Mar 07
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Dunque, qualche mese fa – quando fu varata la prima “lenzuolata” di Bersani, contenente le cosiddette liberalizzazioni – sembrava che l´Italia, grazie alla sinistra – e per di più cattocomunista – potesse conoscere finalmente gli effetti taumaturgici e salvifici del mercato.°
La concorrenza, la riduzione dei prezzi e il miglioramento della qualità dei servizi.
Ché noi di centrodestra, ovviamente, queste cose di destra non le abbiamo sapute fare, quando c´è stato affidato il governo del Paese.
Ché ovviamente la legge Biagi (giusto per citarne una), è una roba statalista e dirigista.
Ciò detto, però, a diversi mesi di distanza dal varo della prima “lenzuolata” di Bersani, si devono tirare un po´ le somme: e vedere quali effetti abbiano prodotto queste sedicenti liberalizzazioni.
Sicchè, a tale scopo – e grazie ad una mezza inchiesta pubblicata sul Corrierino di sinistra il 18 marzo – si può rilevare, ad esempio in riferimento alla liberalizzazione dei taxi, che non si assiste ad alcun miglioramento dello status quo.
Nessuno!
Come rivela, infatti, Alessandra Mangiarotti sul Corrierino, dopo circa otto mesi dall´entrata in vigore del decreto Bersani, il numero di taxi disponibili in tutta Italia, è aumentato soltanto di 300 unità !
Non solo.
Perché questi 300 taxi in più, sono presenti soltanto a Roma.
Mentre nel resto d´Italia – e per il momento – non c´è nessuna vettura in più in circolazione!
Ma vediamo nel dettaglio la cosa, prendendo in esame le stesse città considerate dall´articolo del Corriere della Sera.
Torino:
1.520 licenze.
Nessuna nuova licenza.
Genova:
869 licenze.
Nessuna nuova licenza.
Roma:
6.200 licenze.
Nuove licenze assegnate: 300 (ma di queste, 90 sono state sospese per controlli amministrativi!).
Nuove licenze da assegnare: 1000.
Napoli:
2.375 licenze.
Nessuna nuova licenza.
Bologna:
657 licenze.
Nuove licenze da assegnare: 8 (cui potrebbero aggiungersene altre 49, ma la cosa è in forse).
Milano:
4.800 licenze.
Nuove licenze da assegnare: lo si sta verificando.
Pisa:
60 licenze.
Nuove licenze da assegnare: 15.
Prato:
32 licenze:
Nuove licenze da assegnare: il 10% (di 32), ma solo dopo sperimentazione.
Firenze:
594 licenze.
Nuove licenze da assegnare: 90.
Siena:
51 licenze.
Nuove licenze da assegnare: 2.
Dunque, e come si può facilmente verificare, dopo 8 mesi, i risultati del decreto Bersani sono alquanto deludenti.
Alquanto deludenti, se si considera solo il numero di vetture in più in circolazione.
Perché se invece si considera anche l´aspetto relativo al costo dei taxi per il cittadino, il decreto Bersani non lo si può che considerare una sòla totale.
Come rendiconta sempre Alessandra Mangiarotti, infatti, se il numero di taxi in circolazione non è aumentato (tranne a Roma), invece le tariffe sono aumentate in tutta Italia.
Con variazioni che vanno dal + 3,9% di Firenze, ad aumenti a Roma – e in alcuni casi – del 20%.
Tanto che la giornalista, si pone un semplice interrogativo alla fine del suo articolo:
“Ma il consumatore una cosa non capisce: come è possibile che le tariffe crescano più in fretta del numero delle auto bianche liberalizzate?“. 😉
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