Apr 07
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Se Mastella ha paura del Referendum elettorale vuol dire che il Referendum è utile. E quindi va sostenuto
Dunque, il Referendum promosso da Guzzetta e da Mario Segni (giusto per citarne due), in questo istante rappresenta una spada di Damocle che pende sul capo della classe politica italiana.° °
O maggioranza e opposizione s´accordano per una modifica dell´attuale legge elettorale, o sarà Referendum.
E sarà Referendum non solo per volontà dei suoi promotori, ma anche perchè leader politici come Fini e Veltroni approvano le finalità dello stesso.
Che in sintesi possono essere ridotte ad una, la più importante: l´attribuzione del premio di maggioranza al partito più votato all´interno dello schieramento vincente.
Ciò che ridurrebbe – e di molto – il potere di ricatto dei partitini presenti all´interno delle due coalizioni. E favorirebbe processi aggregativi.
Ma se lo strumento referendario ottiene il sostegno (anche tacito) dei maggiori partiti, all´opposto vede i piccoli coalizzati a boicottarlo.
E delle esigenze di quest´ultimi si fa portavoce, oggi, Mastella.
Che minaccia la crisi di governo, nell´ipotesi in cui alcuni partiti del centrosinistra dovessero schierarsi a favore della soluzione referendaria:
“Lo dichiaro con molta obiettività . Se c’è il referendum, prima ci sarà la crisi“.
“Lo dico con chiarezza quando si andrà al referendum noi non ci saremo. Il rischio è la crisi di governo se c’è il referendum. Questo senza nessun timore di smentita“.
“Chi gioca al nostro interno, sappia che al gioco ci sarà una risposta molto dura. Fare il ministro della giustizia mi soddisfa anche, però prima viene la logica del mio partito e la governabilità “.
“L’idea di alcuni, che siccome le cose non vanno, si metta in piedi un meccanismo referendario… rispetto a questa brutalità si risponde con uguale determinazione“.
E se Mastella ha paura del Referendum, vuol dire che il Referendum è nell´interesse del Paese.
Un motivo in più per appoggiarlo senza se e senza ma.
Fin da ora.
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