassediamo.
Si può immaginare che uno, palesemente assenteista, riceva un altro incarico politico a spese del contribuente?
Ovviamente no.
Infatti la risposta di Pecoraro Scanio non s´è fatta attendere:
“Alfonso Pecoraro Scanio ha nominato Giobbe Covatta testimonial del dicastero per quanto riguarda la cooperazione internazionale ambientale. La sua passione e la sua esperienza nel settore della cooperazione saranno davvero preziose“.
Sicuramente!
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