Mar 07
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Dunque, qualche giorno fa, alcuni signori dell´Unione (per l´esattezza Verdi, Rifondazione comunista e Rosa nel Pugno) hanno avanzato una proposta, sotto forma di ordine del giorno.° °
La proposta in questione mira a suggerire come possibilità , quella di acquistare dalle popolazioni contadine afgane, l´oppio che esse coltivano.
Onde utilizzarlo – in Italia come nel resto della comunità internazionale – per ricavarne farmaci contro il dolore.
E per sottrarre questo stesso oppio ai narcotrafficanti.
Si tratta – ad avviso dei proponenti – di un´ipotesi che consentirebbe: da una parte di sottrarre questo oppio ai mercati dell´eroina. E dall´altra di sostentare la poverissima popolazione afgana.
Ora, questo ordine del giorno è stato presentato soprattutto per convincere la sinistra estrema a “digerire” il rifinanziamento della missione in Afghanistan.
Ma quest´ultimo aspetto – in questo post – non è considerato rilevante.
Quello che è importante è che un´ipotesi del genere sia stata già scartata dall´Onu.
E più precisamente dall´United Nations Office on Drugs and Crime (Undoc).
Diretto dall´italiano Antonio Maria Costa.
Che intervistato da Fosca Bincher su Italia Oggi, ha giudicato questa eventualità , come “irrealistica“.
Innanzitutto – sostiene Costa – perché dal punto di vista economico, non converrebbe alle popolazioni afgane vendere il proprio oppio alle industrie farmaceutiche. In quanto le stesse pagherebbero (si stima) 5/6 volte in meno rispetto ai narcotrafficanti.
Dunque, sostiene Costa, gli afgani non avrebbero interesse ad un´operazione del genere.
In più, sempre ad avviso del direttore dell´Undoc:
“La produzione di oppio in Afghanistan in un anno servirebbe il fabbisogno mondiale di morfina e farmaci-antidolore di un lustro“.
Quindi, a meno che la comunità internazionale non acquisti ogni anno l´oppio dell´Afghanistan – acquisto che verrebbe “smaltito” nel giro di decenni – la soluzione prospettata dai Verdi, da Rifondazione Comunista e dalla Rosa nel Pugno è assolutamente insensata.
Ciò che sorprende, inoltre, è il fatto che questo parere dell´Onu non sia noto al nostro Ministro degli Esteri.
Infatti il buon D´Alema si è dichiarato disponibile a prendere in esame l´ordine del giorno in questione.
Magari un po´ di studio in più, non farebbe male. 😉
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