Scissione imminente anche per i Verdi

Alfonso Pecoraro Scanio foto

E´ la moda del momento, a sinistra.° ° 

Ogni partito – piccolo o grande – affronta il rischio di una scissione.

E´ così per i Ds, per Rifondazione comunista e ora anche per i Verdi.

Divisi al proprio interno – quest´ultimi – fra quanti sostengono la necessità  di confluire nel Partito democratico, e quanti invece immaginano un´alleanza più stretta con la sinistra radicale.

A favore di un avvicinamento nei confronti del Pd, c´è il padre/padrone dei Verdi: Alfonso Pecoraro Scanio (nella foto, al funerale dei nostri connazionali trucidati a Nassiriya).

A sostenere, invece, le ragioni di una più solida collaborazione con i no global e la sinistra antagonista, c´è Paolo Cento (quello – per intenderci – che ignora finanche l´esistenza del congiuntivo).

I nodi verranno al pettine dal 4 al 6 maggio.

Quando, cioè, il gruppo dirigente dei Verdi si riunirà  a Genova per convalidare (o meno) le scelte di Pecoraro Scanio.

Secondo cui, i Verdi dovrebbero mettere a cantiere un nuovo soggetto politico: una nuova “cosa” verde.

Che, nelle intenzioni, dovrebbe vedere la luce a partire dal 2008.

A sostenerlo c´è anche il capogruppo alla Camera, Angelo Bonelli.

Il quale immagina un partito che abbia “un approccio scientifico e non ideologico” alle questioni ambientali, e afferma di provare “orrore (come dargli torto, ndr) per le vetrine sfasciate dai disobbedienti“.

Disobbedienti che invece suscitano il plauso e l´ammirazione di Paolo Cento, che stigmatizza i progetti di Pecoraro Scanio e Bonelli, perché a suo avviso i Verdi devono restare alleati della sinistra radicale “pur nella loro autonomia“.

E pertanto considera impensabile l´alleanza con una forza liberaldemocratica (quale dovrebbe essere il Partito democratico), perché:

I cambiamenti climatici sono frutto della politica liberista“.

Staremo a vedere chi la spunterà .

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